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AIO. Spese sanitarie, ok all’emendamento Nevi per ripristinare le detrazioni sui pagamenti in contanti: «manovra crea disagi ad anziani e famiglie»

Associazione Italiana Odontoiatri è favorevole a un emendamento al decreto legge Milleproroghe che escluda la salute dalle voci di spesa che perderanno la detrazione se pagate in contanti. Dunque plaude all’iniziativa del deputato di Forza Italia Raffaele Nevi primo firmatario di una proposta di abrogazione del comma 679 della Finanziaria 2020 che impone di pagare con mezzi tracciati le prestazioni rese in strutture non convenzionate con il Servizio sanitario. Nevi sottolinea come l’obbligo per i pazienti di pagare con bancomat, carta di credito, assegni e bonifici Medici, e in particolare Odontoiatri, penalizzi fasce precise come gli anziani e i residenti in aree del Paese dove la digitalizzazione non è sviluppata in modo ottimale. Analoga proposta di modifica – da apportare sul Milleproroghe, decreto legge governativo in via di conversione alla Camera – è stata presentata i giorni scorsi dall’onorevole leghista Rossana Boldi. «È giusto in chiave anti-evasione imporre di documentare i pagamenti, meno giusto è ridurre le possibilità di detrarre il 19% per spese collegate al diritto alla salute, mentre milioni di italiani trovano il Servizio sanitario nazionale meno accessibile», osserva il presidente AIO Fausto Fiorile. Nel dispositivo della Finanziaria, ricorda Fiorile, sussiste una discriminazione a svantaggio dei professionisti sanitari puri. «Le detrazioni su 730 e Unico restano possibili per le spese in contanti sostenute in strutture pubbliche, anche privatamente (ad esempio con un Odontoiatra che eserciti in libera professione intramuraria), ma non per i pagamenti cash a Medici e Odontoiatri nei loro studi. In un comparto della Sanità come quello odontoiatrico dove oltre il 95% delle spese per le cure è sostenuto direttamente dai cittadini la percentuale di detraibilità per le prestazioni dal dentista andrebbe aumentata. Lo diciamo da tempo. E’ paradossale invece che gli ultimi provvedimenti di legge vadano anacronisticamente proprio in direzione opposta».

Autore: Redazione

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