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Amedeo Bianco: lettera a tutti i presidenti degli Ordini provinciali

Pubblichiamo la lettera con cui il Presidente della FNOMCeO motiva la propria scelta di presentarsi come candidato alle prossime elezioni politiche.


Cari Presidenti,

probabilmente quando avrete occasione di leggere questa mia lettera, sarà già ufficiale la notizia di una mia candidatura al Senato nel Collegio della Sicilia, nelle liste del Partito Democratico, in quella parte ad elezione certa che il Segretario Bersani ha inteso riservare ad espressioni della società civile.
I tempi ristretti per rispondere all’offerta non mi hanno messo nelle condizioni di sviluppare, come sempre abbiamo fatto, un confronto aperto sui contenuti di una decisione delicata e impegnativa e questa scelta, importante per tutti, ha dovuto maturare nel giro di 36 ore. In questo arco di tempo, breve ma lunghissimo, molte considerazioni hanno affollato la mia mente, alcune intime e personali che conoscete, altre che è invece doveroso da parte mia rappresentarvi in modo essenziale ma esaustivo.

Quando, nella tarda serata di sabato 5 gennaio u.s., sono stato raggiunto da una telefonata che intendeva verificare la mia disponibilità, ho messo da parte l’istintiva reazione di declinare l’offerta ringraziando; come credo di avervi già detto, non vedevo all’orizzonte la opportunità di una candidatura “personale” che non avesse, cioè, il segno forte e chiaro di un riconoscimento e di un investimento della politica verso la professione.

In tal senso nulla ho fatto in pubblico e in privato.

Per quella prudenza che conoscete, ma soprattutto per rispetto ad una offerta in realtà motivata ed argomentata con il progetto di dare segnali forti e chiari ad una professione in sofferenza e ad una sanità pubblica in profonda crisi, ho chiesto 24 ore di tempo per decidere.

In queste poche ore a disposizione ho consultato tutti i componenti il Comitato Centrale per chiedere ad ognuno quali potevano essere le opportunità e quali i rischi nel rifiutare o nell’accettare l’offerta, non per la mia persona, ma per quel ruolo di rappresentanza esponenziale della professione autonoma e responsabile che in questi anni, insieme, abbiamo costruito e autorevolmente messo in campo.

In modo unanime, e ognuno all’oscuro del parere degli altri, gli interpellati hanno concordato sui seguenti punti:

1) Pur non esente da rischi, l’offerta doveva essere valutata soprattutto come una grande opportunità di poter contare in Parlamento su una espressione diretta della professione, purché visibile, riconosciuta e valorizzata;
2) E’ ricca di significati che vanno colti e corrisposti, un’offerta che in modo esplicito e ufficiale un grande partito nazionale, notoriamente tiepido verso le istituzioni ordinistiche, rivolge ad una persona che è il Presidente della FNOMCeO. Non si può non cogliere da una parte il riconoscimento di ruoli e responsabilità esponenziali della professione in capo ai nostri Ordini e il coraggio di coinvolgerli a pieno titolo nell’agenda per rendere il nostro Paese più moderno, più giusto e più vicino ai bisogni dei cittadini. La sanità, come abbiamo sempre detto, è il crocevia di diritti della persona e della collettività, che definiscono l’identità civile e morale di un paese e la nostra professione ne custodisce valori, competenze e creatività e ne registra speranze e bisogni.
3) L’incarico parlamentare, almeno in questa fase, non deve pregiudicare l’assetto della FNOMCeO, avendo questa costituito il centro di attrazione di un’offerta politica qualificata e coerente e dovendo questa restare il centro propulsivo di idee e proposte che tutelino la qualità dei nostri professionisti, della nostra sanità e, in tal senso, migliorino il nostro Paese.

Queste argomentazioni, che comprendo possano essere legittimamente non condivise da alcuni, hanno così fatto breccia nell’unico mio dominus e cioè l’etica della responsabilità.

Ho dunque obbedito a questa, accettando la candidatura e mi incammino su questa strada portando con me quello che con tutti voi, in questi anni, ho imparato: il rispetto della pluralità delle idee, la supremazia del bene comune su quello individuale, il dialogo costante, la ricerca delle soluzioni condivise, la convinzione forte che la nostra professione va investita di nuove responsabilità e ruoli per garantire ai cittadini l‘universalismo, l’equità e l’efficacia del diritto alla tutela della salute.

A pensarci bene, cambierà la forma ma la sostanza un po’ meno; ero ed eravamo già prima al servizio della professione e del Paese, continuerò e continueremo ad esserlo in altri luoghi istituzionali, con lo stesso spirito di servizio.

Vi abbraccio tutti con affetto

 Amedeo Bianco

Autore: Redazione FNOMCeO

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