ANMCO-ANDI del Friuli: raccomandazioni sulle cure dentarie nei pazienti cardiopatici

I pazienti in terapia anticoagulante orale (TAO) ed in terapia antiaggregante piastrinica non raramente debbono sottoporsi ad interventi odontoiatrici: le decisioni da prendere in queste situazioni continuano a rappresentare un elemento di imbarazzo per i professionisti coinvolti perché – nonostante da anni siano note raccomandazioni sull’argomento – si registrano incomprensioni e comportamenti tali da mettere i pazienti a rischio di complicanze o, nella migliore delle ipotesi, renderli vittime di inutili allarmismi e difficoltà.

Già da qualche anno sono state pubblicate – a cura della Federazione dei centri per la diagnosi della trombosi e la sorveglianza delle terapie antitrombotiche – raccomandazioni sull’argomento nell’ambito del più generale problema della “Terapia anticoagulante orale, chirurgia e manovre invasive”.Uno studio italiano recentemente pubblicato su una prestigiosa rivista internazionale ha conferito una prima validazione a queste “opinioni di esperti”.

Le figure professionali coinvolte sono numerose (MMG, internisti, cardiologi, neurologi, chirurghi vascolari…), sia nella gestione della TAO che nella gestione della terapia antiaggregante piastrinica. Un coinvolgimento dei colleghi odontoiatri, dei medici di medicina generale e degli specialisti che consenta di superare le quotidiane, e spesso immotivate, difficoltà per garantire maggiore sicurezza ai pazienti è ormai doveroso.

Una giornata di approfondimento sull’argomento si è tenuta a Palmanova (Udine) il 25 settembre scorso a cura dell’ANMCO (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri) e dell’ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) del Friuli Venezia Giulia.

Si è capito che gli odontoiatri debbono impadronirsi di alcune nozioni elementari sulla farmacocinetica e farmacodinamica dei farmaci antiaggreganti, anticoagulanti orali e delle eparine, ma anche che cardiologi e cardiochirurghi debbono adoperarsi per far giungere i pazienti ad un intervento odontoiatrico o cardiochirurgico nelle migliori condizioni di igiene dentale.

E’ necessario però che nella comunità medica ed odontoiatrica si diffonda la consapevolezza che esistono categorie di pazienti ad elevato rischio trombo embolico (i pazienti portatori di valvole cardiache meccaniche o quelli in cui si è realizzato da poco un evento trombo-embolico venoso ) o aterotrombotico (ad esempio, i pazienti in doppia antiaggregazione per il posizionamento di uno stent medicato) e che ci sono molti interventi odontoiatrici per i quali non vi è necessità di interrompere la TAO o la antiaggregazione specialmente se i pazienti sono ben preparati dal punto di vista dell’igiene parodontale.

Un altro aspetto che riguarda la attività odontoiatrica ed è stato fonte di imbarazzo e di confusione in passato è quello della profilassi per l’Endocardite Infettiva: le nuove linee guida prevedono che la profilassi antibiotica venga attuata soltanto nei pazienti a “rischio elevato” (portatori di valvole protesiche o con precedenti di endocardite ). E’ opportuno però richiamare tutti i professionisti (MMG e cardiologi in primis) a favorire una accurata igiene dentaria in particolare nei pazienti con patologie predisponenti l’endocardite o candidati – in prospettiva – ad una sostituzione valvolare.

Per cercare di ricordare questi pochi, ma importanti, aspetti delle interazioni cardiologico-odontoiatriche sono state fissate su una unica pagina delle raccomandazioni, che sono state distribuite nelle scorse settimane in tutti gli studi dentistici della regione FVG. Le pubblichiamo anche per i lettori del portale FNOMCeO.

Autore: Redazione FNOMCeO

Documenti allegati:

© 2023 - FNOMCeO All Rights Reserved. Via Ferdinando di Savoia, 1 00196 ROMA CF: 02340010582

Impostazioni dei Cookie.