Raggiungeranno tutti gli angoli d’Italia, questa settimana, le parole di due autorevoli rappresentanti della FNOMCeO.
Il vicepresidente della Federazione, Maurizio Benato, è stato, infatti, intervistato per l’inserto “Benessere & Salute” che è oggi in edicola con tutti e 18 i quotidiani locali del Gruppo L’Espresso.
“Farmaci fai da te? I rischi da non correre” è il titolo di apertura dell’inserto. A Benato il compito di fare il punto sull’automedicazione in Italia, i suoi fruitori (sono soprattutto le donne) gli eventuali rischi correlati. In allegato, l’intervista integrale, a cura di Brunella Gasperini.
Il diffusissimo settimanale Gente, per voce di Alessandra Gavazzi, ha invece sentito il Segretario Generale della FNOMCeO, Luigi Conte, su un tema di estrema attualità: “Davvero lo stipendio dei medici dipenderà dal voto dei loro pazienti?”.
A New York, infatti, “la valutazione dei malati aumenterà (o decurterà) il salario dello specialista”. “Un sistema per migliorare la sanità?” si chiede Gente.
“In linea di principio potrebbe essere un’idea giusta e utile”, è la risposta di Conte. Che puntualizza: “Ma la professione medica, per garantire il miglior risultato possibile a tutela della salute del paziente, deve essere autonoma, libera, indipendente. In sintesi, deve essere scevra da condizionamenti di qualsiasi natura, in primis quelli di natura economica”.
Potete leggere la dichiarazione integrale a pagina 13 di Gente e, per gentile concessione del settimanale, nel file allegato.
Contro i condizionamenti della professione medica interviene anche il presidente della FNOMCeO, Amedeo Bianco. E lo fa dalle pagine – elettroniche, questa volta – di Doctornews33.
Simona Zazzetta, prendendo spunto da un’inchiesta pubblicata su Il Fatto Alimentare – sito sui consumi alimentari diretto da Roberto La Pira, che già la settimana scorsa aveva scritto sull’argomento, riprendendo una dichiarazione del Presidente – ha sentito di nuovo Bianco su alcune pubblicità delle acque minerali affisse in studi medici.
“La questione è stata posta nelle sedi appropriate e verrà affrontata – commenta Bianco –. Non ci sono stati richiami ma i medici che hanno aderito all’iniziativa sono stati sollecitati a una riflessione generale e contiamo di ottenere risultati condivisibili”.
Il punto critico è che il Codice Deontologico del 2006 pone dei “paletti” per il singolo medico, “invitandolo, in linea di massima, a non affiancare la propria immagine a messaggi promozionali di natura commerciale”, ma non per le associazioni di professionisti. La questione sarà affrontata con la revisione del Codice.
La nuova stesura, preannuncia Bianco, “affronterà la dimensione delle associazioni e verrà puntualizzato che si dovranno chiamare fuori da certe iniziative oppure identificarle chiarendone la finalità”.
Sullo stesso argomento, i tre lanci di Federico Finocchi, che ha condotto per Adnkronos Salute una vera e propria inchiesta. E, in rappresentanza della FNOMCeO, ha sentito il Segretario Generale, Luigi Conte.
“Ma la sanità sarà sempre più simile alla grande distribuzione?”, si chiede ancora una volta Repubblica, dalle pagine della Cronaca di Milano.
E a rispondere non poteva essere che il presidente OMCeO del capoluogo lombardo, Roberto Carlo Rossi che, sempre dalle pagine di Doctornews33, sottolinea come “l’alleanza medico paziente si fondi sulla fiducia reciproca e non sulla convenienza”.
Non è infatti il mero risparmio a discapito della qualità, anche a livello pubblico, la risposta alla crisi economica che investe purtroppo anche il settore della Salute.
In merito, nei giorni scorsi, ha fatto sentire la sua autorevole voce l’intero Comitato Centrale della FNOMCeO, intervenendo con un Comunicato nel dibattito politico innescato dallo sciopero dei ginecologi e dei chirurghi, proclamato per il 12 febbraio.
“La sostenibilità del nostro Sistema Sanitario Nazionale – si legge nella nota –, universalistico, equo e solidale, fortemente minacciato da un definanziamento pubblico pari a circa trenta miliardi di euro nel quadriennio 2011-2014, deve altresì provvedere, al pari di altri determinanti, al contenimento dei costi del contenzioso per eventi avversi, a cui si sommano quelli legati alla inappropriatezza e inefficacia di comportamenti difensivi dei professionisti e delle strutture”.
“Proteggere la sostenibilità della nostra sanità pubblica – continua il Comitato Centrale – vuol dire, dunque, affrontare anche questa questione invertendo quella perversa spirale culturale, giurisprudenziale, organizzativa e gestionale che la alimenta, producendo costi inappropriati e devastanti ferite nel rapporto fiduciario tra cittadini, professionisti e istituzioni sanitarie”.
L’appello della FNOMCeO è stato subito rilanciato da tre testate di riferimento per la politica sanitaria, ovvero Adnkronos Salute (in allegato), Sanità de Il Sole 24 Ore e Quotidiano Sanità.
È stato inoltre avallato dalla Relazione finale della Commissione d’inchiesta della Camera sugli errori e disavanzi sanitari, che ha quantificato i costi della cosiddetta “medicina difensiva” nello 0,75% del Pil, e cioè 10 miliardi di euro: quanto l’Imu pagata allo Stato. Ne dà notizia, tra gli altri, Il Sole 24 Ore di ieri, a pagina 19.
Oggi, invece, Doctornews33 apre con i dati presentati dall’Istat nel quinto Rapporto “Noi Italia”: la spesa sanitaria pubblica italiana è di 112 miliardi di euro, di molto inferiore a quella di Germania, Francia e Gran Bretagna.
Segue, sempre su Doctornews33, l’articolo “Bustarelle per ricevere cure: un campanello d’allarme”. Secondo il Rapporto Trasparency 2011, presentato ieri a Roma dall’Ispe, l’Istituto per la promozione dell’Etica in Sanità, un italiano su dieci avrebbe passato una “bustarella” a un medico o un operatore sanitario per ricevere cure, prestazioni e agevolazioni.
Ma “perplessità sui dati” sono sollevate dal presidente della FNOMCeO, Amedeo Bianco, che così dichiara all’Ansa: “Credo sia un dato inverosimile, almeno per quanto riguarda la categoria dei medici. È un reato penale e le segnalazioni alla FNOMCeO di fenomeni di corruzione di questo tipo, annualmente, sono molto poche. Per quanto riguarda l’Ordine di Torino, ad esempio, non superano le dita di una mano”.
Ma la Federazione degli Ordini guarda al di là dei confini del nostro Sistema Sanitario, alla tutela della “Salute globale”, con uguali diritti per tutti gli abitanti del Pianeta. E sono due i progetti di cooperazione internazionale che saranno presentati ufficialmente in questi giorni.
Ieri, 23 gennaio, alle 18 a piazza Cola Di Rienzo si è registrata la firma “storica” del “Contratto” tra la Commissione Albo Odontoiatri, presieduta da Giuseppe Renzo, e il ministero della Salute liberiano, per la formazione di professionisti nel Paese africano. Sono ancora pochissimi, infatti, gli Odontoiatri in Liberia, a fronte di una popolazione di quattro milioni di abitanti.
La notizia è stata subito ripresa con grande risalto da Manuela Correra dell’Ansa, da Francesco Maggi di Adnkronos (lanci in allegato), da Norberto Maccagno de Il Dentale, da Italian Network, per citare alcune testate.
Le stesse che hanno dato rilievo anche al progetto della FNOMCeO, che ha nominato un apposito gruppo di lavoro sulla “Salute globale e cooperazione internazionale”.
Quattro i punti programmatici: la costituzione di un “Registro” dei medici pensionati pronti a offrirsi come volontari, la Formazione sul territorio o in Italia di professionisti provenienti da quei paesi, un’azione di Sostegno a politiche sanitarie che favoriscano i distacchi per volontariato, il Coordinamento, svolto dalla FNOMCeO, di tutte le organizzazioni di volontariato dirette da medici.
Di entrambe le iniziative, però, si sentirà ancora a lungo parlare su tutti i media: molti sono infatti i giornali, le radio, le televisioni che si stanno interessando all’argomento.
Una di queste è Press Tv, il canale news in lingua inglese che trasmette anche sul web.
Press Tv ha già intervistato ieri un altro membro del Comitato Centrale FNOMCeO, Musa Awad Hussein. Argomento: la sindrome di Hikikomori, la dipendenza da web che coinvolge soprattutto gli adolescenti.
L’allarme sulla crescente diffusione di questa patologia psichiatrica è stato lanciato da un report del Centro Studi FNOMCeO. E molti sono stati i colleghi che si sono interessati alla notizia: dalle agenzie (Ansa) ai quotidiani (Il Secolo XIX, La Stampa, La Gazzetta del Sud, Il Giornale), ai siti di informazione (Tgcom, Vitadidonna, Giornalettismo, LiveJournal) o di Salute (Salute24 de Il Sole 24 Ore, Ok Salute, Viveremeglio), solo per citarne alcuni.
Il direttore del Portale, Walter Gatti, ha invece voluto intervistare Nicola D’Autilia (leggi qui), primo vicepresidente Ceom e responsabile del Settore Esteri della FNOMCeO, per commentare i risultati di una ricerca che la Ceom, la Conferenza europea degli Ordini dei Medici, ha voluto condurre sulle diverse normative che regolano l’utilizzo delle Medicine non Convenzionali nel Vecchio Continente.
E, a rilanciare la notizia dello studio, è subito intervenuta Adnkronos Salute: potete leggere il lancio in allegato.
Questa mattina alle 11,05, Nicola D’Autilia è stato poi intervistato in diretta da Radio Città Futura. E anche una nostra “vecchia” conoscenza, Gerardo D’Amico, lo intervisterà presto per Rainews24, mentre Guglielmo Pepe presenterà la ricerca su Salute di Repubblica.
Quotidiano Sanità, con l’attenzione che ancor più in questo momento pre-elettorale riserva alla politica, ha privilegiato invece l’intervista esclusiva a Vasco Errani, a firma di Orfeo Notaristefano, e pubblicata sempre sul Portale.
Torna invece sulla questione dei “derivati” dell’Enpam Doctornews33: a riproporla, una lettera inviata da una dozzina di presidenti di Ordine, tra i quali il presidente di Milano, Roberto Carlo Rossi, che sollecitano un riscontro su come l’Ente stia procedendo nella difesa del territorio.
Ultim’ora: mentre stiamo andando on line, Anna Sgritto sta video-intervistando Luigi Conte sulla Formazione, in particolare sulle novità che riguardano l’Educazione Continua in Medicina. L’intervista costituirà la prima Cover dell’anno di Medicinae Doctor, in uscita a febbraio.
Autore: Redazione FNOMCeO