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Cernobbio: partecipazione e innovazione per un ECM stabile

“Lo scorso anno qui a Cernobbio abbiamo presentato il nuovo sistema ECM. Dodici mesi dopo ci ritroviamo nello stesso luogo per calare quel sistema nella realtà”. Con queste parole il Ministro della salute Ferruccio Fazio ha aperto nel pomeriggio del 18 ottobre la Seconda conferenza nazionale sulla formazione continua in medicina, a Villa Erba di Cernobbio.

La Conferenza, avviata con gli interventi di Fazio, Amedeo Bianco, Renato Balduzzi e Fulvio Moirano, presidente e direttore generale dell’Agenas, ha affrontato i temi caldi dell’educazione continua in ambito medico, dai modelli di accreditamento alla relazione tra governo centrale e governi regionali, dai metodi di valutazione alla costruzione del dossier formativo.

Dal ministro Fazio è giunta la chiave di lettura della convention: “Come l’ammalato è al centro dell’atto medico, così il professionista è al centro del sistema formativo. E in questa nuova visione dell’Ecm, la parola simbolo che vogliamo fortemente implementare è: interazione tra i soggetti”. Una parola chiave a cui Fulvio Moirano ne aggiunge un’altra: equilibrio. “Il nuovo sistema ricorda a tutti gli attori che occorre sempre partire dalla formazione. E visto che i punti critici per attuare questo nuovo approccio sono molti, come quello del conflitto d’interessi o delle fasi transitorie, voglio ricordare che l’atteggiamento fondamentale per affrontarli è equilibrio”.

Decisamente rilevante l’intervento di Amedeo Bianco: “Credo che sia necessario sottolineare che partecipazione e innovazione sono le due prospettive significative di questa seconda Conferenza. Partecipazione di tutti gli attori del sistema ECM, perché a tutti viene chiesto di convergere su un sistema di long life education del professionista. Innovazione perché l’approccio alla formazione sul campo e alla Fad hanno elementi di autentica novità, come anche l’avvio della progettazione del dossier formativo”. Innovazione che arriva dove non sono arrivati nemmeno i sistemi più avanzati, quello inglese e quello americano: il finanziamento, attraverso un bando specifico (presentato da Andrea Lenzi), di progetti di sperimentazione in grado di diventare ‘operativi’ e quindi replicabili e percorribili in breve tempo, a vantaggio di tutto il mondo della sanità.

Dove andrà dunque la sanità italiana con questo sistema ECM (che Moirano ha definito “così avanzato da risultare d’eccellenza anche a confronto con le esperienze degli altri Paesi europei”)? La risposta nelle parole finali di Amedeo Bianco: “Andremo dove insieme riusciremo a spingerci, partecipando tutti: istituzioni, enti, provider, università, ordini, associazioni mediche e società scientifiche. Sarà il percorso di una grande costruzione civile perché attraverso la formazione si rende un servizio alla sanità, ma anche a tutto il Paese”.

Da segnalare, nel pomeriggio della giornata d’apertura, il passaggio di consegne al vertice del Cogeaps: Sergio Bovenga (presidente OMCeO di Grosseto) è stato eletto nuovo presidente del consorzio che gestisce i dati anagrafici di tutti i professionisti del mondo della salute. “Abbiamo un lavoro enorme da fare”, sono state le prime parole del neo-presidente, “ora che l’ECM assume stabilità, il Cogeaps ha il compito essenziale di assicurare affidabilità al sistema complessivo”.

Nei giorni successivi di martedì e mercoledì della Conferenza, sono intervenuti nei lavori anche Luigi Conte (coordinatore della quarta sessione della Commissione nazionale), che ha presentato il delicato tema dei rapporti tra accreditamento centrale ed accreditamento regionale, mentre Maurizio Benato, ha illustrato i risultati del dialogo tra gli Ordini del Nordest e le componenti mediche di Germania e Austria ai fini di una possibile visione comune sui temi della formazione continua. Nella giornata di martedì sono intervenuti anche Giuseppe Renzo, presidente nazionale CAO, che ha presentato una relazione sul tema ECM e libera professione, e Maurizio Scassola, che ha approfondito i punti saldi di un dossier formativo. Da ultimo, mercoledì 20 ottobre, è intervenuto anche Valerio Brucoli, che ha presentato i punti caldi del rapporto tra formazione odontoiatrica e formazione.

La conferenza – affollata soprattutto nella giornata di martedì, quando (nella mattinata) sono state presentati i differenti percorsi seguiti dalla regioni per la cstruizione del loro sistema di accreditamento – è terminata nella mattinata del 20 ottobre, con l’ampio dialogo sull’ECM moderato da Amedeo Bianco, che ha visto al tavolo dei relatori i rappresentanti dei più importanti sindacati medici, che hanno espresso – pur con differenti sfumature, la necessità recuperare il tempo (forse) perduto negli scorsi anni.

Autore: Redazione FNOMCeO

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