CN FNOMCeO: AMPIO DIBATTITO SU CINQUE MOZIONI E UN ODG

Cinque mozioni le mozioni che sono state approvate dal Consiglio Nazionale della Federazione, riunito il 14 luglio a Siena.

La prima, presentata dal Presidente OMCeO di Bari Filippo Anelli, riguarda il sistema formativo e le sue incongruenze. La seconda e la terza, presentate dal Presidente della CAO nazionale Giuseppe Renzo, sono concernenti il DDL Concorrenza e la pubblicità sanitaria. La quarta, presentata dal Vice-Presidente FNOMCeO Maurizio Scassola, è relativa alla questione della farmacia e delle vaccinazioni. Le prime tre sono state approvate all’unanimità, la quarta è stata approvata con il solo voto di astensione di Augusto Pagani, Presidente OMCeO di Piacenza. La quinta concerne i tempi di visita negli studi medici degli specialisti ambulatoriali.

E’ stato poi approvato un Ordine del Giorno con il quale si stabilisce che medici ed odontoiatri saranno rappresentati in organismi istituzionali esclusivamente da FNOMCeO ed ENPAM.

All’approvazione delle cinque mozioni si è giunti dopo un ampio dibattito sui temi toccati dalle mozioni e non solo. Come sempre, i lavori del Consiglio Nazionale, si sono aperti con la relazione della Presidente Roberta Chersevani. Sempre in apertura dei lavori, il saluto del Presidente OMCeO di Siena Roberto Monaco e un intervento di Mario Pessina, docente a Siena, che ha trattato il rapporto stretto tra il Presidente dell’Ordine di Siena e il Presidente del corso di Laurea in Medicina, “un rapporto molto costruttivo”.

Nella sua relazione, la Presidente ha toccato diversi argomenti. Dal tavolo tecnico di Medicina generale al piano nazionale criticità. Dalla certificazione di malattia alle disposizioni urgenti in materia vaccinale. Dalla questione del medico per vaccinazioni in farmacia all’AC 3868. Dal tema della concorrenza ai corsi FAD in preparazione su salute globale e medicina di genere. (La relazione della Presidente è in allegato)

Gli 80 anni dell’Enpam

Quest’anno l’Enpam compie 80 anni. Il suo Presidente Alberto Oliveti è intervenuto per ricordare questo compleanno, ricordando il passaggio importante da ente di assistenza a ente previdenziale nella seconda metà degli anni ’50. Oliveti ha anche ricordato che una delegazione dell’Enpam è stata ricevuta nei giorni scorsi dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Al Presidente abbiamo illustrato la situazione dell’Enpam, una situazione positiva essendo ormai una Fondazione solida, sostenibile e solidale (le tre S)”, ha detto Oliveti.

Numerosi gli interventi.

Francesco Alberti (Imperia) ha parlato dei pregi e dei rischi di alcuni vaccini.

Gianni Righetti (Latina) ha illustrato la rilevazione sui dati degli Ordini che sta attuando il suo Ordine e ha parlato dell’accordo raggiunto con il Tribunale di Latina per la ricerca dei CTU civili e penali.

Maurizio Scassola ha illustrato la mozione poi approvata.

Silvestro Scotti (Napoli) ha ribadito il No ai medici vaccinatori in farmacia: “Il rischio è che venga riproposto, mentre noi dobbiamo ribadire che la vaccinazione è un atto medico”.

Antonio Panti (Firenze) ha ricordato che l’Enpam ha superato alcuni momenti critici ed ora è solido e ha affermato che “medici, farmacisti, infermieri, ciascuno di questi deve avere il suo ruolo”. Filippo Anelli (Bari) ha ricordato l’evento sulla Formazione che si terrà a Bari il 15 settembre e ha illustrato la mozione poi approvata. Giancarlo Leoni (Venezia), nel confermare il No ai medici in farmacia ha rilevato come alcune decisioni vengano prese dimostrando l’inadeguatezza della classe politica.

Pierantonio Muzzetto (Parma) ha espresso un giudizio negativo sulla riforma degli Ordini e ha inviato all’unità e alla compattezza nell’interlocuzione con la politica ed ha aggiunto che si è intrapreso un buon metodo di lavoro come dimostrano le mozioni in discussione.

Eugenio Corcioni (Cosenza)
ha auspicato una soluzione rapida al problema del’equo compenso e ha chiesto che la FNOMCeO muova i suoi passi per essere rappresentata nel CUP (Coordinamento unitario delle professioni).

Per Giuseppe Renzo, “Il CN deve fare un cambio di passo” e ha illustrato le mozioni su DDL Concorrenza e Pubblicità sanitaria, poi approvate e ha chiesto il coinvolgimento diretto del Ministro della Salute su queste tematiche.

Giovanni D’Angelo (Salerno) ha detto che il caso delle farmacie non è banale e “bisogna evitare che aumenti la distanza tra medici e pazienti perché la professione medica ha un mandato costituzionale”.

Roberto Rossi (Milano) ha affermato che l’autocertificazione responsabilizza il lavoratore ed ha sottolineato l’importanza della comunicazione, mentre “la discrepanza tra laureati e inseriti nel mondo del lavoro è il risultato della mancata programmazione da parte dello Stato”.

Giancarlo Pizza (Bologna) ha detto che “l’orientamento dei Governi che si sono succeduti è quello di togliere atti medici ai medici e nulla si fa per rimpiazzare i medici che se ne vanno dal SSN, a cui viene ridotto il finanziamento. C’è da rilevare un nostro scarso potere contrattuale con il Governo”.

Giorgio Berchicci (Isernia)
nel richiamare il TTIP, il trattato internazionale tra USA ed Europa, ha ricordato che quel trattato è saltato. Se fosse stato siglato, avrebbe previsto che un farmaco giudicato valido negli USA sarebbe stato imposto anche nei Paesi europei. Noi dobbiamo riscoprire, come professione, la pretesa del diritto e applicarla”.

Raimondo Ibba (Cagliari)
ha ribadito che “la riforma degli Ordini com’è concepita è negativa per la professione perché non garantisce il pilastro dell’innovazione”.

Augusto Pagani (Piacenza) ha detto che “nella programmazione e nella gestione della sanità, oltre al Governo nazionale, anche le Regioni hanno la loro responsabilità”.

Francesco Noce (Rovigo) ha riaffermato la contrarietà alla questione dei medici nelle farmacie e ha invitato tutti i medici ad essere compatti in FOMCeO “per rispondere alle sfide che ci attendono”.

Claudio Pandullo (Trieste) ha parlato della programmazione dei corsi di laurea e delle criticità dell’immissione dei medici nel mondo del lavoro denunciando che “ogni anno circa duemila medici vanno via dall’Italia in altri Paesi”.

Per Roberto Monaco (Siena), “su tutti questi temi occorre essere compatti: se stiamo insieme forse si vince, ma se non siamo compatti siamo destinati a perdere”.

Salvatore Puma (Agrigento) ha raccontato che il solo Ordine di Agrigento si è costituito in giudizio sul ricorso di un medico radiato dall’Ordine per essere stato condannato per concorso esterno in associazione mafiosa”.

Su tutti i temi trattati, anche Roberto Mora (Verona) ha condiviso le posizioni emerse in Consiglio Nazionale, posizioni ufficialmente assunte al termine dei lavori con l’approvazione delle quattro mozioni, come descritta all’inizio di questo report.

Autore: Redazione FNOMCeO

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