CN FNOMCEO RIBADISCE IL NO ALL’ART. 4 DDL LORENZIN

Un Consiglio nazionale della FNOMCeO, convocato in seduta straordinaria presso il Ministero della Salute, in Lungotevere Ripa 1, a Roma. Straordinario non solo per la modalità di convocazione, ma anche per la presa di posizione conclusiva sull’attuale formulazione del DDL Lorenzin, attualmente all’esame della commissione Affari sociali della Camera. Un testo difforme da come lo aveva licenziato, il 24 giugno 2016, il Senato. Il testo oggi presenta contraddizioni che sono state poste in evidenza dalla relazione della Presidente Roberta Chersevani e dai numerosi interventi dei Presidenti degli Ordini. Un martedì 10 ottobre 2017 da ricordare.

Nella sua relazione, la Presidente aveva richiamato le varie fasi di questo DDL, dal suo concepimento, nel lontano 2013 ai nostri giorni, con un epilogo niente affatto condivisibile da parte di tutti gli intervenuti, specialmente per la formulazione dell’articolo 4, che i Presidenti hanno mostrato di conoscere alla perfezione come hanno, appunto, esternato la loro contrarietà.

E, in effetti, c’è da riflettere e soprattutto agire, in questa fase di fine legislatura del Parlamento, che è chiamato a varare numerosi provvedimenti, dalla legge elettorale a provvedimenti per l’economia, nonché quelli relativi all’occupazione e (forse) lo jus soli. Pertanto il rischio di ingorgo c’è in Parlamento. Non si può fare una previsione precisa, ma tra le tante previsioni c’è anche quella che esclude l’approvazione del DDL così com’è entro la fine di questa legislatura.

In tal caso, come ha spiegato Donata Lenzi, capogruppo PD in commissione Affari sociali della Camera, “con la nuova legislatura non è che si parte da dove si era arrivati, ma si parte daccapo”. Ipotesi questa che, vista l’unanime contrarietà della professione medica, è da preferire, perché è meglio non averla una legge così, piuttosto che avere una pessima legge.

Ma l’on. Lenzi, che è stata presente per molte ore in Consiglio nazionale, ha toccato anche altri punti, come ad esempio la questione dei revisori esterni o quella delle circoscrizioni territoriali, con riferimento ai piccoli Ordini. Anche lei possibilista sull’esito dell’iter parlamentare, pur sostenendo che si potrebbe pensare di “rinviare alcuni punti controversi a un regolamento ministeriale successivo”. Insomma, tutto da vedere.

Ma la stroncatura dell’attuale DDL  è venuta, a sorpresa, proprio da Beatricie Lorenzin, in un breve intervento perché convocata d’urgenza alla Camera, dove veniva posta la questione di fiducia sulla legge elettorale. Parole chiare quelle della Ministra della Salute: “Non mi riconosco in questo DDL, è altra cosa rispetto a quello che avevo presentato nel 2013”. Circa l’iter parlamentare nessuna previsione, tranne dire che “c’è ancora spazio per emendamenti”. Si vedrà.

Concitati e unanimi gli interventi dei Presidenti, tutti. Enrico Ciliberto (Crotone); Giancarlo Pizza (Bologna); Gianni Righetti (Latina); Francesco Alberti (Imperia); Pierantonio Muzzetto (Parma); Giovanni Ianniello (Benevento); Cosimo Nume (Taranto); Raimondo Ibba (Cagliari); Francesco Noce (Rovigo); Silvestro Scotti (Napoli); Franco Lavalle (VP Bari); Roberto Monaco (Siena); Giovanni Lavra (Roma); Filippo Anelli (Bari); Eugenio Corcioni (Cosenza); Roberto Rossi (Milano); Giacomo Caudo (Messina); Gianluigi Spata (Como); Emilio Pozzi (Bergamo); Salvatore Amato (Palermo); Claudio Pandullo (Trieste); Ottavio Di Stefano (Brescia).

Ha riassunto così per tutti Roberta Chersevani, confermando quanto sostenuto nella relazione: “Abbiamo assunto una posizione forte. Qualche apertura c’è stata, ma siamo in un clima di incertezza: non sappiamo degli emendamenti, non sappiamo se l’iter parlamentare va avanti, comunque i tempi per muoverci sono stretti. Il fatto che ci siamo ritirati dai tavoli istituzionali vale sia per il livello nazionale, sia per il livello provinciale. Dobbiamo tutti essere compatti per non perdere le posizioni che abbiamo conquistato in questi anni”.

Una compattezza che il CN straordinario ha manifestato in chiusura dei lavori, approvando all’unanimità la mozione.

Autore: Redazione FNOMCeO

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