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Concorso Scuole di Specializzazione: se il limbo formativo è un girone dantesco

Lo chiamano, in gergo, “limbo formativo”: è quella zona grigia in cui sono parcheggiati i neolaureati in Medicina in attesa di completare il loro percorso di studi, iscrivendosi o alle Scuole di Specializzazione, o al Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale.

Un’attesa che, a fronte della discrepanza tra il numero di laureati e i posti nelle Scuole, può durare anche anni, tempo nel quale i giovani professionisti sono destinati alla disoccupazione e, ancor più frequentemente, alla sotto-occupazione, procrastinando tutti i progetti di realizzazione personale e familiare, oltre che professionale.

E, mentre il collo di bottiglia si restringe sempre di più, a fronte dell’aumento degli aspiranti specializzandi o Medici di Medicina Generale e della sostanziale invariabilità dei posti messi a concorso, la famigerata gobba pensionistica, cioè l’ondata di pensionamenti prevista per i prossimi anni, incombe.

“Saranno 36000, secondo le proiezioni presentate a Siena nell’ultimo Consiglio Nazionale, i medici che resteranno intrappolati nel cosiddetto imbuto formativo nei prossimi dieci anni – spiega il Presidente della Fnomceo, Roberta Chersevani: laureati che non riusciranno a iscriversi né alle Scuole di Specializzazione né al Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale, rimanendo così, di fatto, “formati a metà”, senza poter accedere alla Professione, e costretti a emigrare o a accettare condizioni di sottoimpiego. A fronte di questo, ci sarà l’ondata di pensionamenti, quasi uno tsunami  che coinvolgerà, nello stesso periodo, il 70% dei medici oggi in servizio”.

“La Fnomceo chiede da tempo, e lo ha fatto ancora a luglio con una Mozione approvata all’unanimità proprio a Siena, un numero adeguato di contratti, almeno 7/8000, e di accessi al Corso di Formazione per la Medicina Generale – continua -. Richieste, sinora, rimaste quasi inascoltate, perché ogni anno si scontrano con le ragioni di bilancio”.

“A questo si aggiunge – prosegue – l’ormai inaccettabile ritardo delle procedure pre-concorsuali, che stanno scontando, sul loro cammino, diversi ostacoli, legati all’accreditamento delle Scuole. Per sbloccare la situazione, assicurando ai nostri giovani l’accesso in tempi rapidi a una formazione di qualità, abbiamo chiesto un incontro al Ministero della Salute e al Miur”.

Alla voce della Fnomceo si aggiunge ora, ancora una volta, quella del suo Osservatorio Giovani Professionisti, coordinato da Alessandro Bonsignore. I giovani della Fnomceo proprio ai due Ministri Lorenzin e Fedeli hanno scritto oggi una lettera aperta, per sollecitare una rapida conclusione dell’iter.

“Da oltre tredici mesi i laureati in Medicina aspettano il Bando per il Concorso per l’accesso alle Scuole – spiega Bonsignore –. Questo ritardo penalizza sia i laureati in attesa, sia coloro che sono già inseriti nelle Scuole, ai quali va assicurato un valido percorso formativo, sia il sistema sanitario nazionale nel suo complesso: per quanto riguarda l’assistenza attuale, che, è inutile nasconderselo, si basa anche  sull’apporto degli specializzandi, sia per il futuro, quando si prevede una carenza di medici di medicina generale e di specialisti”.

In allegato, la lettera aperta dell’Osservatorio.

Autore: Redazione FNOMCeO

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