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Congressi ed Educazione Continua in Medicina/2: intervista a Luigi Conte

L’editoriale dell’ultimo numero di “Ricerca e Pratica”, la prestigiosa rivista edita da “Il Pensiero Scientifico”, è stato, per espressa dichiarazione degli autori – Luca De Fiore e Maurizo Bonati – ispirato da un articolo che appare sul sito dell’OMCeO di Udine. L’Ufficio Stampa ha voluto, allora, raccogliere i commenti del presidente di Udine, Luigi Conte.

Il presidente ha accolto con entusiasmo l’invito a partecipare alla discussione sui congressi, discussione alla quale i nostri lettori possono dare il loro contributo, andando sul sito www.ricercaepratica.it e cliccando sul box in alto a sinistra, dal titolo “Di’ la tua sull’editoriale La Fiera dei Congressi”. Le domande sono anche pretesto e punto di partenza per una chiacchierata a tutto tondo sulla formazione e sul nuovo programma di Educazione Continua in Medicina, della cui Commissione ministeriale Conte è un componente.

Allora presidente, ora anche i siti degli OMCeO sono fonte di ispirazione per riviste tanto prestigiose: qual è il suo commento?
Sì, l’articolo di Tiziano Testori da cui l’editoriale di De Fiore e Bonati prende “il la” era talmente interessante che lo abbiamo volentieri rilanciato sul nostro sito, e abbiamo particolarmente apprezzato l’approfondimento puntuale e completo fatto da “Ricerca e Pratica”.
Gli interventi di Testori prima e di De Fiore e Bonati poi toccano infatti un argomento cui il nostro Ordine è da sempre molto sensibile: l’organizzazione di eventi e congressi che siano in grado di rispondere al fabbisogno formativo del medico, nell’interesse dei pazienti. Un compito, quello della formazione, che, del resto, sta a cuore a tutti gli Ordini e che è da tutti sentito come prerogativa essenziale dell’identità ordinistica.

A questo proposito, il nuovo programma di Educazione Continua in Medicina riconosce proprio l’importanza del ruolo, per gli Ordini, di “Garanti” della formazione. Può spiegarci meglio in cosa consisterà questo compito?
Gli Ordini e i Collegi avranno, nel nuovo programma, una parte da protagonisti, che identifica e concretizza il loro essere garanti della correttezza del sistema. Gli Ordini, infatti, si porranno, rispetto agli altri attori dell’ECM, come punto di riferimento terzo e avranno molteplici compiti: controllare l’equità e l’efficacia della formazione, garantire la trasparenza delle fonti di informazione, valutare l’efficienza del sistema, proponendo le necessarie modifiche in itinere.

Ma gli Ordini avranno anche un’altra “missione”, quella di organizzare essi stessi eventi formativi…
Rispetto alla prima fase del programma ECM, è stato, in effetti, di molto ampliato il ruolo degli Ordini quali organizzatori e certificatori di Corsi e Convegni: eventi che non saranno più – come era previsto in un primo tempo – solo dedicati all’aggiornamento su temi di etica e deontologia, ma anche rivolti ad argomenti di carattere tecnico. Tali corsi saranno riservati ai liberi professionisti – che sono rimasti esclusi dalla possibilità di detrazione fiscale dei costi – e totalmente gratuiti.

A proposito di obiettivi formativi, l’editoriale di Ricerca e Pratica definisce quelli del programma ECM “molto generici” e inadeguati a “dare indicazioni concrete” sui contenuti di un congresso. Qual è il suo pensiero in materia e come pensa che tali obiettivi possano essere resi più funzionali al fabbisogno formativo del medico?
Gli obiettivi indicati sono volutamente generali, più che generici: indicano capitoli di attività formativa che possano ricomprendere tutti i più vari e diversi bisogni formativi dei singoli professionisti e rappresentano la guida alla strutturazione dell’offerta formativa dei provider di formazione. Per quanto attiene il giudizio su tanti congressi con scarso impatto andragogico e formativo, questa preoccupazione è da me condivisa ed è molto presente tra tutti i componenti della Commissione Nazionale ECM, prova ne sia la scarsa valorizzazione da parte del nuovo sistema di valutazione adottato proprio per quei congressi del tipo evidenziato nell’editoriale di De Fiore e Bonati.
Noi abbiamo ritenuto di dover investire molto sull’autonomia e responsabilità del professionista nell’identificare in modo maturo i propri fabbisogni formativi. Al professionista sta il compito di selezionare gli eventi sulla base di elementi formativi qualificanti e a tal proposito è giusto promuovere una campagna culturale, di cui è espressione esemplare il lavoro di Testori e quello di De Fiore e Bonati. Così facendo, sarà il mercato ad espellere quei Provider che propinano eventi di pessimo valore o esclusivamente commerciali.
Infine, un riferimento alle convention nazionali ed internazionali di alcune grandi Società scientifiche che molte volte uniscono in un puzzle fantasmagorico diversi e pur legittimi interessi ludici, commerciali, di incontro, di confronto, di accordi, di programmazione ed anche di aggiornamento ma con sicuro scarso impatto sul cambiamento dei comportamenti del professionista.

L’articolo si conclude con l’invito ai medici a partecipare al forum sulla formazione che si trova sul sito www.ricercaepratica.it. Vuole anticiparci il commento che lei sicuramente “ posterà”?
L’articolo dice cose sagge, vere e condivisibili e sembra aprirsi ad un velo di pessimismo quando afferma :“ redigere un programma congressuale è una cosa complicata” e “difficile dire cosa fare”.
Una situazione complessa a cui non è facile dare una risposta univoca, ma tutto può aiutare a creare un sistema efficiente e tutti devono contribuire a migliorare tale struttura.
Quindi ben vengano gli interventi come quello di De Fiore, che contribuisce alla maturità di un sistema con grandi aspettative ma che va costantemente monitorato per intervenire in itinere a migliorarlo fino a meritarsi il riconoscimento della completa autonomia.
L’ECM è uno strumento che, pur con tutti i suoi limiti, deve farci utilmente transitare verso lo Sviluppo Professionale Continuo quale obbligo etico e deontologico, oltre che giuridico, di garantire la migliore qualità professionale a favore del terminale del nostro impegno quotidiano, il cittadino con i suoi bisogni di salute.

Autore: Redazione FNOMCeO

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