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Consiglio Nazionale/4: Pec, Formazione e Medicine non convenzionali al centro del dibattito

La due giorni del Consiglio Nazionale a Roma, l’11 e il 12 dicembre, si è chiusa nel clima natalizio. Aria di auguri sia durante la discussione e l’approvazione del Bilancio di previsione 2010 (link) nella mattinata del primo giorno, sia nel pomeriggio di venerdì e nella mattinata del sabato.

Varato il Bilancio di previsione, il CN si è concentrato in tre dibattiti su tre temi: la posta elettronica certificata, la Formazione universitaria pre-laurea e specialistica, lo stato delle Medicine e pratiche non convenzionali, o complementari. Sui tre temi le rispettive relazioni di Gabriele Peperoni, segretario della Federazione e Presidente dell’OMCeO di Napoli; di Paolo Livrea, Presidente OMCeO di Bari; di Dario Chiriacò, Presidente OMCeO di Rieti. Sulle MC, un intervento di Salvatore Amato, Presidente OMCeO di Palermo, ha ricostruito tutto l’iter di questa vicenda, sottolineando i problemi ancora aperti e dei quali continuerà ad occuparsi la Federazione. Così anche per la Formazione, tema sul quale l’attestazione è sul convegno di Bari del 18 settembre di quest’anno. Il CN, comunque, ha approvato tre ordini del giorno, due dei quali (su MC e Formazione, vedere altre sezioni del portale) saranno ulteriormente approfonditi in fasi successive. Circa la posta elettronica certificata (PEC), Luigi Conte, Presidente OMCeO di Udine, ha presentato e illustrato, nel pomeriggio di venerdì, un ordine del giorno che, dopo diversi interventi, è stato approvato sabato, assieme agli altri due.

Ma ecco il dispositivo dell’odg: “Il Consiglio Nazionale chiede al Comitato centrale di mettere in atto quanto in suo potere affinché il Governo apporti le necessarie modifiche alla citata L. n. 2/2009 sul DL 150/09 che rendano meno problematica e più sicura per i cittadini l’applicazione e la gestione della posta elettronica certificata per i professionisti medici e odontoiatri e si sospendano le decorrenze in attesa delle richieste modifiche”. Il DL 150 del 2009 obbliga gli Ordini a tenere un elenco delle caselle di PEC di cui devono dotarsi tutti i professionisti iscritti a Ordini e Collegi professionali e metterlo a disposizione, su richiesta, delle pubbliche amministrazioni.
La FNOMCeO rileva che un consistente numero di pensionati, che continuano a essere iscritti agli Ordini per motivi ricollegabili a problemi di appartenenza, di affetto e di possibilità di svolgere saltuariamente l’attività professionale, anche a livello di volontariato, non hanno alcuna dimestichezza con l’utilizzo del Personal computer, con le prevedibili, conseguenti difficoltà. Di fatto sarebbero costretti a cancellarsi dall’Ordine di appartenenza.
C’è poi un altro motivo per intervenire sul Governo, esplicitato nelle premesse dell’odg: “La PEC consente a soggetti terzi, non solo enti, di agevolarsi di un’asimmetria comunicativa (infatti ogni messaggio ricevuto nella casella di posta certificata si intende pervenuto al titolare della casella stessa, articolo 14 DPR 445/2000) e questa situazione crea gravi problemi ai medici sia sotto l’aspetto meramente gestionale che sotto quello, ben più rischioso, del profilo medico legale (si pensi ad esempio ai malfunzionamenti del sistema di trasmissione dati), essendo il professionista costretto a subire incondizionatamente la ricezione di comunicazioni con valore legale, al di là della propria volontà”.

I margini per un intervento sul Governo ci sono, “visto che – ha spiegato Luigi Conte – la decorrenza di fine novembre per l’applicazione del decreto è ordinatoria e non perentoria”.

Autore: Redazione FNOMCeO

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