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Convegno di Slow Medicine a Giulianova: il report della giornata

"La salute inizia dagli stili di vita: la buona educazione e la buona prevenzione secondo Slow Medicine" è il titolo del convegno che l’associazione Slow Medicine ha presentato in Abruzzo nei giorni scorsi.

L’incontro (programma in allegato), svoltosi a Giulianova con la presenza di due cofondatori nazionali Silvana Quadrino e Andrea Gardini, rivolto a cittadini, associazioni e professionisti, ha avuto il patrocinio del Comune di Giulianova, dell’Università G. D’Annunzio di Chieti e Pescara, dell’Ordine dei Medici di Teramo e di Pescara, dell’Ordine dei Farmacisti di Teramo e di Pescara e del Collegio Regionale IPASVI. Si è svolto in collaborazione con Slow Food Abruzzo e Molise e con la Fidas (Federazione italiana associazione donatori di sangue).

Alla presenza di Aldo Ozino Calligaris, Presidente Nazionale Fidas è stato presentata da Marina Manieri, dietista, una ricerca dal titolo "Donare in Buona Salute – Stili di vita e comportamenti alimentari in studenti delle Scuole Superiori della Provincia di Teramo”, indagine epidemiologica sulle abitudini alimentari, stile di vita e di movimento effettuata nel corso delle attività svolte per implementare la donazione e favorire l’affluenza dei giovani ai centri di donazione. Il Questionario era composto da 37 domande a risposta chiusa suddivise in quattro aree: Generalità, Attività Fisica e Stile di Vita, Comportamento e Scelte Alimentari, Salute e Donazione. Ha concluso Aldo Ozino Calligaris ricordando come nutrizione e stile di vita siano i fattori che maggiormente influiscono sulla longevità e sulla qualità di vita.

Centrali gli interventi che hanno illustrato i concetti legati alla Slow Medicine.

Silvana Quadrino ha ricordato come la diffusione e l’uso di nuovi trattamenti sanitari e procedure diagnostiche non sempre producono maggiori benefici per i pazienti. Interessi economici e ragioni di carattere culturale e sociale spingono all’eccessivo consumo di prestazioni sanitarie, dilatando oltre misura le attese delle persone, più di quanto il sistema sanitario sia poi in grado di soddisfare. Non si pone inoltre sufficiente attenzione all’equilibrio dell’ambiente e all’integrità dell’ecosistema. Una Medicina sobria implica la capacità di agire con moderazione, gradualità ed essenzialita’ utilizzando in modo appropriato e senza sprechi le risorse disponibili.

Una Medicina rispettosa è capace di accogliere e tenere in considerazione i valori, le preferenze e gli orientamenti dell’altro, in ogni momento della vita. Una Medicina giusta promuove cure appropriate, cioè adeguate alla persona e alle circostanze, di dimostrata efficacia e accettabili sia per i pazienti sia per i professionisti della salute.

Ancora più diretto Andrea Gardini nel suo presentare la Slow Medicine come una diversa filosofia di cura e non di rinuncia, un approccio meno tecnologico alla salute. Slow medicine ha lanciato anche in Italia il progetto "Fare di più non significa fare meglio", che vuole evidenziare, le pratiche ad alto rischio di inappropriatezza.

Dice Gardini “Sono necessaria assunzione di responsabilità da parte dei medici e di tutti i professionisti della salute, e scelte attiva da parte delle associazioni professionali e delle Società scientifiche per rinunciare, a quelle pratiche a rischio di inappropriatezza che non apportano benefici significativi secondo prove di efficacia. Il progetto si avvale della collaborazione di società scientifiche, della FNOMCeO, della Federazione IPASVI e di cittadini, integrato ovunque possibile con le esperienze dei pazienti.

Paolo De Cristofaro, dell’Università G. D’Annunzio di Chieti e Pescara ha illustrato gli stili di vita che consentono di guadagnare salute. “Il pericolo odierno – ha detto – è il difficile raggiungimento di un equilibrio con sé stessi, con gli altri e con l’ambiente, in una società sempre più caratterizzata dalla complessità, dalla frenesia e dalla solitudine. Ll’educazione alimentare deve riscoprire il legame fondamentale fra uomo e nutrimento e il principio del piacere deve restare legato alla scoperta, alla manipolazione e alla convivialità che si realizza a tavola prima ancora del consumo. In cucina come nella vita si richiede equilibrio provocazione armonia e rispetto delle cose”.

Anche Andrea Pezzana, nutrizionista dell’Università di Torino è intervenuto sui concetti di promozione della salute e gli stili di vita secondo l‘Evidence based medicine. Pezzana ha ricordato l’influenza delle dieci sorelle in un mondo in piena transizione nutrizionale, dove la pubblicità promuove uno stile alimentare completamente distorto.
La scienza dell’alimentazione dovrà gestire la complessità del cibo come punto di incontro tra saperi tradizionali, esperienziali, accademici ..
Occorre coniugare EBM, linee guida, piacere, salute, gastronomia e territorio ricordando che la sola informazione/prescrizione si è dimostrata insufficiente nel promuovere cambiamenti duraturi e sostanziali. Il cambiamento stesso, operato con gradualità, deve essere supportato da strumenti di motivazione, verifica non prescrittiva, supporto pratico e sociale. Deve essere rispettoso, fattibile e sostenibile, per non indurre drop-out con ulteriori vissuti di fallimento. La terapia basata sullo stile di vita, ove supportata dall’evidenza, versus o in sinergia con qualunque terapia farmacologica, è una scelta saggia. "Choosing wisely" vuol dire operare scelte di provata efficacia, con la minor invasività, un equo rapporto costo-benefici, una riduzione al minimo possibile degli effetti collaterali, un approccio ecologico al sistema salute individuale e collettivo.

L’intervento di Annarita Frullini, Coordinatrice Osservatorio FNOMCeO Professione Medica Femminile ha affrontato il tema del Comunicare e decidere nella complessità delle organizzazioni sanitarie. “È opportuno nella comunicazione e nelle scelte decisionale declinare la parola slow come capacità di riflessione, saggezza e buon senso, senza che vi sia contrapposizione con quella rapidità di azione a volte indispensabile nella medicina, conciliando creatività e associazioni d’idee, disciplina e perseveranza. In questo contesto di cronicità diventa essenziale poi esplorare quanta forza, quanto benessere e quanto equilibrio possano esserci nella malattia, e capire che il progresso delle relazioni dovrà sempre affiancare il progresso scientifico e tecnologico re-imparando anche a sentire la morte come evento naturale ”

Infine Dino Mastrocola, docente all’università di Teramo di Bioscienze e tecnologie agroalimentari e ambientali ha parlato del ruolo delle tecnologie alimentari: dai cibi ancestrali ai sistemi di lunga conservazione dei cibi, agli alimenti liofilizzati e compressi per le missioni spaziali. “La scienza – ha detto – lavora per migliorare la qualità e la sicurezza del prodotto e garantire la sopravvivenza di prodotti tipici perché la valorizzazione della tipicità è parte dell’innovazione.

Autore: Redazione FNOMCeO

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