Nella notte tra il 20 e il 21 agosto, a soli 62 anni, è venuto a mancare Giovanni Buttarelli, magistrato e Garante europeo della protezione dei dati (GEPD). Nel corso della sua lunga e brillante carriera aveva ricoperto il ruolo di Segretario Generale dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali, dal 1997 al 2009, per poi arrivare alla carica di Garante aggiunto presso il GEPD dal 2009 al 2014. Buttarelli si è sempre distinto per il costante e appassionato impegno nella creazione e promozione di una nuova visione della privacy e della protezione dei dati personali, che andasse di pari passo con gli sviluppi tecnologici del nostro tempo.
Riportiamo di seguito il ricordo del dottor Nicolino D’Autilia, responsabile Settore Estero FNOMCeO:
Ho avuto la opportunità e la fortuna di conoscere il Dr. Buttarelli in un frangente storico particolare per la Sanità del nostro Paese, quando cioè si mise mano alla stesura del Codice della Privacy. Erano i primi anni del nuovo millennio e questo passaggio epocale rappresentò un momento di spartiacque nel contesto della concezione di un rapporto tra medici e cittadini fondato sul consenso cd informato e sulla correlata informativa per il trattamento dei dati.
Perché se è vero che il termine Codice è entrato ormai nell’uso comunemente accettato è altresì vero che la sua reale definizione era “ codice per la protezione dei dati personali” ed è una norma della Repubblica Italiana, emanata con il Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 , in vigore dal 1º gennaio 2004.Fu l’allora Comitato Centrale della Federazione nazionale che mi delegò a partecipare al tavolo istituito presso la sede della Autorità Garante (Presidente allora Rodotà) in rappresentanza dei medici italiani. Fu allora che conobbi Giovanni Buttarelli. Non nascondo che la sua visione della protezione dei dati era molto lucida e ispirata alle normative europee mentre noi medici eravamo molto ancorati alla visione di una professione immune da vincoli e laccioli che potessero interferire con un esercizio libero e ispirato unicamente al rispetto del nostro Codice Deontologico.Ma in corso d’opera, intervenendo con continui compromessi e soluzioni maggiormente rispondenti alla quotidianità della nostra professione, si giunse alla stesura finale di un testo che comportò certamente un netto cambio di rotta nel già complesso rapporto tra medico e cittadino-paziente.Buttarelli si dimostrò fin dall’inizio persona competente, aperta al confronto e schiva da inutili bizantinismi. Nell’ambito della commissione nazionale della quale facevo parte e da lui coordinata stabilimmo fin dall’inizio un buon rapporto personale che si consolidò nel tempo fino all’invito che gli rivolse la FNOMCeO di partecipare proprio a Modena al Convegno nazionale sulla Privacy. Fu apprezzato dai colleghi non solo modenesi per la grande competenza dimostrata e l’abilità di relatore.Il destino ha voluto che ci incontrassimo nuovamente a Bruxelles perché lui era stato nominato Garante Europeo per la protezione dei dati. In una fresca sera di alcuni anni fa ero nella capitale belga per la CEOM e mi parlò della sua vita di “emigrato” in Belgio confessandomi, con il suo immancabile mezzo sorriso, che gli mancava molto la nostra cucina.La notizia della sua perdita mi ha lasciato un grande vuoto perché nella mia vita raramente ho avuto l’occasione di incontrare e confrontarmi con un uomo così preparato e così corretto nei rapporti personali che restano sempre sostanziali, anche nei momenti storici.
L’intera FNOMCeO ricorda con grande stima e affetto dottor Buttarelli. La nostra vicinanza e le più sentite condoglianze vanno alla sua famiglia.
Autore: Redazione
