D’Autilia: a Kos una riflessione CEOM sul futuro dei medici d’Europa

Da tempo la FNOM sta dialogando con le altre realtà ordinistiche europee per realizzare un evento da tenersi a Kos, l’isola che ha dato i natali a Ippocrate. Tra alcuni giorni, finalmente, l’appuntamento sarà realizzato e ne daremo ampia notizia con un apposito canale e con una serie di articoli curati dalla redazione del portale della Federazione. Ai lavori, previsti il 10 e l’11 giugno, sarà presenta una robusta delegazione italiana, con il presidente Amedeo Bianco, Nicola D’Autilia nella veste di responsabile del settore esteri della FNOMCeO e una delegazione del Comitato Centrale e della Consulta Deontologica, formata da Aldo Pagni, past president della FNOMCeO, Stefano Falcinelli, Guido Marinoni, Luigi Conte, Luigi Spata, Francesco Alberti, Giuseppe Miserotti e Giuseppe Augello. Sono previste inoltre molte delegazioni di quasi tutti i Paesi europei con le loro massime rappresentanze ordinistiche. Abbiamo chiesto a Nicola D’Autilia di iniziare ad introdurci ai lavori che si terranno nell’isola dell’Egeo.

Presidente D’Autilia, la Federazione, insieme ad altri organismi internazionali, sarà presente a Kos nei primi giorni di giugno, per un evento di forte importanza simbolica: ci vuole dire di che si tratta?
Nei primi giorni di giugno si riunisce a Kos la Commissione Europea degli Ordini dei Medici (CEOM), l’Organismo che costituisce la massima rappresentanza degli Ordini dei Medici europei. La Federazione Nazionale italiana ha contribuito in modo sostanziale alla sua costituzione e organizzazione. I lavori in agenda sono particolarmente intensi e prevedono, tra le altre cose, l’elezione del presidente e dei vicepresidenti della Commissione, oltre alla relazione di francis Montané, sull’osservatorio europeo di demografia medica.

A Kos la Ceom vive un momento importante della sua vita istituzionale, ma a suo parere gli organismi medico-scientifici internazionali hanno ancora la forza di essere stimolo etico per i singoli medici?
Se il riferimento è alle società scientifiche l’auspicio è che esse valutino con sempre maggiore attenzione gli aspetti di etica professionale inscindibili da una pratica clinica efficace ed efficiente.
Viviamo in una Società nella quale stanno diventando sempre più cogenti criteri di equità nell’allocazione delle risorse e nell’accesso alle cure. Gli Ordini professionali, soprattutto nel nostro Paese, hanno nel loro DNA il compito di essere garanti della qualificazione professionale dei propri iscritti, ed in questo senso si aprono interessanti scenari per affermare un loro ruolo in qualità di provider ECM.

La scelta di Kos è insieme simbolica e di grande valore attuale: la figura di Ippocrate ha ancora una funzione di fascino e richiamo professionale?
Certamente è mutato il quadro di riferimento professionale nel corso dei secoli ma è indubbio che la figura di Ippocrate mantiene inalterato nel tempo il suo fascino e il suo richiamo ai principi fondante della professione. Nonostante infatti si siano sviluppate, soprattutto nell’ultimo secolo, le conoscenze scientifiche e le scoperte tecnologiche che hanno profondamente modificato l’esercizio della nostra professione, restano tuttora validi molti dei principi dettati da Ippocrate concernenti il rispetto della persona e della sua dignità nell’ambito di un rapporto con i colleghi dettato da reciproca stima e condivisione di quei principi.

Autore: Redazione FNOMCeO

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