Disuguaglianze di salute: rischioso ammalarsi al Sud

Se hai un tumore e vuoi sopravvivere spera di non essere meridionale. vedi.
Così la campagna di comunicazione progettata dall’Ordine dei medici di Bari e Napoli contro il definanziamento del sistema sanitario nazionale viene rilanciata dai principali quotidiani d’Italia. I dati proposti mettono
impietosamente a nudo le conseguenze per la salute degli Italiani
causate dai mancati investimenti.
Un’immagine forte quella scelta per la campagna: una donna ammalata di cancro che ricorda come sia diverso ammalarsi al Nord o al Sud. Più risorse, più sopravvivenza.
Una scelta dura dal punto di vista comunicativo quella fatta dai promotori della campagna ma in quell’immagine – ha affermato il Presidente FNOMCeO Roberta Chersevani in occasione del Consiglio Nazionale FNOMCeO del 5 marzo – c’è tutta la cruda delicatezza di chi si ammala e deve affidarsi al sistema di cura.

Lo scorso 4 marzo sono stati presentati a Bari i dati del rapporto Eurocare 5.  Eurocare (European Cancer Registry) è un progetto europeo di
ricerca sulla sopravvivenza al cancro promosso dall’ Istituto tumori di
Milano e dall’Istituto Superiore di Sanità. I dati di Eurocare 5 dimostrano che la sopravvivenza per
tumore è più elevata nei paesi del Nord Europa (59.6%) e Centro Europa
(58%), intermedia nel Sud Europa (54.3%) e in Irlanda e UK (50%), e ai
livelli più bassi nell’Est Europa (45%). La sopravvivenza è correlata con
la spesa sanitaria nazionale totale e i maggiori incrementi di
sopravvivenza si sono registrati nei paesi dove la spesa è aumentata
maggiormente. Ne deriva che le probabilità di sopravvivenza per
un abitante del Nord Europa colpito da tumore sono più alte di un
italiano affetto dalla stessa patologia.

L’Italia
spende, pro-capite 3.027$, molto meno dei Paesi limitrofi quali Austria
(4.593$), Francia (4.121$) e Germania (4.650$). Dal 2009 al 2012 la
spesa sanitaria pro-capite in Italia è scesa dell’1,1% (Dati Ministero
del Lavoro). In rapporto al PIL spendiamo in Sanità meno della Grecia:
8,8% contro il 9,2% (OCSE Health Statistics 2015) e siamo al 22° posto
nella classifica Euro Health Consumer Index 2015.

“Abbiamo scelto un tema particolarmente delicato, cui l’opinione pubblica
è sensibile e un’immagine e uno slogan forti, perché vogliamo segnalare
l’emergenza” – racconta Filippo Anelli, Presidente dell’OMCeO di Bari –
Il Piano di rientro prima, la nuova legge di stabilità ora stanno
comprimendo costantemente le risorse investite in Sanità e penalizzando
soprattutto regioni del sud come la Puglia.
Esiste una correlazione
diretta tra povertà e malattia. Tutte le statistiche lo dicono.
Se continuiamo a effettuare tagli al sistema sanitario nazionale, non
solo avremo una Sanità in cui chi può pagare si può curare e chi non se
lo può permettere rinuncerà alle cure, ma potremo fare meno prevenzione e
avremo nel complesso una popolazione con un’incidenza maggiore di
malattie. Come Ordine chiediamo che sia applicato l’art. 3 della
Costituzione italiana, secondo cui è compito della Repubblica rimuovere
gli ostacoli che limitano l’eguaglianza dei cittadini”.

"Se mettiamo insieme i dati forniti dall’Istat sul Meridione – afferma
il Presidente dell’OMCeO di Napoli Silvestro Scotti – la cifra
stanziata dal Governo per la Sanità mostra una fotografia chiara, ovvero
non riusciamo a tenere il passo con altre regioni d’Italia, tanto meno
dell’Europa".

Dal 7 marzo i manifesti saranno affissi per tutta la città di Bari e la campagna di comunicazione sarà proiettata nelle principali sale cinematografiche cittadine. 

Autore: Redazione FNOMCeO

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