Si è svolto presso l’Ordine provinciale di Roma dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri, con il patrocinio dell’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma capitale, l’incontro multidisciplinare – fortemente voluto da Brunello Pollifrone, presidente CAO, e da Sabrina Santaniello – "Eva Vs. Eva: leadership al femminile in Sanità – progetti e proposte per le pari opportunità nella professione".
Hanno portato i loro saluti e le loro considerazioni Roberto Lala, presidente dell’OMCeO capitolino, e Amedeo Bianco, leader della FNOMCeO.
Così il presidente della Federazione degli Ordini: "Da tempo abbiamo costruito dialogo e confronto, fra uomini e donne, nella professione medica che sarà sempre più declinata al femminile. Stiamo dedicando energie e risorse per ri-pensare sia la formazione sia l’organizzazione del lavoro, per renderle più accoglienti verso le differenze di genere e le necessità biologiche, per rispetto verso i medici donna e verso la società che non può permettersi di sottoutilizzare persone formate con alti costi, individuali e collettivi. La Federazione ha posto in essere misure concrete nelle sue disponibilità, per riconoscere il valore della presenza femminile, con l’inserimento di donne, competenti e attive, nei gruppi di lavoro interni, e ha inserito presenze femminili, in rappresentanza FNOMCeO, anche nelle designazione esterne Credo importante l’apporto delle donne e dei giovani e conosco le maggiori criticità che le giovani donne affrontano nel loro percorso. . Ho imparato dalle colleghe linguaggio, temi e l’importanza del mettere insieme diversi punti di vista per una visione globale. Vi chiedo di non creare mondi paralleli ma di portare il vostro contributo per una piena integrazione nella professione. Tuttavia ben vengano anche momenti di riflessioni in parallelo, se questi serviranno a raccogliere ed esprimere proposte e ad individuare donne che vogliono partecipare attivamente nella vita della professione, degli Ordini e della Federazione".
Il presidente di Roma Roberto Lala ha chiesto, invece, alle donne presenti di organizzarsi sempre più per far sentire voce e presenza nelle attività dell’Ordine che è aperto ad accogliere l’apporto delle donne medico ricche di sensibilità e competenze, ma gravate dal peso di una famiglia. "L’Ordine – ha spiegato Lala – è disponibile ad attivarsi secondo le richieste relative ad esigenze quotidiane che limitano le opportunità, esigenze femminile ma anche di altre colleghi. Per andare sul concreto l’Ordine potrà essere interlocutore con gli enti locali, con il presidente della Regione Zingaretti, i manager delle ASL, i CUG delle aziende sanitarie. Perché le richieste fatte per le donne sono richieste che aiutano le famiglie e la società ed è importante trovare obiettivi e possibilità per avere uguaglianza di opportunità e vivere la nostra professione in modo responsabile".
Presente anche Annarita Frullini, coordinatrice dell’Osservatorio FNOMCeO per la professione femminile, che ha tenuto un intervento sul tema "Medici donne e presenza nella professione".
"C’è il rischio che il gruppo Osservatorio diventi simbolo e rappresentanza del proprio genere – ha detto Frullini – Per evitare questo abbiamo attivato forme di coinvolgimento e lavoriamo tessendo reti operative e relazionali, per aumentare partecipazione e confronto nella vita della Federazione. Sentiamo come medici donna, legittimo, il bisogno di un agio lavorativo, di realizzazione e crescita. Vorremmo, senza corse ad ostacoli e acrobazie, sviluppare interessi personali e professionali con un tempo che abbia lo stesso valore, per uomini e donne, per single e madri perché la capacità generativa, la maternità e la conciliazione sono priorità del paese, non questioni femminili. Crediamo che una partecipazione giovanile/femminile alle istituzioni e agli Ordini possa apportare molto su tutti i temi e rifuggiamo da scelte dicotomiche fra famiglia e professione. Questo vale per tutti perché credo, fortemente, che ogni scelta dicotomica, sia penalizzante e impedisca nuovi orizzonti e nuovi compiti. Ognuno deve essere libero di decidere quale possa essere il carico di lavoro da affrontare. Dobbiamo individuare un modo di essere presenti che faccia coesistere know-how e innovazione, lavoro individuale e lavoro di squadra. Viviamo in un periodo in cui non ci sono certezze ma solo trasformazione continue, spesso silenziose a volte dirompenti. Pertanto le nostre scelte debbono essere discontinue rispetto a logiche precedenti e attente agli eventi. Sarà bene passare dall’ordinario allo straordinario: chiedere sia per i propri diritti e necessità ma anche offrirci, con generosità, per lavorare sui grandi temi della sanità”.
Tra gli interventi, tutti di spessore, che saranno successivamente pubblicati sul sito OMCeO di Roma, ricordiamo quelli di Rosa Maria Scalise, psichiatra, analista Junghiana, consigliera e coordinatrice CPO OMCeO di Roma, di Patrizia Ucci, Responsabile Servizio Odontoiatria Speciale per Pazienti Disabili – Ospedale Papa Giovanni XXIII, Bergamo, ed Emanuela Ortolani, Direttore UOC Pronto Soccorso-Accettazione-Urgenze Differibili, Ospedale George Eastman di Roma.
Alleghiamo a questo articolo l’intervento "Donne e libera professione" di Alessandra Rossi, Medico Odontoiatra, libero professionista in Roma, e di Antonella Polimeni, Ordinario della “Sapienza”, Direttore del Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche e Maxillo Facciali, che ha presentato la ricerca "Donne e carriere accademiche: pari opportunità per pari capacità?", realizzato per il Nucleo di Valutazione di Ateneo insieme con Gabriella Salinetti, Ordinario e già Preside Facoltà di Statistica della Sapienza.
Molto seguito l’intervento di Giampiero Malagnino, Vice Presidente Vicario ENPAM, che ha affermato: “Nonostante la diffusione di un notiziario che arriva a centomila medici poca è la conoscenza dell’ENPAM e di concetti chiave come ad esempio il montante contributivo.
Pochi sanno che l’ente non ha fra i suoi compiti il credito e che il 5% del fondo generale è dedicata all’assistenza. Si tratta di un “tesoretto”, utilizzato anche in occasioni di calamità naturali, che presenta sempre un avanzo di bilancio. Sono risorse che potrebbero essere messe a disposizione anche per i giovani e le donne, rivedendo i regolamenti dell’assistenza che fonda la solidarietà su schemi degli anni 80, quando l’aiuto era rivolto solo agli anziani. Oggi dovremo, nella nostra professione, ipotizzare un sostegno al lavoro per i giovani. Abbiamo già attivato un Osservatorio Occupazionale e sono in studio altri meccanismi. Fondi di solidarietà della categoria sono usati per il contributo di Maternità e potrebbero esserci tassazioni di scopo dedicate al welfare.
Le donne presentano una discontinuità dei versamenti previdenziali e i contributi figurati trovano ostacolo nel sistema attuale costruito per ricevere soli fondi realmente versati.
E’ penalizzante per le donne anche l’inserimento dell’aspettativa di vita nel calcolo ordinario della pensione, a parità di versamento”.
Malagnino ha, quindi, concluso invitando le donne a pretendere qualcosa di più, organizzandosi per avere accesso a posti di responsabilità.
La tavola rotonda condotta da Livia Azzariti, medico e conduttrice televisiva di programmi sulla medicina, ha proposto, dopo la visione dell’esauriente fotografia della realtà, di capire come affrontare e migliorare la situazione professionale delle donne medico, anche ipotizzando che spesso le donne desiderano continuare a dividersi fra vita professionale e vita personale.
È stato detto che è giunto il momento di sviluppare la genitorialità equiparando e integrando, dopo il momento biologico della gravidanza, la maternità con la paternità.
La seconda tavola rotonda – condotta da Sabrina Santaniello – è stata centrata, invece, su argomenti previdenziali e sulla necessità di supportare il futuro della professione.
Autore: Redazione FNOMCeO