Napoli, “Scompenso cardiaco avanzato e shock, assistenza meccanica cardiocircolatoria e trapianti di cuore in adulti: la Campania, il Sud”

La fase acuta dell’insufficienza cardiaca che si complica con bassa portata non responsiva ai farmaci rappresenta una criticità di assoluta rilevanza clinica ed assistenziale. Un recente documento di consenso multi societario sollecita l’organizzazione di una rete per lo shock cardiogeno. Tuttavia, anche pazienti ambulatoriali sintomatici con storia di ricorrenti ospedalizzazioni, severa disfunzione ventricolare, e con iniziali segni di disfunzione multi-organo, richiedono attenzione clinica, organizzazione assistenziale e pianificazione chiara ed appropriata, visto l’impegno di spesa rilevante, al fine di preservare clinicamente l’integrità psicofisica del paziente in attesa di decisione. Sullo sfondo, il trapianto di cuore, a cui si arriva sempre più in condizioni di emergenza per la cronica carenza di organi.
Il tema dell’assistenza meccanica di circolo e ventricolare nel breve termine resta un elemento cruciale, dunque, sia per la rete dello shock che nel percorso trapiantologico cardiaco. All’opposto, l’invecchiamento della popolazione e le comorbidità prevalenti fanno crescere la percentuale di pazienti che non possono beneficiarsi di trapianto di cuore, ma possono richiedere assistenza ventricolare a lungo termine o di destinazione: senza una rete efficiente di affidamento dei casi, i pazienti possono arrivare tardi anche a questa terapia complessa, e finanziariamente impegnativa. Tuttavia, è doveroso dare ai pazienti opportunità terapeutiche congrue con i tempi correnti, anche per contrastare la migrazione sanitaria.
I temi della immunomodulazione farmacologica e non, la sorveglianza oncologica ed infettivologica specifiche, assumono un ruolo crescente non più nella fase post trapianto, ma anche nella fase propedeutica ad essa.