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Firenze-7 Febbraio 2015. La medicina e lo sport – tra Prassi e Deontologia

LA MEDICINA E LO SPORT. TRA PRASSI E DEONTOLOGIA –
Firenze, 7 Febbraio 2015
.

Con la diffusione dell’attività fisica in una popolazione sempre più vasta ed eterogenea, il medico si trova ad affrontare nuovi problemi di natura etico-deontologica, mai analizzati nello specifico, che hanno sollevato la necessità di una discussione più ampia. Proprio da tali presupposti, nasce lo scopo di questo incontro che sarà propedeutico alla costruzione di un carta deontologica dedicata alla medicina e lo sport.

(Programma; Scheda di iscrizione)

Questo Convegno si affaccia su un problema urgente per la
società, su un piano concettuale ed anche pratico e
operativo: come recuperare, anche in medicina, una conoscenza dello
sport che non sia di esclusivo appannaggio di discipline
specialistiche ma possa diventare una competenza comune e condivisa.
Cioè come riappropriarsi di una cultura sportiva anche nell’atto
medico. Fin dalle origini infatti lo sport, che ha sempre avuto
commerci con la sfera sacrale, e quindi con la dimensione simbolica,
si è mantenuto in equilibrio tra contrasti: aggressività e
condivisione, competizione e aggregazione. Progressivamente il
rituale sotteso alla pratica sportiva ha creato un apparato simbolico
molto forte che ha blindato, in un certo senso, l’accesso alla
dimensione sportiva, riservandola a pochi. Per tale ragione forse
l’incontro tra medicina e sport è sempre avvenuto in territori di
confine: la cura del trauma o il potenziamento della prestazione. Ma
lo sport torna ad essere oggi un dispositivo formativo che bisogna
saper maneggiare con cura per riuscire a recuperare una dimensione
quotidiana della pratica sportiva, in senso ludico, terapeutico e
aggregativo. “Dentro
il fenomeno sportivo sta accadendo qualcosa di molto profondo
– afferma Maurizio Benato-Vicepresidente FNOMCeO e tra i relatori
del Convegno chiamati a riflettere proprio sul significato che oggi
ha il legame tra medicina e sport. Con la parola sport non ci riferisce più ad un sistema chiuso, ma
ad un sistema di vita aperto e senza
confini che
non obbedisce a pratiche regolamentate e codificate (regola,
prestazione, classifica). Sociologia
e statistica ci danno uno spaccato della società italiana che
presenta,accanto ad un alto tasso di praticanti, un’espansione e una
diversificazione della domanda e dell’offerta sportiva per categorie
e per motivazioni. Ci sono milioni di praticanti non ottimali, non
standardizzati, con un numero di agonisti assoluti che è rimasto più
o meno lo stesso"

Non
si può certo negare la presenza di grandi sacche di disinformazione
che ancora ignorano l’importanza di stili di vita corretti, anche
sotto il profilo nutrizionale. *Recenti dati attestano per esempio
ancora un eccesso ponderale tra i bambini di 8-9 anni in Italia,
fenomeno che sta sensibilmente diminuendo, ma rimane sempre di
rilievo e colloca il nostro Paese tra i primi posti in Europa. Il
dato diventa ancora più significativo se si considera, dai rilievi
del 2014, che tra le madri di bambini in sovrappeso o obesi: il 38%
non ritiene che il proprio figlio sia in eccesso ponderale e il 41%
delle madri di bambini sedentari non ritiene che il proprio
figlio svolga poca attività motoria. Ma comincia ad essere più
strutturata, almeno sottotraccia, la consapevolezza che l’attività
fisica possa diventare anche uno strumento quotidiano per il
miglioramento della qualità della vita e non soltanto un impegno di
tipo professionale, agonistico e di prestazione.
La
valorizzazione del corpo e del movimento che storicamente è stata
indotta dal grande sport di prestazione
– continua
Benato-
sta diventando ora un valore autonomo. Sport
per tutti allora significa: fuoruscita ed emancipazione dal modello
di promozione sportiva verso un modello di cittadinanza culturale.

Cioè
una rivoluzione concettuale che mette al centro non la disciplina
praticata ma la singola persona che la pratica.

*

Sistema di Sorveglianza nazionale Okkio
alla Salute,
promosso dal Ministero della Salute/CCM (Centro per il Controllo e la
prevenzione delle Malattie), nell’ambito del programma strategico
“Guadagnare salute – rendere facili le scelte salutari”, e
coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione
con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della
Ricerca, le Regioni e le Aziende Sanitarie Locali Vedi



Autore: Redazione FNOMCeO

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