Fnomceo e Media riflettono sulla bioetica

Mai come in questi giorni la bioetica si èmeritata le prime pagine dei giornali, le aperture dei Tg, le scalette delletrasmissioni di approfondimento. E in un dibattito non sempre pacato, che si èinfiammato a volte di toni forti, la Fnomceo è voluta intervenire invitandoalla riflessione, ricordando che, al di là degli opposti schieramenti, delleopinioni, delle convinzioni, c’è sempre una persona, che va accolta erispettata, secondo i principi del Codice di Deontologia.

È ancora accesa in queste ore la discussionesulla morte di Dj Fabo, che ha scelto di recarsi in Svizzera per praticare ilsuicidio assistito. Diverse le reazioni. Quella della Fnomceo è arrivata pervoce del suo vicepresidente Maurizio Scassola, che ha citato, appunto il CodiceDeontologico. “I medici non possono favorire nessun atto che possa provocarela morte – ha infatti dichiarato Scassola -. Sulla contrarietàall’eutanasia da parte dei camici bianchi non ci sono dubbi. Ma la morte di DjFabo è una sconfitta per tutti, perché vuol dire che non siamo riusciti a fareabbastanza per aiutare e dare sollievo a lui e ai suoi familiari".

"Lanostra reazione alla vicenda – spiega  ancora Scassola – è quelladi una grande partecipazione al dramma personale e al dolore della famiglia.Per noi rimane inaccettabile, però, qualsiasi atto di accompagnamento attivoalla morte da parte di un medico. Il Codice deontologico è molto chiaro aproposito". “Detto ciò – conclude Adnkronos –  secondoil vicepresidente della Fnomceo, non ci si può girare dall’altra parte difronte ad episodi simili”.

"Quandoc’è una scelta del genere – sottolinea infatti Scassola – vuol dire cheabbiamo fallito in qualcosa, che non si è riusciti a dare abbastanza in terminedi terapie, di accoglienza, di organizzazione. E dobbiamo sempre interrogarcisu questo. E’ un preciso dovere quello di cercare di migliorare le risposte sucome sostenere le persone in condizioni estreme. E le loro famiglie che, nondobbiamo dimenticarlo, soffrono insieme al loro caro. Si tratta di unaquestione che il Paese deve affrontare con molta determinazione, con più sforzie risorse. È una questione di civiltà".

Le parole del Vicepresidente sono state ripreseda molti quotidiani, tra i quali Avvenire. E ieri mattina Radio Capital, la seguitissimaemittente romana, ha voluto intervistarlo per il Gr delle 7. Presto renderemodisponibile il podcast.

La morte di Dj Fabo ha riacceso i riflettorianche sulla proposta di legge sulle DAT, che – è notizia di oggi  -dovrebbe approdare in Aula alla Camera il 13 marzo, e alla quale la Fnomceoaveva già, il 17 febbraio scorso, dedicato un Consiglio Nazionale, chiedendo,con un comunicato stampa molto ripreso, un “connubio tra Legge e Deontologia”.Sempre su questa delicata materia uscirà, mercoledì 8 marzo, un’approfonditaintervista a Maurizio Scassola, Vicepresidente della Fnomceo e rappresentantedella Federazione nelle audizioni parlamentari sul tema. Ad ospitarla, OFCS Report,la nuova rivista on line interamente dedicata alla sicurezza, in tuttele sue sfaccettature, che al Testamento Biologico dedica attualmente  granparte della Sezione Salute.

Dalla fine della vita al suo inizio: ha fattomolto discutere la procedura utilizzata per reclutare medici ginecologi dadestinare al Day Hospital e Day Surgery per le interruzioni volontarie digravidanza all’Ospedale San Camillo di Roma.  E mentre il dibattito tragli opposti schieramenti ancora una volta infuriava, il presidente Chersevani èintervenuto invitando tutti a una riflessione più approfondita, che rispetti ildiritto dei medici all’obiezione di coscienza e quello delle donne ad essereassistite, oltre che la dignità dei colleghi assunti.

Ma non sono stati solo l’articolo 17 (attifinalizzati a provocare la morte) e l’articolo 22 (rifiuto di prestazioneprofessionale) del Codice Deontologico ad essere più volte citati in questigiorni. La scorsa settimana si è conclusa, venerdì, con la notizia delleindagini, in diversi ospedali d’Italia, riguardanti medici accusati diassenteismo. E qui ad essere infranto è l’articolo 20, dedicato alla relazionedi cura, laddove sancisce che  “il medico, nella relazione, perseguel’alleanza di cura fondata sulla reciproca fiducia e sul mutuo rispetto deivalori” e qualifica il tempo dedicato alla comunicazione quale tempo di cura.

E proprio di tradimento della Relazioneterapeutica e di furto del tempo di cura ha parlato, senzamezzi termini, Chersevani, nelle numerose interviste e nella nota diffusa afine giornata, e ripresa da agenzie e quotidiani.

Lo ha ripetuto, lunedì scorso, Maurizio Scassola,in collegamento dagli studi Rai di Venezia con la trasmissione MimandaRaitre,per la puntata dedicata all’argomento.

“I medici sono scandalizzati, arrabbiati,increduli e molto determinati rispetto a questa vicenda – ha affermatoScassola-. Non abbiamo nessuna intenzione di mediare. Gli OrdiniProfessionali sono assolutamente attivi e attenti e recepiranno le indicazioniche avranno dalle Procure e aziende sanitarie per attivare i procedimentidisciplinari. Su questo non c’è nessuno sconto”.

“I medici – ha continuato Scassola – sonodei cittadini, con competenze ma per questo hanno ancora più responsabilità edoveri. Credo che ci saranno elementi importanti per aprire un discorsodisciplinare molto duro”.

Con quali esiti?

“È previsto un iter con diversi gradi dicondanna, sino alla radiazione – ha spiegato Scassola -. In questo caso cisono elementi che minano la credibilità della professione medica e il rapportodi fiducia con i cittadini e con le persone più fragili. Gli Ordiniapplicheranno in maniera dura le sanzioni per la credibilità della nostraprofessione, delle altre professioni sanitarie e dell’intero Servizio Sanitario”.

Ma molte altre ancora sono state le questionidi attualità: dall’approvazione, avvenuta ieri, della proposta di Legge sullaSicurezza delle cure, all’indiscrezione secondo la quale una bozza di TestoUnificato in materia di Enti previdenziali privati proporrebbe trasferire aun’apposita Gestione Speciale le funzioni svolte dall’Onaosi,  l’OperaNazionale per l’Assistenza agli Orfani dei Sanitari Italiani. E, su tutte e sualtre ancora (l’aderenza terapeutica e il ruolo del medico, i medici chelavorano all’estero, la Formazione e gli esami di abilitazione, la pubblicitàsanitaria solo per citarne alcune) la Fnomceo ha fatto e farà ancora sentire,con comunicati, interviste e interventi, la sua voce.

Autore: Redazione FNOMCeO

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