ll 23 marzo a Monopoli è stato arrestato un molestatore sessuale che dal 2011 ha terrorizzato e reso impossibile vita e lavoro di alcune dottoresse, guardie mediche che malgrado tutto hanno continuato a prestare servizio notturno. A loro – alle guardie mediche – che spesso sembrano non aver accesso al diritto dell’autotutela- avevamo dedicato un approfondimento grazie alla voce di Caterina Rotunno che ci aveva raccontato la sua esperiena e quella di molti colleghi. Vedi. Per un paradosso linguistico loro sono i medici di guardia, ma non hanno nessuno che presidi la loro vita e la loro sicurezza.
“Siamo soli, e abbiamo paura, moltissima”. Con questo breve intervento, quasi un monosillabo di incertezza, precarietà e delusione, la Dr.ssa Caterina Rotunno che ha dato vita al gruppo Facebook MEDICI DELLA NOTTE aveva raccontato la sua esperienza e quella di molti medici. Per la precisione, di molte dottorsse che vivono ormai il tempo del turno come una sfida con se stesse, con la paura di portare a termine il proprio lavoro senza conseguenze, psicologiche o fisiche. E spesso, ci racconta la Dr.ssa Rotunno, le loro parole sono interpretate, come se ci fosse un’idea di pericolo sovradeterminata. Come se fosse interpretabile un medico che dice: sono in pericolo ho bisogno di aiuto, di sicurezza. Ho bisogno di poter lavorare in serenità, per me e per i miei pazienti. Come se una donna che subisce violenza, anche solo verbale, o per situazioni più gravi come è il caso dello stalking, fosse un fatto da interpretare. La violenza invece è un fatto e basta. Inaccettabile e indeclinabile.
Da questo gruppo “Medici della notte” che raccoglie testimonianze, riflessioni, immagini in presa diretta, e richieste di aiuto oggi si fa un passo oltre. Un riconoscimento forte del coraggio di medici che non smettono mai di esserlo, anche quando è in pericolo la vita.
Se ne parlerà a #Pasquetta a #Primadellalba che racconta storie di coraggio, storie come queste. Lunedì alle 23,05 su Raitre.
Autore: Redazione