Il Sole24Ore: Bianco sull’assicurazione dei medici

Uno dei temi “caldi” di questo periodo è la scadenza di agosto sulle polizze obbligatorie previste nella legge Balduzzi per i medici di specialità ad “alto rischio”. Ma, come previsto, si va verso un rinvio. Proponiamo l’articolo di Sara Todaro pubblicato sul Sole 24Ore che riporta alcune dichiarazioni del presidente della FNOMCeO, Amedeo Bianco.

IL SOLE24ORE:
Assicurazione dei medici verso un nuovo rinvio
La proroga potrebbe arrivare da un emendamento al decreto del «fare»
Di Sara Todaro
Nuovo rinvio all’orizzonte per la fatidica scadenza di metà agosto sull’obbligatorietà della polizza Rc per i professionisti della salute. La soluzione potrebbe arrivare a breve con un emendamento al capitolo Sanità del decreto del "fare", all’esame della Camera. E servirà a far calare la tensione su una situazione al collasso che il rinvio peraltro non risolve. «L’emergenza c’è e resta per tutti quei professionisti ad alta rischiosità esposti a richieste di premi inavvicinabili – conferma Amedeo Bianco, presidente FnomCeo e membro della commissione Sanità di Palazzo Madama -. Senza un sistema di copertura credibile diventerebbe inesigibile anche il diritto al risarcimento».

Proprio a garantire la possibilità di idonea copertura anche alle specialità ritenute ad alta rischiosità (non tanto per il numero di incidenti quanto per l’onerosità dei risarcimenti per singolo sinistro, come ortopedici o ginecologi, ndr) dovevano servire le norme della legge Balduzzi, approvata nel 2012. La riforma prevede tra l’altro un Fondo di garanzia ad hoc, finanziato anche dalle assicurazioni con il 4% della raccolta premi della Rc sanità dell’anno precedente. Ma il il tavolo istituito alla Salute dopo il varo della legge per la stesura del Dpr attuativo – partecipato da rappresentanti dei professionisti, delle assicurazioni e delle Regioni – va a rilento. E l’adozione del provvedimento avrebbe comunque tempi lunghi, dovendo essere approvato prima dal Consiglio dei ministri poi dal Consiglio di Stato.

Inoltre i nodi da sciogliere sono infiniti. Dalla platea dei destinatari (solo i liberi professionisti?) alla retroattività: al tavolo sembra aver prevalso la «pregressa illimitata», mentre le compagnie da ultimo cercano di proporre polizze a retroattività zero. Quelle che accettano di assumere rischi nel settore si contano su una mano e sono allineate sulla classifica delle specialità a maggior rischio di vertenze. Così accade che un medico di famiglia o un medico non specialista può garantirsi massimali da 2 o 3 milioni di euro spendendo da un minimo di 550 euro a un massimo 1.300 euro l’anno, mentre per raggiungere lo stesso obiettivo gli specialisti "a rischio" possono spendere fino a 17mila euro. I trend sono ovviamente legati al lievitare dei costi assicurativi del settore.

Una analisi appena realizzata da Marsh sulla sinistrosità in ambito ostetrico in 83 strutture pubbliche (ampiamente pubblicata nell’ultimo numero del settimanale «Il Sole 24 Ore Sanità») censisce in otto anni (2004-2011) 43 milioni di risarcimenti erogati, con un liquidato medio di 368mila euro e un valore assicurativo di 208 euro per ciascun nato. Quest’ultimo dato è in crescita del 20% rispetto all’edizione 2012 dello studio, anche a fronte di una riduzione degli eventi del 7 per cento. E i camici bianchi rischiano ogni giorno di più di restare senza polizza. 

Autore: Redazione FNOMCeO

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