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L’emergenza Covid-19 tra Cura e Gestione: l’importanza di interpretare il bisogno di salute sul territorio con una nuova governance che prevede un modello in team (professionisti, manager e cittadini)

Il Presidente FNOMCeO Filippo Anelli è stato protagonista ieri del terzo webinar della serie Looking Forward 2020. I webinar,  promossi dall’Alta Scuola di Economia e Management dei Servizi Sanitari dell’Università Cattolica, campus di Roma, sono dedicati alla pandemia da Covid-19.

Anelli: “Prepararsi alla possibile seconda ondata di contagi di autunno”


Roma, 12 giugno 2020 – L’emergenza Covid-19, che ha visto impegnati in prima linea i medici e tutti gli operatori sanitari con spirito di generosità e sacrificio, ha evidenziato il bisogno di potenziare il Servizio Sanitario Nazionale al fine di coniugare la garanzia di adeguate prestazioni sanitarie con un’ottimale gestione delle risorse e la sicurezza degli operatori con le scelte organizzative.

Anche in relazione a una possibile seconda ondata dell’emergenza in autunno è fondamentale ripensare ora le politiche pubbliche in materia sanitaria nell’ottica di promuovere maggiori investimenti per il personale sanitario e per una medicina sul territorio.

È questo il tema che ha guidato il webinar dal titolo “L’emergenza Covid-19 tra cura e gestione”, ieri pomeriggio, giovedì 11 giugno, promosso dall’Alta Scuola in Economia e Management dei Sistemi sanitari dell’Università Cattolica (ALTEMS), diretta dal professor Americo Cicchetti, con la partecipazione del dottor Filippo Anelli, Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO), e del dottor Angelo Tanese, Direttore Generale ASL Roma 1, moderato da Vincenzo Antonelli, docente di Diritto amministrativo alla Facoltà di Economia dell’Università Cattolica, campus di Roma.

Nel suo intervento il Presidente FNOMCeO Anelli ha anzitutto reso omaggio ai 167 medici deceduti sul campo per contrastare l’emergenza Covid-19. Introducendo il tema del Covid-19, è stata sottolineata   l’incertezza iniziale dei decisori nazionali e locali nel proporre misure efficaci e univoche nelle prime fasi della pandemia. Inoltre, la mancanza di un numero adeguato di Dispositivi Individuali di Protezione (DPI) ha determinato anche che medici e operatori sanitari diventassero essi stessi diffusori del virus: da fonte ISS si evince che oltre il 12% dei casi positivi appartengono a personale sanitario. Viene sottolineata anche l’importanza della diversificazione dei percorsi di accesso negli ospedali in percorsi per pazienti Covid e percorsi Covid-free. “È importante la grande risposta dei medici che hanno avviato numerosi protocolli sperimentali per la gestione e il trattamento dei pazienti affetti da Covid-19. È necessario però non farsi trovare impreparati, perché in autunno dovremo essere pronti a differenziare i pazienti Covid da quelli no-Covid; sicuramente organizzare le vaccinazioni antinfluenzali in modo capillare attraverso i presidi e gli ambulatori dei medici di medicina generale diventa una delle funzioni strategiche”.

È emersa nel corso della discussione l’importanza di avere un grande modello che permetta ai medici e agli operatori sanitari di lavorare assieme, mettendo in campo ognuno le proprie competenze e conoscenze, sorpassando il modello dei silos che ha caratterizzato il Servizio sanitario nazionale negli ultimi anni. Riorganizzare la governance del SSN interpretando i bisogni di salute sul territorio, creando un “modello in team”, avviando percorsi di assistenza che vedono i professionisti lavorare insieme, in una cornice in cui venga garantita una ponderazione tra ente centrale e autonomia locali, preservando al Governo il potere di intervenire quando si evidenziano diseguaglianze in termini di accesso alle cure, garantendo l’art.32 della Costituzione. Un SSN che vede da una parte i cittadini che rappresentano i bisogni, dall’altra parte gli operatori che interpretano quei bisogni insieme con i manager per mettere in piedi un sistema di governo che metta al centro competenze e indicazioni.

“Quando si parla di alleanza tra professionisti, organizzazione e sistema – ha evidenziato il professor Americo Cicchetti – è importante che nei momenti di emergenza come lo è Covid-19 chi ha compiti di governance non può lasciare scelte difficili al singolo professionista (chi curare e chi no), e ciò può essere evitato soltanto attraverso la preparazione, saper guardare a lungo termine, investire nella preparazione e fare le scelte manageriali giuste. Questa è la vera alleanza tra management e professionisti, perché se un manager è in grado di creare le condizioni per evitare scelte drammatiche, ciò può avvenire esclusivamente se ha un professionista al suo fianco che lo ascolta e parla lo stesso linguaggio”.

Questa alleanza è uno degli obiettivi che ALTEMS attraverso la sua formazione prova a fornire agli operatori e ai manager che annualmente vengono formati, con l’obiettivo di far capire che non esiste un dualismo tra professione e gestione, ma che queste sono organizzazioni professionali che funzionano solamente se i manager e i professionisti comprendono e capiscono vicendevolmente i rispettivi ruoli e competenze.

Autore: Redazione

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