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Maxiemergenze, Fimeuc: “Coordinare le forze in campo”

“Alcune regioni italiane non hanno elaborato piani per affrontare i disastri ambientali: una di queste è la Sardegna. Elaborare un piano, coordinare tutte le forze in campo, che intervengono in caso di emergenza – dai Vigili del Fuoco, alla Protezione Civile, dai Professionisti Sanitari, alla Polizia, al Volontariato – significa ridurre le vittime, abbattere il numero delle morti evitabili. Se lasciamo tutto all’improvvisazione, ne pagheremo le conseguenze”.

Così ha dichiarato Cinzia Barletta, presidente della Federazione Italiana di Medicina di Emergenza- Urgenza e delle Catastrofi (Fimeuc), in occasione del II Congresso Nazionale, che si è tenuto a Roma, presso la Scuola di Sanità Militare “La Cecchignola”, lo scorso fine settimana, in un momento purtroppo “caldo” per le emergenze ambientali in Italia, a pochi giorni dall’alluvione in Sardegna.

Su questi argomenti, che riguardano così da vicino la cronaca recente, l’Ufficio Stampa ha voluto fare una riflessione ponderata, dopo la chiusura del Convegno, insieme al vicepresidente della FNOMCeO, Maurizio Benato che, in quell’occasione, ha rappresentato la Federazione.

Come è articolato il sistema di Emergenza – Urgenza in Italia?
“Il nostro Sistema si differenzia da quello della maggioranza dei paesi europei, dove il compito della Protezione Civile viene assegnato a una sola Istituzione o a poche strutture pubbliche . In Italia, invece, è coinvolta in questa funzione tutta l’organizzazione dello stato, a livello nazionale e a livello territoriale. E anche la società civile vi partecipa a pieno titolo, soprattutto attraverso le organizzazioni di volontariato”
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È un bene o un male?
“Concettualmente, è sicuramente un bene, poiché a tutte le istituzioni centrali e periferiche e a tutti i cittadini si richiede la massima solidarietà nella calamità. Inoltre tale sistema è modulato per rispondere alle esigenze operative legate alle caratteristiche del nostro territorio, così complesso geograficamente, con una gamma di possibili rischi sconosciuta ad altri Paesi”.

Nessun problema, dunque?
“Qualche problema insorge però dal punto di vista amministrativo nell’articolazione dei processi di decisione e di intervento, nella complessità delle esigenze di decisione e di coordinamento, nella suddivisione dei ruoli, delle responsabilità, delle competenze”
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E come gestire tale complessità?    
“La definizione di Linee di Indirizzo a livello nazionale per l’elaborazione di piani di emergenza– con particolare attenzione agli aspetti del Coordinamento, Comando, Controllo, Comunicazione, Gestione delle Risorse, Sicurezza, Gestione del Rischio Clinico e formazione – è l’obiettivo specifico della Task Force Fimeuc sulla Gestione pre-ospedaliera ed ospedaliera dei Disastri (DiMFIT). Il Congresso è stato anche  occasione di presentazione, discussione, condivisione di tali Linee di indirizzo”
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In allegato, il testo integrale del saluto istituzionale della FNOMCeO.

Autore: Redazione FNOMCeO

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