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Non è un paese per medici. Sabato a Venezia la prossima tappa degli Stati Generali della Fnomceo, dove saranno presentati i risultati di un sondaggio che racconta la crisi del medico. Il 71% dei giovani medici valuta o ha già deciso: andrà all’estero

Un medico in crisi, solo, esasperato, a rischio burnout; aggredito dai pazienti, vessato da turni di lavoro impossibili, imbrigliato da protocolli e linee guida. Un medico che sogna la fuga: la fuga dagli ospedali verso le cliniche private. La fuga verso l’estero, verso paesi che offrono retribuzioni e soprattutto condizioni di lavoro migliori: Inghilterra, Belgio, Scozia, Germania, ma anche i paesi arabi, Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi, Dubai e Kuwait. È questa la fotografia che sta emergendo dagli Stati generali della Professione medica, il grande percorso di cambiamento, trasversale a tutta la società civile, messo in atto dalla Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri. Un percorso che attraversa anche i centosei ordini dei medici delle province italiane e che, sabato 1° giugno, farà tappa a Venezia.

Nella Sala San Domenico della Scuola Grande di San Marco (Ospedale Civile di Venezia) si svolgerà infatti il convegno dal titolo “Verso gli Stati generali… Medicina Meccanica 2.0: il medico e il suo non tempo”, organizzato dall’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Venezia, mediante la sua Fondazione Ars Medica. Nel corso della mattinata saranno presentati, in anteprima, i risultati di un sondaggio scientifico originale sulla condizione della classe medica, uno dei pochi condotti in Italia sul tema, realizzato tra gli iscritti all’Ordine dal 19 aprile al 6 maggio, e affidato al Centro Studi dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese Cgia di Mestre. Al questionario, somministrato per capire come medici e odontoiatri vivano i cambiamenti profondi che stanno attraversando la professione, hanno risposto in pochi giorni circa 500 tra medici dipendenti, convenzionati, liberi professionisti, odontoiatri. Tra quelli che saranno analizzati sabato mattina, un dato spicca come sintomo della sofferenza profonda della categoria: alla domanda “Stai pensando di andare all’estero?”, tra i medici veneziani under 40 che hanno risposto, ben il 71 per cento ha detto: “sto valutando l’ipotesi” o “l’ho già deciso”.

Un dato eclatante, ma che è in linea con l’analogo disagio che stiamo rilevando a livello nazionale – commenta il vicepresidente della Fnomceo, Giovanni Leoni, che dell’Ordine dei Medici di Venezia è il presidente -. Per sensibilizzare i cittadini e la politica su questa problematica, abbiamo voluto aprire gli Stati generali con la presentazione della campagna ‘Offre l’Italia”: due manifesti e uno spot che rappresentano giovani medici, laureati in Italia, e poi costretti a fuggire all’estero per specializzarsi ma anche per lavorare in condizioni migliori. Occorre un cambio di passo, una mutazione profonda dell’essere medico, dell’esercizio della professione, del contesto, che renda nuovamente attrattivo per i medici e gli operatori il nostro Servizio Sanitario nazionale”.

È per questo che l’Ordine dei medici di Venezia non ha esitato a raccogliere l’appello lanciato dalla Fnomceo e a dare il proprio contributo attivo alla riflessione degli Stati generali, che prende il via dalle 100 Tesi proposte dal sociologo Ivan Cavicchi, il quale, tra l’altro, parteciperà attivamente anche alla mattinata veneziana – spiega Ornella Mancin, presidente della Fondazione Ars Medica -. Il convegno del primo giugno sarà un momento di sintesi di un lungo percorso di approfondimento, affrontato in questi mesi dall’Ordine veneziano, insieme al Dipartimento di Filosofia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, passato attraverso le 4 serate dei mercoledì filosofici e conclusosi con l’evento “Ghost Wednesday: Il nuovo medico anticipato dal cinema”, del 17 aprile scorso”.

E proprio due filosofi dell’Università Ca’ Foscari, Luigi Vero Tarca e Fabrizio Turoldo, saranno tra i relatori del Convegno, insieme, come detto, a Ivan Cavicchi, a rappresentanti della Fnomceo, dell’Omceo di Venezia, del Gruppo di Lavoro nazionale sugli Stati generali, e a medici di diverse specializzazioni. Tra loro, anche due dottoresse neolaureate, che misureranno l’adeguatezza della formazione di oggi con gli orizzonti della medicina di domani. Perché nessun medico, mai più, sia costretto a cercare altrove una realtà migliore del nostro Servizio Sanitario nazionale.

Ufficio Stampa Fnomceo
informazione@fnomceo.it
30/05/2019

Autore: Ufficio Stampa FNOMCeO

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