Una vera e propria gara di solidarietà tra gli Odontoiatri italiani, per aiutare le fasce sociali più deboli: è quella innescata dal presidente della CAO nazionale, Pippo Renzo, con la sua lettera aperta, nella quale ringraziava tutti quei professionisti che, “nel silenzio e senza dare risalto alle loro iniziative, si preoccupano di aiutare coloro che non hanno la possibilità di accedere a questo tipo di cure, spesso costose”.
Pur nella meritoria riservatezza dei singoli promotori, è giusto comunque informare su queste iniziative, non per una facile pubblicità dei professionisti, ma perché chi ne ha bisogno possa usufruirne: diamo dunque notizia di due progetti, che ci vengono segnalati dalla CAO di Genova e da quella di Venezia.
Liguria: 2500 minori, italiani e stranieri, in grave stato di disagio economico o sociale, sono stati curati gratuitamente nel 2013 da 600 Odontoiatri. È questo l’ultimo bilancio del Progetto “Un dentista per amico”, lanciato dall’Associazione Arkè di Rapallo (Ge), una Onlus che si fa carico delle cure odontoiatriche per i bambini e gli adolescenti appartenenti a strutture protette o provenienti da famiglie seguite dai Servizi Sociali.
Fondata nel 2000 da una decina di dentisti di Rapallo, Arkè è oggi un’associazione di volontariato, che sta esportando questo “progetto pilota” anche in Veneto, Lombardia, Piemonte, Sardegna. Per maggiori informazioni, è possibile visitare il sito della Onlus a questo indirizzo.
Venezia: il presidente CAO Giuliano Nicolin ci segnala “Rete insieme a Km 0”: un progetto di supporto per i minori stranieri non accompagnati, ragazzi che migrano senza la famiglia e che, al compimento dei diciotto anni, perdono ogni diritto all’accoglienza.
Per questi adolescenti, provenienti da tutto il mondo – dall’Afghanistan, dal Kurdistan, dall’Africa, dal Bangladesh, dall’Est Europa -, che si sono lasciati alle spalle famiglie e amici per fuggire da guerre e discriminazioni, attratti dal miraggio di una vita dignitosa, diventare maggiorenni è un momento critico: si ritrovano soli, a volte senza un permesso di soggiorno, senza una casa e un lavoro. Il rischio è quello di diventare vulnerabili, finire in strada ed essere sfruttati da ambienti illegali e delinquenziali.
E sono stati quasi 900 (259 nel 2010, 292 nel 2011 e 346 nel 2012) – per il 90% maschi – i minori non accompagnati accolti nel Comune di Venezia dal 2010 al 2012.
La CAO di Venezia collabora al progetto con tre linee d’azione: svolgendo un’opera di sensibilizzazione, attraverso la promozione di campagne, eventi; offrendo momenti di prevenzione odontoiatrica gratuita, presso i luoghi di accoglienza o nei propri studi; prendendo in carico alcuni ragazzi da curare gratuitamente.
Autore: Redazione FNOMCeO