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OMCeO e OPI Vibo Valentia. Sconcerto e indignazione per le aggressioni contro gli operatori sanitari avvenute all’ospedale Jazzolino

Riceviamo e diffondiamo il comunicato congiunto OMCeO e OPI Vibo Valentia. Il presidente FNOMCeO, Filippo Anelli, e tutta la Federazione esprimono solidarietà agli operatori sanitari coinvolti nelle aggressioni, al presidente dell’Ordine, Antonino Maglia, e a tutto il Consiglio Direttivo.


L’Ordine dei Medici e delle Professioni Infermieristiche di Vibo Valentia in un comunicato congiunto esprimono profondo sconcerto e indignazione per i vili atti di aggressione che si sono consumati presso l’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia nel giro di una settimana.

La violenza contro gli operatori sanitari, che ha coinvolto il Pronto Soccorso prima, e nella giornata di oggi l’U.O. di Malattie Infettive COVID sono episodi che condanniamo con forza, perché lontano dalla cultura dei professionisti che hanno fatto della “relazione di aiuto “ la ragione della loro vita professionale.
Non più tardi di venti giorni fa (12 marzo) si è celebrata la prima giornata contro la violenza agli operatori sanitari, quegli stessi professionisti lodati e definiti “eroi” durante il periodo più buio della pandemia e poi caduti nell’oblio, vittime di un sistema sanitario sofferente, di un territorio che sta perdendo anche i servizi sanitari più essenziali. Sicuramente proprio il COVID ha determinato nuove situazioni che hanno determinato un aumento della violenza, come ad esempio l’impossibilità per i parenti di visitare i pazienti ricoverati, ma questo non può determinare, gli episodi vili di questi giorni.

Nell’esprimere profonda solidarietà ai colleghi colpiti da questi brutali attacchi, chiediamo con forza che la sicurezza dei professionisti sanitari, diventi la priorità, insieme alla necessità di soddisfare i bisogni degli assistiti.

Non si può instaurare la relazione di cura se l’utenza non ha fiducia nel personale sanitario e per questo facciamo appello alla cittadinanza affinché venga stretto un nuovo patto che miri a sensibilizzare una cultura che eviti la violenza in tutte le sue forme. È fondamentale far sapere alle persone cosa significa la violenza sui sanitari e far capire loro che ad assisterli non è il singolo operatore ma è un’équipe. Bisogna inoltre ricordare che gli atti di violenza possono ripercuotersi negativamente anche sulla qualità dell’assistenza offerta a tutti i cittadini. Gli operatori sono alleati dei cittadini, e tutto il Servizio sanitario deve impegnarsi perché questa alleanza possa esprimersi al meglio.
Per questo gli Ordini Professionali, come enti sussidiari dello Stato, a tutela della sicurezza e della dignità e degli assistiti, fa un appello alle istituzioni, ai sindacati alla società civile, alla politica, per l’apertura di un tavolo di confronto immediato per costruire un percorso unitario di rinascita del sistema sanitario vibonese.

È necessario promuovere una cultura della comunicazione e della informazione per recuperare il clima di fiducia della cittadinanza rispetto al lavoro di chi ogni giorno presta servizio per la salute.
Non può esistere cura se l’approccio tra persone è violento. È dal rispetto reciproco che nasce una relazione che è alla base del percorso di cura. Il rispetto verso chi cura, il rispetto delle regole del luogo in cui si viene curati, il rispetto per il luogo sono i fondamenti di un vivere civile in cui ognuno ha diritti, ma anche doveri.

Autore: Redazione

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