Padova: la relazione di Maurizio Benato e il documento finale

A conclusione dell’evento padovano che il 30 e 31 maggio ha discusso di “Salute globale: la cooperazione sanitaria internazionale, il volontariato della società civile, gli ordini professionali”, pubblichiamo sul nostro Portale il testo integrale del Manifesto per la Tutela della Salute Globale.
In esso sono affermati, in modo fermo e puntuale, importanti Principi: il Diritto alla Salute, il ruolo del Medico nella tutela di tale diritto, e i fattori in grado di determinare questo risultato. Nel Manifesto si afferma, infatti, che “l’equità nella Salute va perseguita eliminando le differenze, favorendo l’istruzione, la sicurezza e lo sviluppo sociale ed economico… la tutela della Salute richiede uno sviluppo durevole, dove l’istruzione, la giustizia, l’equità sociale possano svilupparsi quali conquiste etico-civili in un ecosistema stabile ed equilibrato”.
Nella sua versione integrale pubblichiamo anche la relazione del vicepresidente FNOMCeO Maurizio Benato, che, come presidente dell’Ordine ospite, quello di Padova, ha aperto i lavori dell’importante Assise.
A lui abbiamo  rivolto alcune domande. Eccole di seguito.


Presidente, spenti i riflettori sul Convegno che per due giorni ha visto dibattere di Salute Globale, qual è il suo commento?


Siamo oltremodo soddisfatti di aver ospitato in uno stesso convegno tanto esponenti del volontariato, quanto attori della cooperazione sanitaria internazionale, quanto rappresentanti degli ordini: tutti volti alla tutela della Salute Globale.
Il mondo moderno, infatti, è sì unito nel desiderio di pace, di libertà, di giustizia sociale, ma è anche diviso dalle diversità e dalle rivalità tra culture. Soprattutto, è diviso sulla e nella salute: anche l’OMS, del resto, ha evidenziato come la salute e la sicurezza globali dipendano dall’impegno di tutti i paesi.


Qual è la novità e la forza di un Manifesto che sancisce i principi della Salute Globale?


La Salute Globale è oggi al centro della riflessione bioetica. Il rapporto salute-malattia, infatti, è, al tempo stesso, uno dei processi più intimi della persona e uno dei fenomeni più legati alla sfera collettiva. Sul piano morale, inoltre, la tutela della Salute Globale è anche tutela della libertà: libertà che è menomata dalla malattia.
La professione medica, nata per favorire ogni vita umana, deve farsi paladina della Salute Globale, contro ogni disuguaglianza.


A quali altri documenti si ispirano i principi dettati dal vostro Manifesto?


Innanzitutto alle leggi del nostro paese. La Costituzione italiana recita, all’art. 32: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.
Si ispira poi all’ordinamento internazionale: la Carta delle Nazioni Unite del 1945 all’articolo 55 difende il principio dell’uguaglianza dei diritti dei popoli. E ancora alle fonti internazionali non vincolanti giuridicamente, quali la Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo, redatta dall’ONU nel 1948, e la carta di Ottawa sulla promozione della salute, del 1986.
Da ultimo, ma non per ultimo, Il Manifesto si ispira al nostro Codice deontologico, in particolare all’articolo 3, sulla tutela della vita, della salute fisica e psichica dell’uomo e sul dovere di “arrecare sollievo alla sofferenza, senza distinzioni di età, di sesso, di etnia, di religione, di nazionalità, di condizioni sociali, in tempo di pace e di guerra”. Come pure all’articolo 5 sulla tutela dell’ambiente, ma, ancor prima, al Giuramento di Ippocrate.
Sono tutte leggi e documenti che difendono il diritto alla Salute, all’Uguaglianza ed alla Libertà dei popoli.

Autore: Redazione FNOMCeO

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