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Padova, specializzandi in sciopero dopo affermazioni del direttore Ospedale. Anelli (FNOMCeO): “Dichiarazioni su comportamenti poco responsabili sono improvvide”

“Dichiarazioni improvvide”. Così, in un post su Facebook, il Presidente della FNOMCeO – la Federazione degli Ordini dei Medici – Filippo Anelli definisce le esternazioni del Direttore sanitario dell’Azienda Ospedale Università di Padova, Daniele Donato, che, nel corso di un seminario web, ha attribuito la diffusione del Covid-19 nella struttura a comportamenti poco prudenti degli specializzandi “nei momenti di socializzazione al di fuori dell’area assistenziale”. “Sono stati gli specializzandi che ci hanno messo in difficoltà – ha commentato -. Nel momento in cui erano in ospedale e dovevano seguire tutte le misure di barriera erano estremamente precisi e monitorati, ma nel momento in cui si trovavano nella loro sala per mangiare un panino assieme o per usare il computer, questi comunque hanno trovato dei momenti di contatto e di comunione che hanno favorito la trasmissione del virus”. Le successive scuse di Donato sono state giudicate “parziali e non adeguate alla gravità di quanto dichiarato” dagli specializzandi, che hanno indetto, da questa mattina, l’astensione dalle attività professionalizzanti.

“Le dichiarazioni del direttore sono improvvide, in quanto lui ipotizza un possibile contagio extraospedaliero o per comportamenti poco responsabili – scrive Anelli -. Io credo che i colleghi invece, come spesso avviene, si fanno carico di molte delle carenze assistenziali, alcune volte sono lasciati anche soli, e spesso non hanno tutti i presidi di protezione individuale che dovrebbero avere. I possibili ambiti per il contagio possono essere tanti. I colleghi specializzandi vanno ringraziati per l’impegno, l’entusiasmo e la disponibilità che mettono nel loro lavoro”.

“Il tema della sicurezza rappresenta uno degli argomenti cardine per la gestione della pandemia – afferma ancora Anelli nel post -.Tutto il personale dovrebbe essere monitorato con tamponi, routinariamente. Il diritto alla sicurezza è costituzionalmente tutelato. Spesso viene considerato una concessione! Non è affatto una concessione, anzi è una pretesa! Non assicurare la sicurezza agli operatori sanitari è un atto contro la nostra Costituzione”.

“La domanda che dovrebbero porsi coloro che gestiscono la sanità – conclude il Presidente FNOMCeO – è se sia stato fatto di tutto per garantire ospedali sicuri, cure sicure ai cittadini e sistemi per verificare se i medici e tutti gli operatori sanitari siano stati dotati di tutti i presidi di sicurezza”.

“Gli specializzandi sono una risorsa preziosa per il nostro Servizio Sanitario nazionale, risorsa che si è rivelata di cruciale importanza nella gestione dell’epidemia – dichiara ora Anelli, interpellato sulla vicenda -. Chiediamo che il loro apporto sia riconosciuto anche a livello giuridico, definendo l’inquadramento contrattuale e migliorando il trattamento economico. Servono risposte, per tutelare gli specializzandi e metterli nelle condizioni migliori per portare a compimento il loro percorso formativo e professionalizzante”.

 

Ufficio Stampa e Informazione FNOMCeO
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04/05/2020

Autore: Ufficio Stampa FNOMCeO

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