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Preoccupazione della FNOMCeO per il decreto che istituisce i nuovi Ordini sanitari

In una lettera inviata al Ministro delle Salute Livia Turco, ai Sottosegretari dello stesso dicastero Zucchelli e Patta, ai Presidenti della Commissione Igiene e Sanità Ignazio Marino e Affari Sociali Mimmo Lucà, nonché ai componenti le due Commissioni parlamentari, il presidente della FNOMCeO Amedeo Bianco preso atto dello schema di decreto legislativo di “Attuazione della delega di cui all’art. 4 della Legge 1.02.2006 n. 43 e successive modificazioni, per l’istituzione degli Ordini e Albi delle Professioni Sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico sanitarie e della prevenzione“, ha  inteso rappresentare le proprie forti preoccupazioni e la propria contrarietà al dispositivo relativamente alla individuazione delle attività riservate.


“Il testo infatti – si legge nella nota – in aderenza alla delega di cui alla legge 1/02/2006 n° 43 art. 4 comma 1 punto d),  provvede a “definire, per ciascuna delle professioni di cui al presente comma, le attività il cui esercizio sia riservato agli iscritti agli Ordini e quelle il cui esercizio sia riservato ai singoli Albi“.


“La definizione analitica delle attività riservate di competenza di ciascuno dei profili professionali, in assoluto e così come formulata, non garantisce infatti dal verificarsi di una sovrapposizione o addirittura  di una esclusione di attività e competenze oggi esercitate, in via riservata, dai medici e dagli odontoiatri (così come da altre professioni sanitarie di cui  all’art. 1comma  2 della Legge 26.02. 1999/42)”.


“In particolare – scrive Bianco – non si fa esplicito riferimento al rispetto delle riserve inerenti alle attività e alle competenze esclusive nel campo della prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione delle professioni di medico e odontoiatria, così come non si danno indicazioni sulle modalità con le quali viene garantita l’unitarietà della prestazione sanitaria e socio-sanitaria e l’individuazione della responsabilità dei processi”.


“In carenza di questi  forti elementi  di chiarezza – aggiunge – il provvedimento legislativo, se così approvato può diventare fonte di contenziosi .
“La FNOMCeO la sollecita quindi – conclude Bianco – ad intervenire, nell’ambito delle sue responsabilità, sul Testo, onde garantire la piena agibilità di un’efficace attuazione del provvedimento già di per sé complesso”.


Le comunicazioni agli Ordini


Sulle iniziative intraprese a tutela  delle attività e delle competenze delle due professioni, il presedente Bianco ha relazionato con due note distinte i colleghi presidenti di Ordine e i presidenti delle Commissioni odontoiatriche.


“Cari Presidenti,
Vi invio la lettera che ho trasmesso alle istituzioni per richiamare in modo forte l’insufficienza del Testo in una materia delicata e cioè la definizione delle riserve di attività per le professioni sanitarie oggi prossime a transitare in Ordini” – scrive il presidente Bianco nella comunicazione inviata ai colleghi presidenti di Ordine e ai presidenti delle Commissioni Odontoiatriche.
“Le preoccupazioni che ho già rappresentato per le vie brevi al Ministero della Salute, mi paiono sostanziose e fondate e credo costituiranno motivo di attenta considerazione e ripensamento da parte dei destinatari.
Mi auguro che si creino le condizioni per correggere questo testo con l’intenzione non di ledere spazi di autonomia delle professioni sanitarie, ma di tutelare le nostre competenze e attività svolte”.


*  *  *



Cari Colleghi, 
facendo seguito agli interventi brevi e a quello ufficiale di cui alla mia precedente nota Vi comunico che sono stato convocato d’urgenza in data odierna presso il Ministero della Salute dal Sottosegretario Patta e dallo staff legislativo e legale del Ministero. Era presente con me anche il Segretario della FNOMCeO e Vice Presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, dr. Roberto Lala.

Abbiamo rappresentato, in quella sede, il contenuto della lettera e ulteriormente esplicitato le forti preoccupazioni sul dispositivo che, nel definire !”attività riservate” per 22 profili sanitari, se non opportunamente calibrato, crea potenziali conflitti ed erosioni delle nostre professioni di medico e di odontoiatra.

Il Sottosegretario Patta ha dichiarato che questo provvedimento non intende intervenire nelle competenze e nelle attività delle nostre professioni, rendendosi disponibile ad una dichiarazione ufficiale in tal senso, poi resa nel comunicato stampa che vi allego.

Abbiamo rilevato che l’attuale art. 10 va modificato, in modo da rendere più incisive ed esplicite le seguenti previsioni:
1. Devono restare impregiudicate le competenze proprie e le attività svolte dalle professioni di medico, odontoiatra, veterinario e delle altre professioni sanitarie.
2. Deve essere garantita l’unitarietà delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie:
3. Deve essere garantita la individuazione della responsabilità dei processi.


Il  Sottosegretario Patta, pur ritenendo complessa la possibilità di intervenire sul testo già depositato in Consiglio dei Ministri, ha promesso tutto il suo impegno nel senso su indicato.

La delega scade il 4 marzo p.v., il che significa che entro tale data il Consiglio dei Ministri deve consegnare al Parlamento il testo perché divenga oggetto di assegnazione e valutazione presso le competenti Commissioni di Camera e Senato.

Dal punto di vista procedurale esiste incertezza se i termini a disposizione siano 40 o 90 giorni; una cosa è certa, o decade la delega o va in Parlamento.

Non appena saremo a conoscenza dell’esito e qualora dovesse avvenire un percorso parlamentare attiveremo un Gruppo di lavoro che definisca i contenuti di una audizione che nel frattempo ci impegniamo a sollecitare.

Questa lettera verrà inviata in copia a tutte le organizzazioni sindacali perché, nella  distinzione dei rispettivi ruoli, possano contribuire a garantire le competenze proprie e le attività svolte dalle nostre professioni.

Autore: Redazione FNOMCeO

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