Presidenza UEMO e Organizzazioni britanniche della Medicina Generale

Giovedì 17 marzo il dott. Lupo ha preso parte, presso la BMA House, alla riunione plenaria del General Practitioners Committee.

Nello spazio che gli è stato riservato in apertura ha illustrato i punti chiave della strategia UEMO e successivamente ha proposto una sintetica disamina su tipologia, performance e criticità dei due Sistemi Sanitari, britannico e italiano.

Il nostro Sistema Sanitario Nazionale è nato nel 1978 uniformandosi agli stessi principi sui quali nel 1949 è stato fondato il NHS britannico. Anche l’evoluzione del SSN successiva al 1992 ha seguito la falsariga del modello britannico. Quest’ultimo può quindi essere visto da parte nostra come un laboratorio, che di qualche anno ci precede; gli esiti delle sue evoluzioni possono incoraggiare o invece sconsigliare l’adozione di analoghe variazioni nel nostro Sistema. L’argomento ha suscitato notevole interesse e ha stimolato una nutrita serie di domande.

Alcune peculiarità dell’NHS richiamano l’attenzione.

Il rapporto biunivoco tra assistito e medico di famiglia, inizialmente presente, si è ora perso, perché il cittadino è ora paziente della “practice” e non di un particolare medico. Questa situazione cambia in parte il rapporto paziente-medico e ha già mostrato dei limiti, tant’è che gli over 75 e i pazienti fragili sono tornati ad avere un “named doctor”, un medico personale.

Alcuni colleghi britannici si chiedono poi se siano più efficaci ed efficienti i gruppi di medici numerosi, incoraggiati dal sistema, o quelli a numerosità più contenuta. I General Practitioners ora non hanno più l’onere delle certificazioni di malattia per assenze dal lavoro fino a sette giorni. Lamentano però carichi di lavoro insostenibili, con una media di 60-70 consultazioni al giorno trapresenze in studio e consulti telefonici.

Conseguenza di ciò è una pletora di pensionamenti anticipati, e una grave difficoltà di reclutamento di nuovi medici di famiglia. Rimangono vacanti anche alcune delle posizioni disponibili per la frequenza del triennio di formazione specifica per la Medicina Generale.

I GPs lamentano poi il progressivo sottofinanziamento della medicina di famiglia, che sta costringendo molti medici a ridurre alcuni dei servizi forniti dalle Practices, o in alternativa a finanziarli a spese di una parte dei propri compensi.

Ci si chiede se il carico di lavoro non possa compromettere, specie al termine dell’orario giornaliero, la lucidità con cui il medico gestisce i problemi che gli vengono presentati.

Autore: Redazione FNOMCeO

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