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Primo Consiglio Nazionale: un lavoro costruttivo verso una visione comune. Intervento del Vicepresidente Maurizio Scassola

Il Consiglio Nazionale appena concluso ha segnato un momento di rafforzamento, di rilancio e di coesione per la Professione; ha prevalso una visione comune e soprattutto la volontà del confronto costruttivo.
A fronte di opinioni anche differenti, abbiamo il dovere di trovare una sintesi per far valere il nostro ruolo istituzionale.  Ne è prova evidente il testo dell’Ordine del giorno che è ricco di contribuiti e documenti approvati all’unanimità.

Due sono i segnali che vengono dal primo Consiglio Nazionale: il riconoscimento generale alla Presidente Roberta Chersevani di aver saputo condurre con pragmatismo e determinazione il Consiglio ed il riscontro di una volontà collaborativa, espressa all’interno di una Professione oggi chiamata ad un confronto su idee, obiettivi specifici e su comuni responsabilità. In questa logica la mozione presentata dalla consigliera Calcagni a nome del Comitato Centrale, primo documento programmatico di inizio mandato, contiene le priorità  e dunque i primi adempimenti ai quali è chiamata la Federazione.                                                                                                                                                                                                                                                  Nel Nel suo intervento Piero Muzzetto, Presidente di Parma, ha sottolineato come l’Odg presentato dalla collega Calcagni rappresenti un Bridge Paper efficace in quanto inclusivo anche delle visioni di cui sono stati portavoce i presidenti di Palermo, Salvatore Amato ed altri presidenti di Ordine che hanno offerto da tempo contributi preziosi. Un ordine del giorno dunque rispettoso delle posizioni e centrato sui problemi emergenti per una Professione indipendente ed autorevole.

Altro documento, integrativo dell’Odg, ulteriormente definito e arricchito nella fase di discussione in Consiglio Nazionale, ha riguardato l’atto medico (dal Presidente Muzzetto definito espressione del medical act), inteso come cornice dell’agire medico che si richiama all’articolo 3 del Codice deontologico medico. Ci impegneremo per supportare tutte le azioni che dovranno elevare l’ambito di competenze del medico ad un livello di giurisprudenza primaria. A riguardo è stata approvata all’unanimità la mozione presentata dal Presidente di Savona, Ugo Trucco che impegna il Comitato Centrale ad un approfondimento ulteriore dei temi anche presenti nel DDL della Senatrice Vittoria D’Incecco, la sede sarà il prossimo Consiglio Nazionale, concordato con tutto il Consiglio, che si svolgerà a brevissima scadenza.
Il Consiglio vuole entrare tempestivamente ed autorevolmente nel dibattito che andrà ad arricchire ed affiancare lo stesso disegno di legge

Fra le novelle legislative di ambito sanitario, un posto privilegiato lo occupa il celeberrimo comma 566 e le sue conseguenze applicative; è stato proposto dai presidenti Salvatore Amato e Piero Muzzetto di inserire nell’Odg l’impegno della Federazione ad aprire un tavolo di lavoro con il Miur e Università sul tema della formazione e dei piani di studi in medicina e chirurgia, anche con le altre professioni sanitarie (molto apprezzato il contributo del Presidente di Padova Paolo Simioni, collega universitario).

La proposta è stata accolta. Noi consideriamo la formazione come l’elemento identificativo di competenze specifiche, acquisite sia a livello universitario che post universitario; siamo ben consapevoli che è da questa certificazione di competenze che derivano le responsabilità; viene considerata una esigenza non differibile uniformare gli studi nelle 96 realtà accademiche, il percorso formativo della Facoltà di medicina e chirurgia e dei Corsi di Studi delle professioni sanitarie.

Sottolineo ancora come il dibattito, ricco ed intenso, abbia portato un’ ulteriore nota nei lavori del Consiglio Nazionale:l’approvazione unanime di due mozioni, sulla sperimentazione animale (presentata dal Presidente di Massa Carrara, Carlo Manfredi) e sull’auto – attestazione dei primi 3 giorni di malattia; con queste mozioni il Comitato Centrale si impegna ad operare perché da un lato ci si adegui efficacemente alle normative comunitarie in ambito di ricerca e sperimentazione (elemento che unifica standard di sicurezza, di qualità e di opportunità nella ricerca) e dall’altro perché si appoggi il DDL sulla auto-attestazione di malattia che rappresenta un momento di responsabilizzazione individuale che un paese deve affrontare senza paure e pregiudizi (sottolineo il contributo del dott. Augusto Pagani Presidente dell’OMCeO di Piacenza).

Siamo consapevoli che per poter raggiungere questi obiettivi dobbiamo rafforzare il nostro ruolo di soggetto istituzionale autorevole, competente ed ascoltato.

Ho voluto contribuire alla cronaca di un evento che caratterizzerà i prossimi tre anni del nostro mandato; è un passo verso strategie che devono unire tutte le aeree della nostra Professione; non abbiamo più tempo per  contrapposizioni ideologiche o pregiudiziali; dobbiamo lavorare all’interno della nostra categoria per individuare e perseguire fini comuni: la sopravvivenza del SSN nella qualità e nella sicurezza, premessa per avere una vera relazione con le persone che curiamo.

Autore: Redazione FNOMCeO

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