Report: assicurazioni dei medici costose

Report n. 45/2010

ASSICURAZIONI MEDICI COSTOSE

Da una recente stima sui costi delle polizze assicurative contro i rischi professionali dei medici tracciata dal Presidente dell’AMAMI Dr. Maurizio Maggiorotti, si registra un elevato incremento dei premi negli ultimi 15 anni fino a toccare punte del 250%.

Le categorie di professionisti maggiormente “tartassate” , sono ginecologi e chirurghi plastici, che possono arrivare a pagare fino a 10.000 euro l’anno. Dieci volte più di quanto paga un medico di famiglia o un pneumologo. Nonostante soggetti a premi altissimi, ginecologi e chirurghi plastici, hanno anche difficoltà a trovare una compagnia disposta ad assicurarli. Spesso si trovano costretti a rivolgersi all’estero o a compagnie poco affidabili.

A completare il quadro delle categorie mediche che corrispondono premi più onerosi, troviamo ortopedici e chirurghi. Mediamente un ortopedico paga almeno 4 volte di più ad esempio di un dermatologo. Diciamo che il premio può variare dai 3 ai 5 mila euro l’anno. Ma lo stesso vale anche per i professionisti del bisturi. Anche per i chirurghi i prezzi delle polizze sono pesanti. Soprattutto per i cardiochirurghi e gli specialisti della chirurgia vascolare. A fare i conti con polizze costose, anche i radiologi. Per loro i prezzi possono variare dai 3 ai 5 mila euro l’anno. Per questi specialisti, il rischio è legato soprattutto alla mancata diagnosi. L’AMAMI stima che oltre l’80% dei chirurghi abbia ricevuto o riceverà almeno una richiesta di risarcimento o un avviso di garanzia per presunta malpractice durante il corso della vita lavorativa. Considerando la durata dei processi, spega il Dr. Maggiorotti nel suo rapporto, possiamo affermare che i camici bianchi italiani trascorrano un terzo della propria vita lavorativa sotto processo.

Tuttavia l’esperienza ci porta a considerare che l’80% dei processi per malpractice si conclude con l’assoluzione del medico imputato. Difficile però fare una quantificazione degli errori medici. Al momento non esistono dati reali sull’argomento. Gli unici dati disponibili provengono dall’ANIA (Associazione nazionale imprese assicuratrici) che considera sinistro ogni semplice richiesta di risarcimento o informazione di garanzia a prescindere dalla colpevolezza del medico. Altri dati sono forniti dal Rapporto Pit Salute del Tribunale del malato che raccoglie esclusivamente le lamentele dei pazienti anno per anno, rivolte a strutture sanitarie o singoli operatori medici e paramedici.

Secondo i dati pubblicati sul sito dell’ANIA, tra il 1994 e il 2007, il numero dei sinistri denunciati alle compagnie di assicurazione per le due coperture assicurative (responsabilità civile delle strutture sanitarie e responsabilità civile dei medici professionisti) si è più che triplicato, passando da circa 9.500 a quasi 30.000. In particolare, se le denunce relative alle strutture sanitarie sono rimaste pressoché invariate negli ultimi 4 anni, quelle riguardanti i singoli medici hanno mostrato una costante crescita in quasi tutto il periodo di osservazione e particolarmente nell’ultimo anno a disposizione: 13.415 ( +12,2% nel 2007).

Riguardo ai dati però, per avere un quadro più chiaro l’AMAMI chiede l’istituzione di un Osservatorio dell’errore e del contenzioso paziente-medico. Solo così, sottolinea il Dr. Maggiorotti, si potranno ottenere i primi dati reali del fenomeno. Ma l’Associazione chiede anche l’assicurazione obbligatoria per le strutture sanitarie, e l’introduzione di una norma che renda obbligatorio il ricorso preventivo per risolvere queste controversie al di fuori delle aule dei tribunali.

P.S. Come sempre chi fosse interessato ad approfondire, la documentazione completa è a disposizione presso il Centro Studi e Documentazione della FNOMCeO

Roma, 30/04/2010

Autore: Redazione FNOMCeO

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