Report: gli italiani e l’automedicazione

Report n. 94/2010    

GLI ITALIANI E L’AUTOMEDICAZIONE

Tre italiani su quattro nell’ultimo anno hanno usato farmaci di automedicazione per curare disturbi episodici come influenza o dolore. Di questi il 55% ha un’età compresa tra i 18 e i 44 anni e un’istruzione media superiore o laurea. I farmaci da automedicazione vengono utilizzati principalmente per combattere il dolore (dal 57%) come mal di testa, mal di schiena o mal di denti oppure per influenza e raffreddore (dal 27%).

Sono meno usati per i disturbi gastrointestinali (dal 6%). Questi alcuni dati presentati dal Direttore del Dipartimento Ricerche alla Salute Gdk Eurisko, Dottoressa Isabella Cecchini, intervenendo al 65esimo Congresso Fimmg-Metis a Santa Margherita di Pula.

Il medico di famiglia è la figura a cui gli italiani si affidano per scegliere la prima volta un farmaco da automedicazione (dal 40%) seguono amici e parenti (18%), il farmacista (18%) e la pubblicità (12%). Per il 78% dei cittadini questi farmaci sono molto o abbastanza utili e per il 79% sono in grado di eliminare il dolore e restituire il benessere. Il 71% è interessato a ricevere maggiori informazioni su questi farmaci. Per i cittadini l’automedicazione non è “un fare da soli”, perchè il medico di famiglia rimane il primo refente per imparare a curarsi.

Non c’è contrapposizione: il medico dà i consigli e successivamente c’è l’autogestione. Il medico di famiglia è il punto di riferimento e deve continuare a esserlo. Naturalmente bisogna delimitare il campo di autonomia, in modo da garantire la sicurezza del paziente.

Oltre 5 milioni in più di italiani negli ultimi 10 anni mostrano comportamenti attivi e progettuali. In crescita soprattutto i "nuovi" anziani (dai 65 ai 74 anni) e gli uomini che sono tradizionalmente più disattenti.

In 10 anni scende del 6% chi aspetta che un disturbo passi da solo (dal 55% del 2000 al 49% del 2010) mentre sale dell’8% la popolazione che fa controlli periodici (dal 36% al 44%). Aumenta del 10% in 10 anni il numero di anziani (dai 65 ai 74) che fa controlli periodici e del 5% chi segue un’alimentazione controllata. Anche gli uomini sono diventati più attenti alla salute. Il 14% in più in 10 anni fa controlli periodici e il 5% in più segue un’alimentazione controllata e fa il possibile per avere un fisico efficiente.

Sul fronte della cultura alla prevenzione si sono fatti negli ultimi 10 anni numerosi passi in avanti, ma siamo ancora lontani dal traguardo. Il merito è sicuramente delle campagne d’informazione ma anche del ruolo attivo dei medici di famiglia che dovrà aumentare sempre di più. Il medico non è più visto solo come il dottore da cui andarsi a curare, ma anche come referente importante per controlli e prevenzione.

Roma, 05/10/2010

Autore: Redazione FNOMCeO

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