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Seminario di studio a Pisa sulle responsabilità nei percorsi assistenziali

I tumultuosi progressi della tecnica e i continui avanzamenti della scienza hanno determinato nella sanità percorsi diagnostico terapeutici assistenziali sempre più complessi in grado di garantire i migliori risultati per i pazienti grazie alla collaborazione, al coordinamento e ad una fattiva comunicazione tra diverse discipline e molteplici professionalità. Tuttavia non vi è dubbio che le competenze delle diverse professioni sanitarie appaiono talora sovrapporsi e rendono necessaria una costante ridefinizione degli ambiti professionali.

Proprio questi temi sono stati al centro di un Seminario di studio sul tema “Le responsabilità nei percorsi assistenziali – L’Esperienza della Toscana” che si è tenuto a Pisa il 22 gennaio alla presenza dei Presidenti degli Ordini della Toscana, dei componenti l’Osservatorio delle Professioni Sanitarie della FNOMCeO e con la partecipazione dei componenti il Comitato Centrale della Federazione degli Ordini.

Al centro dei lavori l’esame di un documento della Federazione degli Ordini della Toscana, documento nato su iniziativa di un gruppo di medici dirigenti dell’Emergenza e Urgenza i quali, a fronte del costante aumento degli accessi nei Pronto Soccorso (in Toscana come nelle altre regioni italiane e come avviene in tutti i Paesi industrializzati), hanno avanzato una proposta di riorganizzazione del settore nella quale la professione infermieristica possa contribuire fattivamente al contenimento dei tempi di attesa.

Dai dati presentati nel corso del Seminario è infatti emerso che ogni anno sono non meno di un milione e seicentomila gli accessi ai PS e che un terzo degli accessi sono riferiti a problematiche minori, con un costante aumento dei tempi di attesa per i codici a bassa priorità.

Il documento della Federazione Toscana, tuttavia, che, come è stato sottolineato nel corso dei lavori potrà rappresentare una base per un ulteriore approfondimento della tematica, ribadisce con forza un aspetto, quello che non sia sottratta al medico alcuna prestazione nell’ambito della sanità e che siano riservate al medico le competenze relative alla diagnosi, alla leadership di ogni procedura assistenziale e del governo clinico, alla relazione con il paziente (definita nell’ambito dell’informazione e del consenso/dissenso quali base dell’alleanza terapeutica), agli indirizzi di cura ed ad ogni attività che esiga una base cognitiva complessa.

Ai lavori, introdotti dal presidente della FNOMCeO Amedeo Bianco, hanno preso parte tra gli altri Gian Carlo Berni, Consiglio Sanitario Regionale (“Il see and treat – Una proposta dei medici”) ; Antonio Panti, presidente OMCeO di Firenze (“Il documento toscano sui rapporti interprofessionali“), Raffaele Festa, presidente OMCeO di Arezzo (“Criticità del progetto”), Valerio Del Ministro, dirigente Settore Assistenza Sanitaria della Regione Toscana (“I rapporti interprofessionali nelle delibere regionali”), il prof. Mauro Barni (“Le responsabilità dei professionisti sanitari”), Pierluigi Tosi, Direttore sanitario Azienda Sanitaria di Firenze (“Uno sguardo al futuro. I professionisti nella transizione organizzativa”).

Autore: Redazione FNOMCeO

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