Spillover: il futuro globale tra pandemie e infodemie

Il 10 novembre 2022 all’Università LUMSA di Roma (Via di Porta Castello 44), il workshop che apre con l’intervista a David Quammen


In occasione della Giornata mondiale della Scienza per la pace e lo sviluppo UNESCO il 10 novembre 2022 presso l’Università LUMSA di Roma (Via di Porta Castello 44) si svolgerà il workshop “SPILLOVER: IL FUTURO GLOBALE TRA PANDEMIE E INFODEMIE”. L’incontro si apre con l’intervista esclusiva a David Quammen, autore del best-seller Spillover, il libro in cui è stato anticipato l’avvento dell’attuale pandemia, che tratterà il rapporto tra cambiamenti climatici, crisi sanitaria globale e infodemie.

L’incontro, focalizzato sui medesimi temi, ha l’obiettivo di creare un dialogo tra nuove generazioni e mondo della comunicazione e della ricerca al fine di elaborare una strategia di mitigazione delle future pandemie e infodemie. Nel corso della mattinata, esperte/i di comunicazione e professioniste/i del mondo scientifico analizzeranno le nuove sfide emerse dalla crisi pandemica, a partire dai rischi sistemici legati alle nuove zoonosi, alla diffusione di fake news, alle disuguaglianze sociali, alla connessione tra Antropocene e nuove pandemie, alla salute mentale. Nel pomeriggio i partecipanti, divisi in tavoli di lavoro e facilitati da esperti dell’Italian Institute for the Future, dopo aver raccolto attraverso il question time con gli esperti della mattinata dati e informazioni, applicheranno il metodo Backcasting alla predisposizione di scenari e di roadmap per la mitigazione dei rischi globali. Gli esiti della giornata saranno sintetizzati in un capitolo del volume Pandemie & Infodemie: un manuale per il futuro, che sarà pubblicato alla fine del 2022.

Come spiega Mirella Orsi Coordinatrice di Between Science & Society HUB, “A primavera 2021 abbiamo lanciato il progetto Pandemie & Infodemie: un manuale per il futuro con l’obiettivo di creare un “manuale” che raccolga una serie di possibili strategie per anticipare le sfide a venire in termini di comunicazione del rischio e percezione sociale della scienza. Questo incontro, realizzato grazie al supporto della CEI-Ufficio Nazionale Pastorale della Salute, punta a favorire un dialogo più costruttivo come le nuove generazione su questioni di primaria importanza come cambiamenti climatici, salute globale e comunicazione della scienza.”

Secondo Don Massimo Angelelli, Direttore dell’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute della Conferenza Episcopale Italiana (CEI): “Questo progetto si colloca perfettamente tra le iniziative intraprese della Pastorale della Salute della CEI. Salute, ambiente e benessere mentale sono tematiche che necessitano una particolare attenzione, specialmente ora che la società è stata messa così a dura prova da questa pandemia. Per questo motivo, con il nostro Ufficio, abbiamo recentemente pubblicato un volume dal titolo Pandemia Covid-19: Effetti sul benessere mentale e relazionale”.

Il progetto Pandemie & Infodemie si avvale di metodi dell’anticipazione sociale, applicati a gruppi diversi – studenti, comunicatori, ricercatori, cittadini – per contribuire alla definizione di strategie anticipanti rispetto alle future crisi pandemiche e infodemiche. “Si tratta di un’esigenza imprescindibile perché siamo ormai entrati in un’epoca di crisi ed emergenze continue, sotto l’effetto degli stravolgimenti operati dalla civiltà umana sulla biosfera, e questo implica cercare non di reagire all’emergenza ma di anticipare l’emergenza”, spiega Roberto Paura, presidente dell’Italian Institute for the Future.

“Il problema dovuto alla disinformazione durante i periodi epidemici non è nuovo; quello che è nuovo è come tale problema venga amplificato – soprattutto grazie ai social media – quando i flussi di comunicazione diventano infodemici” precisa Antonio Scala, ricercatore all’Istituto Sistemi Complessi del CNR e presidente di Big Data in Health Society. “Purtroppo l’infodemia in quanto fenomeno comunicativo, non ha la semplicità meccanica della propagazione di un virus o di un patogeno e gli approcci che mirano a trasportare le misure di contenimento epidemiologico nel campo della diffusione delle informazioni non adeguati a contrastare la complessità del processo.” Per questo motivo conclude “è importante riflettere su come implementare misure di contenimento che tengano conto delle peculiarità della diffusione delle informazioni sui social media tenendo però conto che vanno assolutamente tutelate le libertà individuali per evitare di arrivare a forme censorie e a gestioni dell’infospazio di memoria Orwelliana.”


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Autore: Redazione

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