Sulla prova di selezione per l’accesso ai corsi regionali di formazione specifica di medicina generale

Interrogazione e risposta del Governo: Sulla prova di selezione per l’accesso ai corsi regionali di formazione specifica di medicina generale. Nell’interrogazione si rileva che in migliaia hanno partecipato alla prova di selezione per l’accesso ai corsi regionali di formazione specifica di medicina generale, che si è tenuta il 17 settembre 2014. Ma non tutto è andato per il meglio. Dal Segretariato Italiano Giovani Medici (S.I.G.M.) sono arrivate numerose e documentate lettere di protesta da parte di coloro che hanno partecipato al concorso che si è svolto il 17 settembre scorso; è evidente che vi è stata una grave e diffusa sottovalutazione dell’aumentato numero dei candidati, rispetto ai precedenti anni, per cui sono state predisposte aule a malapena sufficienti ad ospitare i candidati, che si sono visti costretti a svolgere le prove gomito a gomito, con la impossibilità di conservare un minimo di discrezione e di privacy. Secondo il segretario nazionale della Fimmg il concorso per l’accesso al corso di formazione in medicina generale, dovrebbe essere effettuato contemporaneamente a quello per l’accesso alle scuole di specializzazione. L’interrogante, On. Paola Binetti, ritiene che sarebbe opportuno congelare le correzioni delle prove e la pubblicazione delle graduatorie di merito dei corsi regionali di formazione specifica di medicina generale in attesa che venga fatta chiarezza su quanto hanno fatto emergere centinaia di candidati in tutto il Paese. Si chiede quali iniziative, per quanto di competenza, anche in sede di Conferenza Stato-regioni, il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca intenda assumere perché questi gravi inconvenienti non si verifichino durante le prossime selezioni del 28 ottobre 2014. La sottosegretaria Francesca BARRACCIU intervenuta nella seduta del 25 giugno 2015 della Commissione Cultura , Scienza e Istruzione risponde all’interrogazione evidenziando che la problematica sollevata si riferisce a fatti e situazioni verificatesi nell’autunno 2014. Il decreto legislativo 17 agosto 1999, n.  368, ed il successivo decreto ministeriale 7 marzo 2006, pongono in capo alle Regioni la competenza in materia di formazione specifica in Medicina Generale, sia per quanto attiene all’organizzazione ed alla gestione dei corsi triennali, sia per quanto concerne l’organizzazione e l’espletamento del concorso (ivi compresi la costituzione delle Commissioni di esame, gli adempimenti delle medesime, nonché quelli del Presidente di Commissione). Pertanto, è di tutta evidenza che il Ministero della salute non ha competenza specifica, né compiti di vigilanza. Le contestazioni formulate dai partecipanti riguardavano gravi carenze organizzative e gestionali. In merito alle segnalazioni pervenute, la quasi totalità delle Regioni ha riferito il regolare svolgimento delle prove, durante le quali non si sarebbero verificati incidenti e/o disservizi, né sarebbero state sollevate dai candidati le contestazioni in seguito riportate. La sottosegretaria Francesca BARRACCIU rileva infine che il Ministero della salute, all’indomani delle denunce di brogli ed irregolarità, non ha potuto imporre alle Amministrazioni regionali alcun provvedimento di congelamento e/o di sospensione delle attività connesse alla formazione specifica in Medicina Generale, atteso che in alcune realtà regionali, le procedure di ammissione ai corsi in parola erano già in stato avanzato di espletamento e che, in caso contrario, eventuali blocchi alle attività formative avrebbero ingenerato gravi danni ai concorrenti regolarmente risultati vincitori del concorso. Paola BINETTI replicando, si dichiara non pienamente soddisfatta della risposta. Pur apprezzandone le modalità espositive, reputa che non venga indicata la soluzione dell’attuale critica situazione, che vede migliaia di giovani medici, ogni anno, alle prese con le prove per l’accesso alle scuole di specializzazione e ai corsi regionali di formazione specifica di medicina generale, che presentano un numero di partecipanti ben superiore a quello dei posti disponibili. Aggiunge che questa situazione ha portato molti candidati, che non hanno superato le prove d’accesso, a presentare ricorsi alla giustizia amministrativa, adducendo sia motivi di inidoneità del contesto nel quale si sono svolte le prove (ad esempio, per l’uso di telefoni cellulari), sia motivi attinenti al contenuto, concernenti, ad esempio, il riferimento a taluni farmaci. Ricorda, quindi, che appare quasi più facile accedere sia alle facoltà di medicina sia alle scuole di specializzazione per ricorso che per concorso, come dimostrano recenti sentenze del TAR, le quali hanno dato ragione a centinaia di ricorrenti. Auspica infine una scrupolosa preparazione e organizzazione – da parte dei soggetti pubblici competenti – delle prossime prove d’accesso, affinché non si ricreino condizioni idonee a generare un successivo contenzioso

Autore: Marcello Fontana - Ufficio Legislativo FNOMCeO

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