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Tariffe minime, gli Odontoiatri plaudono alle parole di Sacconi

Tre euro a visita: tanto è l’onorario conseguito, in alcuni casi, da un medico competente, per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori. Mentre si diffondono gare pubbliche al ribasso che arrivano a ipotizzare la gratuità delle prestazioni professionali. A denunciare questo “contesto di scatenata concorrenza al ribasso” in cui “viene violato il principio della equa remunerazione del lavoro e viene esposto il consumatore a prestazioni di bassissima qualità” è, sul blog “Amici di Mario Biagi”, il Presidente della Commissione Lavoro del Senato Maurizio Sacconi, che si fa promotore di un Disegno di Legge per reintrodurre le tariffe minime obbligatorie per le prestazioni professionali. 

Parole accolte con apprezzamento dal Presidente nazionale della Commissione Albo Odontoiatri Giuseppe Renzo, che ha voluto scrivere una lettera al Senatore.
“L’attuale situazione – afferma Renzo nella lettera, che alleghiamo -, derivante dalla mancanza di qualsiasi elemento di riferimento per la valutazione economica di una equa remunerazione per i professionisti, sta comportando, come da lei giustamente evidenziato, l’insorgere di rischi, in primis per i consumatori, soggetti a prestazioni di bassissima qualità derivanti da gare “al ribasso” che, specialmente per quanto riguarda le prestazioni  medico odontoiatriche, pongono in pericolo la sicurezza e la tutela della salute dei cittadini”.
“Ho apprezzato particolarmente – continua –  la Sua proposta di presentare un Disegno di Legge che, ripristinando le tariffe minime, possa contemperare al meglio gli interessi dei cittadini  e dei professionisti. Assolutamente condivisibile è anche la sua osservazione relativa alla necessità di garantire la copertura assicurativa della responsabilità civile dei professionisti che, allo stato attuale risulta troppo onerosa, rendendo quasi impossibile la tutela assicurativa stessa”.

La lettera è anche occasione per sollecitare l’intervento di Sacconi sul DDL Concorrenza, in questi giorni in discussione al Senato.
“Si corre il rischio – denuncia infatti Renzo –  che attraverso alcune specifiche norme, in particolare l’art. 57, introdotte in tale strumento legislativo, si crei la strada per  l’inserimento delle società commerciali (non costituite quali Società tra professionisti) nell’ambito delle prestazioni odontoiatriche che devono, invece, essere sempre e comunque ricondotte al legittimo esercente l’odontoiatria laureato, abilitato ed iscritto all’Albo professionale, quale unico garante di una vera tutela della salute odontoiatrica”.

Autore: Redazione FNOMCeO

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