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Tavolo per la Medicina Generale, Anelli (FNOMCeO): “Grande opportunità politica, i medici sono la leva per il cambiamento”.

Si riunirà già lunedì prossimo il Tavolo permanente di confronto con la Professione sulla Medicina Generale, istituito mercoledì dal Ministro della Salute Roberto Speranza, a conclusione dell’incontro con i Sindacati Medici sui test sierologici da effettuarsi, da parte proprio dei Medici di Medicina Generale, sul personale, docente e non, delle scuole.

A dare la notizia è il Presidente della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli, invitato a partecipare ai lavori. Il Tavolo, che vedrà lunedì la presenza del Ministro, è composto dalle Rappresentanze delle sigle sindacali della Medicina Generale e avrà il compito di dar voce alle proposte della Professione medica per una riforma della medicina territoriale, oltre a una funzione consultiva sull’impiego, in quest’ambito, del Recovery Fund.

Ringraziamo il Ministro Roberto Speranza per la disponibilità e la piena fiducia dimostrate, ancora una volta, nei confronti della Professione, con l’istituzione di questo Tavolo, per il quale saranno i colleghi a decidere gli obiettivi, gli argomenti da porre all’Ordine del Giorno, la calendarizzazione degli incontri – afferma Anelli  –. È una bella iniziativa, caldeggiata dalla FNOMCEO e messa in campo proprio durante la riunione sulle eventuali criticità relative ai test rapidi. A dimostrazione che, dal confronto su un argomento controverso, può nascere l’occasione per aprire una prospettiva più ampia, e per arrivare a soluzioni a largo spettro. In altre parole, i test sono solo un dettaglio del quadro complessivo delle cure primarie. E, con questa iniziativa, il Governo riconosce il  ruolo forte che i Medici di Medicina Generale, insieme agli altri professionisti, possono e devono avere nel rilancio di tali cure e, più in generale,  nella governance della Salute individuale e collettiva”.

 “Da parte nostra – promette il Presidente FNOMCEO –  dichiariamo piena collaborazione e sostegno, e invitiamo tutti i colleghi coinvolti a cogliere questa grande opportunità politica, che consente ai medici di avere voce in capitolo nella ricostruzione del Servizio sanitario nazionale. E ciò come previsto, per la FNOMCEO, dalla Legge, che la dichiara organo sussidiario dello Stato; e, per tutti i medici, dal Codice deontologico, che li invita, in caso di calamità,  a mettersi a disposizione delle autorità e, dunque, del Paese”.

L’assistenza territoriale è la chiave per rendere il nostro Servizio Sanitario nazionale “antisismico” nei confronti di un’eventuale seconda ondata di Covid-19, e per prevenire e tenere sotto controllo questa eventualità – spiega Anelli -. Questo è fatto ormai riconosciuto non solo dalle organizzazioni internazionali, OMS e OCSE, ma anche dalle istituzioni italiane. Nell’incontro di ieri al Meeting di Rimini, il Commissario Straordinario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri, il Direttore Scientifico dell’Istituto Lazzaro Spallanzani, Giuseppe Ippolito, e il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, hanno concordato sull’importanza strategica delle cure territoriali per mantenere sotto controllo l’epidemia e per alleggerire la rete ospedaliera che, per sua natura, deve essere destinata alla cura delle malattie acute e non gestibili a domicilio. E hanno sottolineato il ruolo forte del Medico di Medicina Generale anche per rinsaldare quel senso di comunità che è stato elemento essenziale per uscire dalla crisi. Un senso di comunità e di solidarietà sul quale è tanto più importante far leva in questo momento cruciale, in cui, mentre risale il numero dei contagiati e si abbassa la loro età media, si gioca la partita della riapertura in sicurezza delle scuole”.

E allora, questo è il momento di lanciare la sfida di un’assistenza territoriale che veda i professionisti lavorare insieme, in equipe multiprofessionali, ‘al letto del malato’ – auspica Anelli – Che li veda dotati di strutture e strumentazioni adeguate per dare ai cittadini le principali risposte alle richieste di salute: diagnostica di primo livello, somministrazione di vaccinazioni e terapie iniettive, fisioterapia, telemedicina intesa come teleconsulti con specialisti, consulti specialistici in loco, cure domiciliari”.

È una sfida che la Professione medica deve non solo accettare, ma proporre in maniera proattiva, quale strategia vincente per la sanità del prossimo futuro – conclude il presidente FNOMCEO -. La volontà del Governo di investire risorse cospicue sulle cure primarie è un ottimo segnale. E lo è ancor più la decisione di affidarsi, per programmare la gestione e la destinazione di tali risorse, ai professionisti, che la sanità e la salute governano ogni giorno, avendone tutte le competenze. Ora i colleghi possono e devono essere la vera leva del cambiamento del Servizio Sanitario Nazionale”. 

Ufficio Stampa Fnomceo
informazione@fnomceo.it
21 agosto 2020

Autore: Ufficio Stampa FNOMCeO

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