La prevenzione e la scomparsa di malattie infettive, in passato tra i più terribili flagelli dell’umanità, costituiscono un successo senza pari e, senza dubbio, il più gran numero di vite salvate grazie alla scienza medica. Ed è forse la scomparsa del confronto quotidiano con le conseguenze mortali o invalidanti di tante malattie, dovuta alla scoperta dei vaccini e delle terapie antibiotiche, che ha indotto la cittadinanza a credere che il successo sulle malattie infettive fosse definitivo.
La FNOMCeO intende svolgere un ruolo chiarificatore su un tema in cui
la disinformazione sta minando alla base il principio di sicurezza dei
cittadini.
La presa di posizione della Federazione si è chiarita bene nel richiamo
al Codice Deontologico, agli articoli 15 e 55 là dove si ricorda che “il
medico non deve sottrarre la persona assistita a trattamenti
scientificamente fondati e di comprovata efficacia” e che “il medico
promuove e attua un’informazione sanitaria accessibile, trasparente,
rigorosa e prudente, fondata sulle conoscenze scientifiche acquisite e
non divulga notizie che alimentino aspettative o timori infondati o, in
ogni caso, idonee a determinare un pregiudizio dell’interesse generale”.
L’autoderterminazione non può essere determinata da false notizie –
afferma la FNOMCeO in Conferenza. In questa nostra presa di posizione –
che non indulge in concetti astratti ma in atteggiamenti conreti di
tutela della salute pubblica – un ruolo fondamentale è rappresentato dai
media. A loro chiediamo, appellandoci ancora una volta ad un loro
codice etico/deontologico – una collaborazione stretta per raddrizzare
un fenomeno di false credenze e paure che crea inutili allarmismi quando
non inaccettabili casi di cronaca. La Federazione ha anche ribadito la possibile
azione sanzionatoria per i medici che infrangono il Codice Deontologico.
In allegato il documento approvato all’unanimità da tutti gli Ordini.
Autore: Redazione FNOMCeO