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VENEZIA 3: Il confronto ordinistico per un’alleanza Euro-Mediterranea


In un suo libro, Venezia è un pesce, Tiziano Scarpa descriveva Venezia in modo originale; la somiglianza di Venezia a un pesce diviene evidente se osserviamo una cartografia della Laguna: la testa del pesce rivolta verso la Terraferma, la coda rivolta verso le bocche di porto ed il mare aperto. Ma se osserviamo con più attenzione (e con un po’ di fantasia!) vediamo che il pesce è attaccato ad una lenza, il ponte della libertà, quasi un tentativo della Terraferma di non farlo scappare, di tenerlo legato a se! Venezia è anche questo, una suggestione dell’animo umano.

Per progettare il nostro futuro non dobbiamo dimenticare il passato, la cornice geopolitica-sociale nella sua dimensione locale, nazionale e internazionale. Non possiamo vivere di sola “rendita storica” ma rivisitare continuamente il nostro ruolo individuale, istituzionale e comunitario. Lo stesso comportamento, ovviamente, ci attende nell’ambito della professione perché non siamo solo professionisti/tecnici ma prima di tutto cittadini competenti che devono osservare e porsi domande con un occhio rivolto alle proprie radici ma con l’altro sempre attento ai cambiamenti ed al “contesto”.

Come si deve porre un ordine professionale nel quadro politico nazionale e internazionale attuale? Possiamo essere una Istituzione autorevole e mediatrice in una fase di profonda rivisitazione del Sistema Socio-Politico? Sino a quale punto possiamo spingerci per suggerire ed affiancare la Politica nelle scelte di indirizzo ma anche in quelle etiche e legislative? Da sempre abbiamo creduto in un nostro ruolo attivo e partecipe alla rivisitazione del Sistema del Welfare; da sempre ci poniamo come interlocutore , proponendo la Professione come laboratorio di confronto su temi etico – filosofici calati nella concretezza di progetti di assistenza e di cura alla Persona. Non possiamo mai dimenticare il nostro ruolo nella complessa riorganizzazione del SSNN, del Sistema Sanitario Regionale e delle nostre Aulss provinciali.

Ma desideriamo essere cittadini e professionisti a tutto tondo consapevoli e responsabili in un contesto sempre più stretto e denso di rapporti anche internazionali e di continui “flussi”: informativi, normativi, relazionali e migratori.

Credo vi sia, anche in queste riflessioni, una perfetta sintonia con la FNOMCeO che, con la presidenza di Amedeo Bianco, ha dato una svolta nella gestione della Federazione, stimolando sempre la partecipazione di tutti gli OMCeO provinciali alla elaborazione delle strategie nella costante condivisione dei programmi. Vogliamo offrire alla Professione ed alla Politica, anche a livello delle relazioni internazionali, un laboratorio sui grandi temi della Salute e della Organizzazione di Sistema. Interculturalità e multietnia come valore aggiunto, come occasione e non come ostacolo alla ricerca di soluzioni che possano mediare in un quadro internazionale di grande instabilità ed incertezza sia sui programmi politici e organizzativi che sulle scelte etiche.

Dall’1 al 4 ottobre si svolgeranno in Italia,  paese ospitante eletto, le riunioni del GIPEF e del COMEM. Il GIPEF (Grecia, Italia, Portogallo,Spagna, Francia, Belgio,Cipro, Slovenia, Lussemburgo, Albania) è un organismo che coordina le attività di Paesi Euro-Mediterranei; i membri del GIPEF hanno tra l’altro concordato di scambiare informazioni sull’evoluzione normativa in materia sanitaria e professionale e di coordinare iniziative sui temi di comune interesse.

Il COMEM (Conferenza degli Ordini dei Medici Euro Mediterranei) nasce per attivare e mantenere relazioni stabili tra numerosi Ordini e Associazioni Mediche di paesi che si affacciano sul mediterraneo, paesi del Nord Africa e del Medio Oriente. L’organizzazione compete quindi alla Federazione Nazionale Italiana (FNOMCeO) e Venezia ed il suo Ordine sono stati scelti da Roma per la sede e la logistica dell’evento.
Il COMEM si caratterizza quindi per rappresentare gli Ordini di numerosi paesi anche extra europei e rappresenta un secondo, potente strumento “politico” di valorizzazione delle differenze e di possibile mediazione in un periodo storico che vede la crisi delle organizzazioni internazionali ed europee.

E’ evidente, nel continente europeo, la grave difficoltà dei paesi membri di uscire dalle secche della approvazione della Costituzione come è chiara la preoccupazione, in qualche caso vissuta come vera emergenza, verso i fenomeni immigratori. Sono temi che riguardano strettamente anche i flussi di personale medico, infermieristico e di assistenza alla persona. Gli europei manifestano posizioni che continuamente fluttuano tra due polarità: la grave carenza assistenziale in alcune aree professionali e la preoccupazione di perdere il controllo della qualità e della quantità dei flussi. Non secondaria è l’esigenza di individuare, in aree geo-politiche così eterogenee, i comuni valori (le comuni radici antropologiche) e le possibili collaborazioni nell’ambito dello Sviluppo Professionale Continuo. La crisi del sistema assistenziale (caso tipico è quello inglese) pone problemi di concreta, grave emergenza per la professione che vede le scelte politiche spesso più condizionate dalle leggi di mercato che dalla esigenza di garantire prioritariamente la Qualità e la Sicurezza.

E’ in questo contesto che si inserisce il problema della organizzazione del lavoro e dei suoi tempi; abbiamo la necessità, anche in ambito europeo, di un serio confronto tra le organizzazioni mediche. La discussione sul Working Time rappresenterà un obiettivo prioritario perché è un elemento che condiziona gravemente la professione. Il recente accordo europeo sull’orario di lavoro settimanale (proposta di direttiva “recante modifica delle direttive 93/104/CE e 2003/88/CE..” con la quale si potrebbero eliminare fondamentali garanzie per la tutela del lavoro e della sicurezza delle cure) ci impone di affrontare la questione con determinazione anche attraverso la costituzione di lobby “etico-professionali”.

Per tutte queste riflessioni crediamo che questi incontri non sia estranei agli interessi degli Iscritti perché costruiranno una forte aggregazione intorno a temi che devono rappresentare argomenti di discussione e di azione ineludibili. A Venezia desideriamo lasciare un laboratorio permanente che permetta ai Colleghi dell’area euro mediterranea di lavorare sui valori e sulle strategie comuni.

Autore: Redazione FNOMCeO

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