Violenza di genere: l’11 aprile a Reggio Emilia una giornata di studi nazionale

In concomitanza con il recente otto marzo, il Parlamento europeo di Bruxelles ha dedicato la giornata della donna alla prevenzione della violenza di genere, con una imponente indagine sui 28 Stati membri, realizzata dell’Agenzia dell’Unione Europea per i diritti fondamentali. Anche la FNOMCeO, per la crescente presenza femminile nella professione e per le sinergie con colleghi come il presidente nazionale Amedeo Bianco e il presidente dell’Ordine di Reggio Emilia, Salvatore De Franco, ha scelto di dedicare un incontro nazionale a questo tema rilevante per la vita della professione perché gli effetti della violenza in genere e di quella domestica/relazionale sono un problema medico oltre che sociale

"Segni parlanti, occhi che ascoltano" sarà il titolo della giornata di studio e riflessione che si svolgerà venerdì 11 aprile a Reggio Emilia. Non sarà possibile durante il simposio affrontare tutti gli argomenti che ruotano intorno alle emersione/prevenzione delle molteplici forme di violenza, nei vari contesti della vita: donne resi vulnerabili dalla violenza subita, bambini vittime o spettatori di violenza, anziani, persone rese fragili dalla malattia. Non c’è sufficiente valutazione di medici, operatori sanitari e forze dell’ordine verso la violenza, non solo fisica, spesso consumata nel privato delle relazioni affettive.

Per questo è importante, secondo la Federazione nazionale, realizzare una specifica formazione per identificare le potenziali vittime, proteggerle e assisterle secondo le loro sensibilità e necessità, con interazione e lavoro multidisciplinare, insieme ad istituzioni ed associazioni del territorio. Ed è importante recuperare le persone che esprimono violenza per tutelare singoli e collettività.

Molti sono già stati gli Ordini provinciali che su questo tema hanno organizzato momenti di riflessione: Fermo, Roma, Brindisi, Imperia. Dopo Reggia Emilia vi saranno ideali rimandi verso successivi convegni (i primi che possiamo citare sono quelli di Torino a settembre e Padova a novembre, ma numerosi altri sono in programmazione) per approfondire, in piena autonomia, altri temi: la semeiotica nelle diverse specializzazioni, la violenza assistita e quella in gravidanza, la violenza sessuale e l’abuso, la violenza verso le migranti e le MGF, l’educazione nelle scuole verso un pieno rispetto fra le persone perché per rimuovere questa violenza è necessaria una profonda riconciliazione fra i generi, una rivisitazione dei ruoli e delle relazioni, in quelle private come in quelle sociali.

Con questo convegno proposto a Reggio Emilia andremo oltre lo schema diagnosi/prognosi/terapia, verso una salute legata ai contesti, alle funzioni e alle relazioni per fornire agli operatori di realtà ospedaliere e territoriali esaustivi materiali di approfondimento e riflessione, cornici di raccomandazioni per prassi e protocolli condivisi, da integrare nelle diverse realtà territoriali.chiediamo a tutti i medici di partecipare e condividere le iniziative maturate nei vari Ordini Provinciali sul tema della violenza

Crediamo utile ed interessante raccogliere informazioni su iniziative locali già in essere, conoscere le esperienze di altri ordini e di altre colleghe/i. Per questo , raccordandovi con il territorio per essere parte di quanto vi accade e realizzare insieme una “fotografia di pratiche/risorse/criticità”.

Si sono spesso sviluppate, senza mezzi, esperienze nate da impegno e convinzione che il tema sia tanto urgente da non poterne, come medici, restare fuori. Come Osservatorio vorremmo non far cadere l’attenzione sulla violenza di genere e creare una rete, per confrontare lavori ed esperienze, crescere insieme e sviluppare questo argomento con tanti capitoli in un percorso molto lungo. L’incontro di Reggio Emilia potrà esserne l’inizio.

Vi chiediamo di seguire le indicazioni di scrittura che vi sono proposte (vedi file allegato)

Vale la pena di dare a quanto facciamo la massima risonanza, perché se riusciamo a comunicare dilatiamo l’esistenza del nostro agire e trasformiamo in reale ricchezza il senso delle nostre relazioni.

Autore: Redazione FNOMCeO

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