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Consiglio Nazionale/2: Amedeo Bianco e gli obiettivi FNOMCeO per il 2010

Platea affollatissima, quella dell’ultimo Consiglio Nazionale FNOMCeO per l’anno 2009. Certo ci sono i saluti di fine anno, i volti nuovi eletti nella tornata elettorale della scorsa primavera che hanno voglia di entrare sempre di più nel senso e nei motivi di questa rappresentanza ordinistica, ma soprattutto c’è la voglia di ascoltare la relazione sulle attività future della Federazione e sulle attività previste per il Centenario e sul bilancio di previsione. Platea gremita, si diceva, con il Comitato centrale presente al gran completo, dal segretario Gabriele Peperoni al vicepresidente Maurizio Benato, da Nicola D’Autilia a Luigi Conte, e poi con oltre novanta presidenti presenti, da Mario Falconi a Toti Amato, da Chicco Alberti a Paolo Livrea, da Francesco Noce a Giancarlo Pizza. E allora si comincia subito, prima delle 10 di venerdì 11 dicembre con cinque pagine di relazione, per Amedeo Bianco, che si sono rivelate più che altro un “canovaccio” per il presidente, che ha preferito andare spesso a braccio nell’approfondimento dei temi e dei valori, dei punti critici e degli appuntamenti importanti del 2010. Una relazione molto partecipata, intervento (di cui pubblicheremo nei prossimi giorni la versione integrale, come d’abitudine) che ha avuto alcuni punti salienti, che vale la pena seguire. Punto di avvio di tutta la relazione è stata la riflessione sull’atto medico: “guardiamo al nuovo anno con la certezza che non è più procrastinabile una nuova definizione giuridica e professionale del profilo delle competenze del medico. Ma di pari passo sentiamo tutti l’urgenza della ridefinizione dello strumento e dell’istituzione che è garante del profilo medico, sto parlando dei nostri stessi Ordini professionali.” Urgenza che diventa subito operatività, visto che la riflessione sulla professione porterà a un convegno nazionale, già previsto per il prossimo mese di maggio in Romagna – con il concerto degli Ordini di Rimini, Forlì e Ravenna – ipotesi che territorialmente tiene fede alla scelta, sempre più confermata, di disseminare di eventi Fnomceo il territorio nazionale.

IN RISPOSTA ALLA “TEMPESTA MEDIATICA”
Dopo questo “assaggio tematico”, che riflettendo sul presente getta un ponte sulle attività future, si entra in un punto “caldo”, anzi “caldissimo”, della relazione introduttiva: la tempesta mediatica che puntualmente si solleva nei confronti della professione medica e che questa volta ha assunto le tragiche e non ancora chiare sembianze del caso Cucchi. Bianco, che è appena stato all’ospedale Sergio Pertini e dove ha incontrato il personale medico, ha sottolineato “la devastazione del rapporto fiduciario tra cittadini, medici e istituzioni sanitarie. “Il problema della comunicazione è molto complesso”, è stata la considerazione del Presidente, “e anche qui non ci sono scorciatoie: dobbiamo con determinazione trovare strumenti che intervengano e correggano una distorsione del modo di fare comunicazione”. Per questo Bianco ha sottolineato che la Federazione sta organizzando qualcosa di specifico e forte: “Stiamo lavorando per un incontro a tre con la Federazione nazionale della stampa e con l’Ordine nazionale dei giornalisti. Nostra ipotesi è costituire insieme un Osservatorio della comunicazione in sanità in tutti i suoi diversi aspetti, un luogo che faccia promozione dei principi etici e civili che stanno alla base della comunicazione e della sanità. Non dovrebbe essere un obiettivo proibitivo, perché la piattaforma di questi tre soggetti è comune: i diritti civili. Obiettivo raggiungibile per cercare di ricucire insieme questa voragine che si va sempre più aprendo tra le culture, le finalità, gli strumenti, i linguaggi della comunicazione e l’esercizio responsabile della nostra professione. Vorrei dire che per noi è un obiettivo essenziale, perché l’alternativa è la medicina difensiva, che è quanto di più pernicioso possa esistere, perché vincola la capacità professionale: un medico che si difende è meno libero di essere medico”.

FORMAZIONE, ECM: ORDINI PROTAGONISTI
Dopo l’affondo sulla comunicazione, è stata la volta delle medicine non convenzionali e della formazione, tematiche su cui due gruppi di lavoro della Federazione stanno operando da tempo. In primis Bianco ha ringraziato i presidenti Chiriacò (di Rieti) e Livrea (di Bari) per il lavoro svolto nel coordinamento dei rispettivi gruppi di lavoro e nella stesura dei documenti di riferimento: “Sul tema delle medicine non-convenzionali abbiamo un lavoro di riferimento, pronto per essere trasferito alla conferenza stato-regioni” (leggi qui); sulla formazione pre e post laurea (tema dell’importante simposio FNOMCeO a Bari), il Presidente ha sottolineato quanto “quella giornata sia stata di altissimo profilo, perché ha detto che ora abbiamo le armi – nel senso della cultura e dell’autorevolezza – giuste per mettere in pista un ragionamento diverso e strategico per il futuro di questa professione. Abbiamo tutto, dalla valutazione delle vocazioni fino al licenziamento del laureato come professionista; ieri il viceministro Fazio – nella presentazione dello Stato sanitario del paese – lo ha detto, implicitamente dandoci ragione: “è il momento e l’ora in cui cambiare modello formativo”
Formazione, quindi ECM: naturale il collegamento. “Lo confesso nuovamente”, ha detto Bianco, “L’ECM non mi ha mai affascinato. Quel che invece sento come essenziale è la formazione long life, cioè che davvero si crei un sistema che dopo la laurea prenda il professionista e si preoccupi di garantirgli formazione di qualità nel tempo. Questa è la vera ricchezza del professionista e questo sistema dobbiamo contribuire a crearlo noi Ordini”. “Come tutti sanno questa estate c’è stata l’intesa Stato-Regioni sul nuovo sistema ECM”, ha proseguito il presidente. “Se leggiamo l’accordo, possiamo notare che gli Ordini sono coinvolti come soggetti abilitati a promuovere obiettivi di formazione, sono i certificatori dei crediti… Insomma: stanno dappertutto nel processo formativo, come è giusto che sia. Penso sia difficile ottenere di più. Ora si tratta di lavorare. Risultati più o meno positivi dipenderanno da quel che succederà nelle regioni e anche dal livello di capacità degli ordini regionali di stare con autorevolezza all’interno dei processi territoriali”.

2010: CENTENARIO E SOSTEGNO AI PICCOLI ORDINI
Sul bilancio, Bianco ha lanciato alcune chiavi di lettura, lasciando al tesoriere, Raffaele Iandolo, il compito della relazione analitica (leggi qui). Ma pur nella sua sintesi, il Presidente ha richiamato l’attenzione su due punti specifici: le attività per il Centenario e la filosofia di sostegno ai piccoli ordini.
Sul Centenario – vale la pena ricordare che la giornata specifica dell’anniversario è il 10 luglio, data dell’inserimento in Gazzetta ufficiale delle Norme per gli Ordini dei Sanitari, che all’art.1 così recitava: “In ogni provincia sono costituiti gli Ordini dei Medici chirurghi….”, Legge 10.7.1910, nr. 455 – è stata confermata l’ipotesi di una serie di eventi, tra cui quello principale a cui sarà invitato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano; grande rilievo anche al volume che è già in corso di progettazione, un prodotto di grande prestigio editoriale, arricchito degli interventi di nomi illustri come Guzzanti, Flick, Spinanti. Il tema dei piccoli ordini è stato più volte richiamato: a volte le piccole realtà dedicano tutte le loro risorse “per esistere e poi non trovano più fondi per essere e fare proposte”, per questo nel bilancio 2010 trovano spazio in più di un capitolo stanziamenti pensati appositamente per loro.

Ultimissimo tema, la Posta elettronica certificata (anche su questo tema, vedi l’articolo specifico). “Ci siamo mossi con tempestività per capire cosa si poteva fare per aiutare i singoli Ordini a reggere la richiesta degli iscritti in ambito Pec” ha sottolineato Bianco, “ma il messaggio principale che vogliamo dare è che non c’è fretta, perché il termine di fine novembre è puramente indicativo. Dal punto di vista delle attività concrete vorremmo aprire un helpdesk nazionale, un numero verde che risponde alle problematiche dei singoli ordini e stiamo analizzando una serie di provider da proporre agli Ordini come spunto per le loro migliori decisioni economiche. In ogni caso la nostra opinione è questa: sulla Pec stiamo ancora un po’ a guardare, perché non ci sono ancora garanzie sul disegno complessivo”.

Oltre settanta minuti di relazione, applausi finali, poi la relazione Iandolo e il dibattito, terminato nella mattinata di sabato. Val la pena ricordare che il Consiglio nazionale è stato anticipato (giovedì 10) dalla serata dello scambio di auguri, il cocktail ormai divenuto appuntamento fisso per la Federazione e per i giornalisti che la seguono con attenzione, un momento a cui ha partecipato anche il vice-ministro Ferruccio Fazio. Si chiude il 2009. Tra poco è già anno nuovo. E sarà un anno di rara intensità…

Autore: Redazione FNOMCeO

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