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DoctorNews: Conciliazione obbligatoria, la FNOMCeO ribadisce i suoi paletti

Nella giornata di ieri, 21 giugno, la Commissione Giustizia del Senato ha incontrato i rappresentanti di varie categorie professionali in merito al tema della conciliazione. Riportiamo l’articolo proposto dalla newsletter DoctorNews33 (http://www.doctornews.it/) che ha dedicato al tema un ampio report e un’intervista a Gabriele Peperoni, segretario nazionale della Federazione nazionale degli Ordini.

"L’obbligatorietà del tentativo di conciliazione per il contenzioso sanitario è fondamentale, così come la presenza nel corso della procedura di una figura medica con un ruolo di supporto e la formazione specifica per chi vuole diventare mediatore. Questa la visione della mediazione obbligatoria firmata Fnomceo e portata avanti da Gabriele Peperoni, responsabile per la tematica, in commissione Giustizia del Senato, nell’audizione che ieri ha visto i rappresentanti di avvocati, operatori della mediazione e categorie professionali esprimere il loro parere in merito alle proposte di modifica dell’istituto (Ddl 2329 e 2534).

«Della normativa di riferimento » spiega Peperoni, «a essere contestata è l’obbligatorietà della procedura. In campo sanitario, però, senza questo punto, non c’è certezza che la situazione del contenzioso per cittadini e medici possa cambiare. In questo senso, non possiamo accettare neanche la proposta che a metà maggio aveva avanzato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, di limitare l’obbligatorietà alle cause al di sotto dei 5mila euro: la soglia è, infatti, troppo bassa per la sanità. Siamo invece disposti a discutere sulle altre richieste, tra le quali l’idea che la procedura si svolga di fronte a un avvocato. Quello che ci interessa è che la mediazione preveda la presenza, come figura ausiliaria, di un medico e, in ogni caso, che si istituisca un percorso di formazione ad hoc. Si tratta di un progetto che avevamo iniziato ad avviare e che ora, in questa situazione di incertezza normativa, è al palo».

Un rallentamento c’è stato anche per quanto riguarda le iniziative locali di istituire camere di mediazione presso gli Omeco. «Ci sono state una serie di difficoltà» conclude Peperoni. «Non da ultimo il fatto che le assicurazioni non siano state coinvolte, già dalla normativa, nella procedura. Sembra, infatti, che stiano mettendo dei freni quando si tratta di tirare fuori i soldi»".

Autore: Redazione FNOMCeO

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