Il ricordo di alcuni colleghi

Orfeo è stata una delle prime persone che ho conosciuto in Fnomceo. Lo ricordo cronista attento, presente a tutti i Consigli nazionali e alle Assemblee della Commissione Albo Odontoiatri; compagno di viaggio nelle trasferte di lavoro; alle presentazioni dei suoi libri, circondato dagli amici di sempre. Perché Orfeo era così: appassionato e profondo, libero e originale, con una coscienza civile e una rettitudine etica senza pari. E si donava senza risparmiarsi, nel lavoro come nelle amicizie. Ciao Orfeo: orgogliosa di aver percorso un tratto di strada insieme a te.  (Michela Molinari)

Per tanti anni abbiamo affrontato e condiviso ogni passo all’interno delle attività FNOMCeO: i Consigli nazionali, gli eventi, i convegni, le commissioni, le elezioni, i documenti ufficiali. Ed ogni volta Orfeo Notaristefano era una certezza professionale. Era sempre disponibile, puntuale, attento. Scrutava e osservava, dialogava e riportava. Sempre con toni equilibrati. Aveva le migliori virtù del vero cronista – curiosità e trasparenza – e le metteva a disposizione di un’istituzione prestigiosa e di un nuovo canale informativo (il portale web). Lavorare con lui è stato un privilegio. Essergli amico è stato un dono. (Walter Gatti)

La sua scomparsa ci ha lasciati tutti senza parole. Accanto a lui abbiamo imparato molto. E’ stato sempre un esempio di professionalità e lucidità intellettuale. Mai banale e sempre attento a dare significato al suo lavoro. Rispettoso di tutti i colleghi, ma soprattutto attento ai più fragili.  (Rosa Revellino)

La foto della pagina Facebook di Orfeo, dove i figli davano la notizia della sua morte improvvisa, mi arriva nel tardo pomeriggio di ieri. E da allora è tutto un susseguirsi di emozioni e ricordi.
Ricordi di tanti anni di lavoro insieme, fianco a fianco a prendere appunti per i vari convegni ai quali partecipavamo. Ricordi di tutte le vicende che, in ambito medico e sanitario, negli anni abbiamo visto scorrere e insieme abbiamo letto e commentato.
Con il suo piglio un po’ scanzonato, Orfeo fotografava con serietà anche il più piccolo avvenimento, per argomentarlo in maniera approfondita e inserirlo all’interno di un quadro di riferimento che riusciva ad articolare sempre in maniera documentata.
Ma la sua storia giornalistica e professionale, come la sua ampia produzione di scrittore impegnato e pronto a cogliere ogni movimento di denuncia che potesse indirizzarsi verso i cambiamenti auspicati, è noto a tutti: “Chi mi conosce sa quel che deve sapere” c’è scritto sul frontespizio della sua pagina Facebook. Come a dire che per gli amici non c’è necessità di troppe parole per dirsi e raccontarsi, soprattutto quando si sa che si è sulla stessa barca.
Ed io ed Orfeo sulla stessa barca ci siamo stati per anni, non solo professionalmente, all’interno della FNOMCeO ma ancora prima, quando giovani e impegnati nel sociale frequentavamo ambienti contigui. E spesso, quando c’era lo spazio, ci piaceva ricordare le tante persone che tutt’e due avevamo conosciuto e frequentato in quegli anni. “Ma ti ricordi di Tonino? Lo sai che fa di bello adesso?”. “E Sergio, che fine ha fatto?”.
Sono quindi soprattutto le emozioni, in queste ore, che vengono a galla e, tra tutte, quella più irrazionale, che vorrebbe rimuovere un’evidenza dei fatti difficile da fronteggiare e che si vorrebbe cancellare.
Ciao Orfeo, ci si vede in piazza. (Simona Dainotto)

Autore: Redazione

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