“Insieme contro le disuguaglianze di salute”: Anelli al Meeting di Rimini

L’epidemia di Covid-19 ha aumentato le disuguaglianze di salute: tra Nord e Sud del paese, tra centro e periferia, tra ricchi e poveri, tra più e meno acculturati. La soluzione? Un Ministro della Salute con maggiori poteri e competenze, che possa veramente farsi garante dell’universalità e dell’equità dell’accesso alle cure.

Parola di Filippo Anelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Medici, FNOMCeO, che lo ha sottolineato intervenendo, in collegamento, all’incontro “Tempo di ripartire e tornare a curarsi: la salute non può aspettare”, che si è svolto oggi alle 13 nell’ambito dell’edizione 2020 del Meeting di Rimini. In quest’occasione è stata presentata una ricerca, condotta da Medipragma, che ha evidenziato un netto calo delle visite ambulatoriali, dai medici di medicina generale e specialistiche, e degli accessi al pronto soccorso nel periodo dell’emergenza Covid-19, con conseguenze sulla morbilità e mortalità dei pazienti. Solo per fare un esempio, durante il lockdown si sono ridotti del 48% i ricoveri per infarto acuto del miocardio: parallelamente, la mortalità per questa causa è aumentata dal 2,8 al 9,7%. Un calo dovuto sia alla riduzione delle visite sia al timore dei cittadini di infettarsi e che, prevede Anelli, potrebbe avere influenza sugli indicatori relativi all’aspettativa di vita.

“I dati descrivono una situazione drammatica, dovuta al fatto che l’ondata di Covid-19 ci ha trovato non preparati – ha ricordato il presidente FNOMCeO -. Gli ospedali sono stati in parte riconvertiti in ospedali Covid, riducendo la disponibilità degli accessi per le altre patologie”.

“Per quanto riguarda la paura del contagio – ha rilevato ancora – la sicurezza, degli operatori e dei cittadini, dovrebbe diventare uno dei principali target di attenzione di chi amministra. La sicurezza delle cure, su entrambi i fronti, è un diritto, non una concessione!”.

Molte e preziose le lezioni che l’emergenza Covid-19 ci lascia: dal ruolo della telemedicina, che Anelli vede, più che come “televisita”, come “teleconsulto” tra medico di medicina generale e specialista; alla deburocratizzazione delle cure, con la dematerializzazione della ricetta medica e il rinnovamento, da parte del medico di medicina generale, dei piani terapeutici; a un potenziamento della medicina del territorio e delle cure domiciliari.

“Abbiamo avuto, per molto tempo, un sistema che ha puntato su una riduzione economicistica dei livelli di spesa – ha spiegato infine -. Ora, grazie al Governo e al Ministro della Salute Roberto Speranza, la tendenza si è invertita: mai come ora tante risorse sono state impegnate in sanità. Occorrono adesso una programmazione a lungo termine e un ruolo forte del Ministro della Salute come punto di riferimento per eliminare le disuguaglianze nel nostro paese”.

Autore: Ufficio Stampa FNOMCeO

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