Interrogazione parlamentare – Medici fiscali

Interrogazione parlamentare Medici fiscali –  On. Polverini e On. Zangrillo – Nella interrogazione si rileva che ai sensi degli articoli 18 e 22 del decreto legislativo n. 75 del 2017, di attuazione della legge delega n. 124 del 2015 (riforma Madia), è stato istituito il polo unico per le visite fiscali; con decreto ministeriale 2 agosto 2017 è stato approvato l’atto di indirizzo per la stipula delle convenzioni tra Inps e organizzazioni sindacali per lo svolgimento degli accertamenti medico-legali sui lavoratori dipendenti pubblici e privati assenti per malattia; il presidente dell’Inps, Tito Boeri, ha dichiarato che nel solo 2016 i controlli fiscali sono stati circa 600 mila grazie a 900 medici effettivi. Nel privato con oltre 321 mila visite sono stati scoperti quasi 35 mila assenti ingiustificati per un risparmio complessivo pari a 21,6 milioni di euro, a dimostrazione tangibile utilità di questi professionisti;   l’attività dei medici fiscali rappresenta quindi per il datore privato un evidente strumento per prevenire e contrastare indebite assenze, e al tempo stesso rappresenta per l’Inps il mezzo per evitare pagamenti ingiustificati che pesano inevitabilmente sulla collettività; la fondamentale attività dei medici fiscali è soggetta a condizioni disagevoli: obbligo di sottostare all’assegnazione delle visite da effettuarsi per fascia di reperibilità; reperibilità, anche telefonica, gratuita; divieto di effettuare più di trenta giorni di assenze ingiustificate (non retribuite) nell’anno solare, pena la revoca dell’incarico; obbligo di giustificare gli ulteriori giorni di assenza fino ad un massimo di 150 (non retribuiti) pena la revoca dell’incarico; ferie, malattie e infortuni sul lavoro non retribuiti e non risulta alcuna forma previdenziale a carico dell’Ente; negli ultimi quattro mesi del 2017 l’Inps ha effettuato quasi 150 mila controlli a dimostrazione del fatto che anche in assenza della prevista convinzione i medici impiegati continuano a svolgere la propria attività con rigore e professionalità; dall’adozione dell’atto di indirizzo richiamato è stato aperto un tavolo di trattativa tra Inps e organizzazioni sindacali per la definizione della convenzione di cui allo stesso decreto ministeriale, senza che l’ente abbia mostrato la volontà di riconoscere alcuna tutela ai medici fiscali. Si chiede se il Ministro del lavoro e delle politiche sociali sia a conoscenza di quanto illustrato e se e quali iniziative intenda assumere, per quanto di competenza, perché questi professionisti vedano riconosciuti e tutelati i propri diritti nei confronti dell’Inps.

Autore: Marcello Fontana - Ufficio Legislativo FNOMCeO

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