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Intervista al presidente Vargiu: reazioni a caldo dopo l’audizione FNOMCeO

Presidente della XII Commissione Affari Sociali della Camera del deputati, Pierpaolo Vargiu, medico cagliaritano già presidente della Federazione regionale sarda degli Ordini dei medici, è stato il promotore dell’Indagine Conoscitiva “La sfida della tutela della salute tra nuove esigenze del sistema sanitario e Obiettivi di finanza pubblica”, che nella giornata di lunedì 8 luglio ha visto l’audizione della FNOMCeO (di cui abbiamo riportato per intero l’intervento). Lo abbiamo intervistato per registrare a caldo le prime reazioni all’audizione che ha visto i presidenti Bovenga e Augello intervenire davanti ai membri della commissione.

Presidente Vargiu: all’interno dell’Indagine conoscitiva da voi promossa, avete ascoltato ieri la Federazione Nazionale degli Ordini. Ci può riportare le sue prime impressioni?
La posizione degli Ordini ci è sembrata significativa soprattutto su due temi che sono stati il centro del nostro lavoro: da un lato il rapporto tra qualità delle cure e sostenibilità, dall’altro i temi della responsabilità professionale. Sul primo argomento abbiamo registrato la preoccupazione con cui la professione medica pone come tema centrale che l’universalità degli accessi e l’uguaglianza della fornitura delle prestazioni diventa sempre piu difficile da erogare, se non c’è copertura finanziaria. Certi ragionamenti puramente economicismi preoccupano proprio come restringimento del novero dei diritti alla cura.

Copertura finanziaria che – venendo a mancare – induce molti a pensare ad una ristrutturazione del sistema del Welfare e forse anche dell’art.32.
Come Commissione siamo dell’idea che non si possa andare sotto la percentuale di soesa pubblica del 7,1 di Pil. Siamo altresi dell’idea che se riusciamo a fare della spending review sia cosa buona e giusta, ma tutto quello che può essere recuperato deve rimanere dentro alla sanita’ per assicurare le prestazioni e le innovazioni. Ecco: la FNOMCeO ha espresso in modo chiaro la preoccupazione per certe derive, alle quali anche noi come Commissione siamo assolutamente contrari.

Quindi: la sostenibilità non può affermarsi a scapito della qualità?
Assolutamente no. La qualità è una priorità e le risorse recuperate devono servire per dare qualità laddove non c’è. Un esempio: se occorre ritrovare l’equilibro ospedale-territorio, servono fondi e allora occorre trovarli all’interno del meccanismo virtuoso già avviato, non ragionando macchinosamente su altri tagli. Insomma: in ogni caso sotto il 7,1 non si scende.

E passando al secondo tema “forte” dell’audizione FNOMCeO…
Decisamene rilevante il tema della colpa e della responsabilità professionale, collegato strettamente al rischio clinico e al risk management. Su questi temi dovremo operare congiuntamente, per promuovere visioni legislative nuove e coerenti con la professione e con i tempi. Anche perché questo e’ l’unico modo per tagliare pezzi di medicina difensiva che non hanno alcuna appropriatezza, un sistema che – tra iperprescrizioni e assicurazioni – da solo provoca in modi diversi costi per 10-15 miliardi di euro.

In tutto questo scenario, qual è il ruolo della Professione medica secondo la XII Commissione?
Impossibile pensare di fare rappresentazione teatrali senza gli attori. I medici sono gli attori fondanti del sistema, hanno esperienza e capacità per discutere di politica, sono un valore aggiunto. Nessuna riforma può essere fatta senza di loro, anche perché sono loro gli unici garanti della salute del cittadino.

Autore: Redazione FNOMCeO

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