• Home
  • Articoli slide
  • Netta e compatta la reazione alle parole di Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri

Netta e compatta la reazione alle parole di Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri

Le parole pronunciate durante il Meeting di Rimini dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Giancarlo Giorgetti, hanno scosso profondamente il mondo della sanità, della politica e l’opinione pubblica in generale, provocando reazioni decise e prese di posizione nette.

“Nei prossimi 5 anni mancheranno 45 mila medici di base, ma chi va più dal medico di base, senza offesa per i professionisti qui presenti?” E ancora: “Nel mio piccolo paese vanno a farsi fare la ricetta medica, ma chi ha almeno 50 anni va su internet e cerca lo specialista. Il mondo in cui ci si fidava del medico è finito”. Si è espresso così Giorgetti, a cui hanno subito risposto Filippo Anelli, presidente FNOMCeO, e numerosi altri rappresentanti delle professioni sanitarie in Italia tra cui ad esempio Silvestro Scotti, segretario generale FIMMG: “La crisi di governo deve aver mandato in confusione il sottosegretario della Lega Giorgetti, che evidentemente non riesce più a leggere in modo chiaro i sondaggi altrimenti ci spieghi come mai si richiama la sovranità popolare e poi non la si rispetta a fronte di sondaggi che vedono i medici di famiglia a più dell’80% di gradimento, primi tra tutte le figure dell’SSN, e lui ci insegna che il popolo si rispetta sempre non a corrente alternata. Se avesse letto con attenzione gli ultimi dati disponibili si sarebbe infatti accorto che sono sempre più gli italiani che ricorrono al medico di famiglia.” Sempre Scotti ha citato le prese di posizione di alcuni noti vignettisti, tra cui Altan, Makkox e Paride.

Il sottosegretario alla Salute, Luca Coletto, ha difeso con forza il prezioso lavoro dei medici di famiglia, mentre il segretario nazionale Anaao Assomed, Carlo Palermo, ha commentato: “Ora è chiaro qual è il modello di sanità nei sogni una certa politica, oggi al governo del Paese”.
In una nota Pier Luigi Bartoletti, vice presidente OMCeO Roma e provincia, ha ricordato che ogni giorno sono milioni i cittadini che accedono ai servizi resi dai medici di base: “Oggi i medici di famiglia garantiscono il diritto alla salute riconosciuto dalla Costituzione, in ogni angolo, anche il più sperduto di questo nostro paese.”
Netta anche la posizione di Alberto Oliveti, presidente dell’Enpam, che ha detto: “Vorremmo sperare che il de prufundis di Giorgetti sul medico di famiglia al Meeting di Rimini sia solo un’affermazione mal riuscita. E non il prologo di un percorso strategico. Ne va della salute degli italiani”.

Il Ministro Giulia Grillo ha commentato: “I medici di medicina generale sono il primo presidio di salute per i cittadini, la base e la garanzia di un sistema sanitario pubblico in grado di assistere tutti in base alle personali necessità.”
Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna e presidente della conferenza delle regioni, ha chiarito che “la figura del medico di famiglia era e sarà cruciale per la cura delle persone. Il medico, con la sua professionalità e il suo rapporto di fiducia col cittadino, è il primo antidoto proprio alla medicina “fai da te” appresa su internet, che non è il futuro, ma la negazione della competenza e dell’esperienza.”

Forte anche la presa di posizione CIMO: “Al di là della leggerezza con la quale sono stati considerati i medici di medicina generale da un rilevante politico nazionale, secondo CIMO è scandaloso un intervento istituzionale (al Meeting CL di Rimini) in cui si affronti il tema della crisi nel SSN e della mancanza di circa 45mila medici indicando come “brillante” soluzione quella di rinunciare direttamente ad un suo pilastro essenziale, i medici stessi.”

Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva, ha commentato “È evidente che bisogna fare molto di più per investire sui servizi territoriali che da un lato sono il cardine dell’accesso al SSN e sono allo stesso tempo l’anello debole perché si è investito poco e male negli ultimi venti anni.”
Sono proprio i cittadini ad aver confermato la fiducia nei medici di famiglia, come riportato da un’indagine del Censis presentata lo scorso novembre: “L’87,1% degli italiani dichiara di fidarsi del medico di medicina generale (la quota raggiunge il 90% tra gli over 65), che è tra l’altro la fonte principale delle risposte a domande di salute (si rivolge a lui il 72,3% degli italiani)”, questi i dati risultanti dall’indagine, come il presidente FNOMCeO Anelli ha ricordato; dati che sembrano rispecchiare anche la situazione attuale, considerata l’ondata di reazioni e proteste all’intervento del sottosegretario Giorgetti proprio da parte dei cittadini, che hanno utilizzato i social network per reagire: sabato scorso l’hashtag #Giorgetti era in pole position tra le tendenze su Twitter in Italia.

“Una categoria unita a difesa della professione e del diritto alla salute. Un diritto garantito dai medici che grazie alle loro competenze rendono possibile e attuabili i principi costituzionali” ha commentato ancora Anelli. La Professione si schiera di nuovo compatta, ribadendo il valore del proprio lavoro e la necessità di tornare a credere e a investire su di esso.

Ricordiamo infine il video di presentazione del sito della FNOMCeO sulla corretta informazione in medicina, Dottore ma è vero che?, in cui gli Actual avevano rappresentato proprio le implicazioni di questo importantissimo problema:

Autore: Redazione

© 2023 - FNOMCeO All Rights Reserved. Via Ferdinando di Savoia, 1 00196 ROMA CF: 02340010582

Impostazioni dei Cookie.