Reportage da Ancona

Si è svolto sabato 21 giugno ad Ancona organizzato dalla facoltà di economia dal dipartimento di scienze sociali e dall’ordine dei medici la presentazione del libro Donne di Medicina, il percorso professionale delle donne medico in Italia di Giovanna Vicarelli edizione IL Mulino.
Presenti l’autrice, sociologi e medici.
Ha coordinato Fulvio Borromei presidente ODM di Ancona.
Roberta Chersevani presidente ODM di Gorizia e coordinatrice del gruppo “Medicina al femminile” ha presentato i dati della femmilizzazione della medicina e il percorso fatto in federazione da questo gruppo.
Il presidente FNOMCeO Amedeo Bianco ha detto la professione sarà sempre più declinata al femminile e l’intera organizzazione del lavoro andrà rivista. Ci si dovrà attivare perchè la donna nella medicina sia in grado di esprimersi totalmente oltre le pari opportunità, oltre certi stereotipi culturali.

Dobbiamo ragionare sulle organizzazioni per renderle più coerenti con le differenza di genere e le necessità che ne conseguono – prima di tutte la maternità – per non disperdere risorse, un patrimonio di conoscenze e competenze.

Nella medicina attuale osserviamo in crescita, questioni legate all’invecchiamento, alle  biotecnologie e alle  domande dei cittadini. Occorre una grande capacità di uomini e donne per dare risposte e fiducia alla gente

Il libro di Giovanna Vicarelli tratta dei i percorsi delle donne medico in Italia da fine 800 fino ad oggi, evidenziando la configurazione delle reti sociali  e i processi di trasformazione della professione, con una  metodologia storica, comparativa e sociologica Vi è confronto costante fra il peso dei  sistemi organizzativi e quello della professione nella sua organizzazione e nei suoi contenuti clinici, e il peso delle  relazione di genere.

Nella ricerca si ipotizza, correlando i dati di iscrizione agli ordini  con i dati della gestione previdenziale forniti dall’EMPAM che solo un 2-3% delle donne sia iscritta senza esercitare la professione e si sfata il mito di una minore produttività femminile in termini di ore di lavoro. Inoltre le donne medico giudicano prioritario  il tema dell’aggiornamento professionale tanto quanto il campione maschile.

La Vicarelli, ricorda che  nel 89, quando scrisse il primo articolo sulle donne medico, non aveva trovato nessun dato disaggregato per genere e sottolinea come l’impegno e sensibilità della federazione possano consentire proficue collaborazioni anche a partire da questo libro che altro non è che uno strumento di discussione, una spinta a cercare, per orientare le trasformazioni istituzionali e organizzative.

E continua la Vicarelli e dice “Mentre cercavo di rincorrere un perfezionismo che non può esistere nella ricerca, ho pensato che fosse giunto il momento, quando ho visto la presa di posizione della Federazione nei confronti di questa incremento femminile e le donne medico andare avanti, con uno spazio – Dimensione Donna – nel portale della federazione, dal quale scrivono ai politici chiedendo impegno e mostrano strategie e azioni.

Occorre rispondere alle esigenze di una popolazione con diversi livelli di mortalità e diverse aspettative di vita, rispetto a quelli di un secolo fa,  creando una nuova alleanza con il cittadino e un nuova patto  con lo stato.

E questo nuovo patto non potrà essere privo di una dimensione di genere, perché le donne che saranno maggioranza si faranno  carico di una responsabilità di cura  che non sia un  limitarsi a dare risposte a bisogni immediati.
 

Autore: Redazione FNOMCeO

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