V Forum Ecm: il bilancio di Luigi Conte

Sono più di 400mila i medici, gli odontoiatri, gli infermieri che si sono formati con i corsi organizzati dalla FNOMCeO come provider, insieme a Ipasvi e ministero della Salute, per un totale di sei milioni di crediti erogati. Un’offerta formativa di tutto rispetto, che ha contribuito a trasmettere ai professionisti concetti quali il Governo clinico e strumenti per la Prevenzione e la Gestione del Rischio, nell’ottica della diffusione di quella “Cultura della Sicurezza a 360 gradi” che è uno dei principali obiettivi che la FNOMCeO si propone.

E proprio la FNOMCeO, con i suoi rappresentanti, da Amedeo Bianco, che ha aperto i lavori, al Segretario Luigi Conte, a Sergio Bovenga – e con il Cogeaps e i colleghi dell’Ufficio Ecm che hanno presidiato i rispettivi stand, pronti a rispondere alle domande di professionisti e provider – ha avuto un ruolo cruciale nel V Forum Ecm, che si è da poco concluso a Roma.

A tracciare un bilancio “ragionato” della manifestazione, a due giorni di distanza, è il Segretario Luigi Conte, membro della Commissione nazionale Ecm, al quale è spettato il compito di chiudere i lavori, tirando le somme, con un sondaggio interattivo tra i partecipanti, dell’intensissima kermesse.

In allegato, potete anche scaricare le slides relative ai suoi interventi alla Conferenza.

Segretario, qual è il suo commento sul Forum Ecm che si è appena concluso?
 Il bilancio è senz’altro lusinghiero: il Forum ha visto la partecipazione di 1386 iscritti, e di 100 tra relatori e componenti della Commissione Nazionale Ecm, per un totale di 1486i partecipanti.

Volendo fare una sintesi: quali sono stati i punti salienti emersi dai lavori?
C’è stata una uniformità di vedute circa il passaggio del sistema Ecm da una semplice valutazione quantitativa verso una valutazione che sia invece qualitativa, che dovrà realizzarsi attraverso l’attivazione del Dossier formativo individuale o di gruppo, al fine di ottenere una programmazione nel tempo del proprio aggiornamento, che sia coerente con il profilo professionale e con la disciplina esercitata.
Il Dossier formativo sarà anche utile a una rilevazione dei bisogni in termini di aggiornamento dei professionisti della Salute, per indirizzare i provider verso un’offerta adeguata a tali necessità.

Parliamo di provider: qual è stato il principale goal dell’attività della FNOMCeO in questa veste? E quanti sono i medici e gli odontoiatri che si sono sinora aggiornati con i corsi Fad a marchio “FNOMCeO”?
Abbiamo realizzato un’opera di alfabetizzazione in materia di Gestione del rischio clinico e di Governo clinico, alla quale ha risposto in modo entusiastico una gran parte dei nostri professionisti. I corsi Fad, organizzati in collaborazione con Ipasvi e ministero della Salute via web, su cartaceo e attraverso le edizioni residenziali hanno registrato, ad oggi, una partecipazione di 400mila professionisti, con l’erogazione – a titolo totalmente gratuito – di sei milioni di crediti.
La FNOMCeO ha inoltre accreditato, per conto degli Ordini provinciali, circa 400 eventi formativi.

E, in generale, i medici e gli odontoiatri sono “virtuosi” nell’aggiornarsi? Vuole, a seguito del Forum, indicarci gli ultimi dati?
Possiamo dire che i medici e gli odontoiatri hanno risposto responsabilmente agli obblighi dell’Educazione continua in Medicina: circa l’80% degli iscritti ai nostri Albi ha ottenuto crediti Ecm. Al netto dei 110mila pensionati e dei circa 25mila medici specializzandi, esonerati dall’obbligo Ecm, la percentuale di adesione supera ampiamente il 90%.

Quali sono le difficoltà che incontra un medico che vuole migliorare le sue competenze? E quali, invece, quelle che devono affrontare i provider?
I medici, talvolta, si trovano nella difficoltà di reperire un’offerta formativa qualificata, che sia anche coerente con il loro profilo professionale.
I provider, dal canto loro, trovano difficoltà nell’apparato burocratico di registrazione degli eventi e nella gestione delle sponsorizzazioni.
La Commissione nazionale Ecm si è perciò impegnata in un’opera di “sburocratizzazione” del sistema, a fronte di un incremento dei controlli in loco, sui singoli eventi formativi e sui provider, da affidarsi a un pool di osservatori, che saranno inviati su tutto il territorio nazionale.

Corsi residenziali, Fad, formazione sul campo… l’offerta di aggiornamento sta diventando sempre più vasta. A suo avviso, qual è quella più “gradita” dagli utenti, in termini di accessibilità e di efficacia formativa?
Non possiamo generalizzare. Ogni tema, ogni obiettivo formativo trova un preciso riscontro in una specifica modalità didattica.
Scendendo nel dettaglio, possiamo rilevare che gli Obiettivi di Sistema si prestano ad essere trattati nella Formazione a Distanza, gli Obiettivi di Processo con la Formazione sul Campo, mentre gli Obiettivi Tecnico – professionali in modalità Residenziale.
C’è da mettere in evidenza che, negli ultimi anni, sta calando il quasi esclusivo ricorso alla Formazione Residenziale, con una crescita, invece, della Formazione a Distanza e di quella sul Campo. Ad esempio, solo considerando l’ultimo anno, la Formazione a Distanza ha visto un incremento, nelle scelte dei professionisti, dal 5 al 37%. 

Autore: Redazione FNOMCeO

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