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Consumi Alimentari: si reclutano medici per un progetto europeo

Arsenico, piombo, mercurio, microtossine, diossina, elementi radioattivi, senza contare il “famigerato” olio di palma: sono molti i contaminanti o gli elementi comunque pericolosi che mettono a rischio i nostri alimenti.

Ora l’EFSA, l’Authority Europea per la Sicurezza Alimentare, promuove un grande progetto europeo, al quale hanno già aderito 23 paesi, dal titolo EU-Menu, che si propone di mappare i consumi e le abitudini in fatto di cibo sui diversi territori nazionali. L’obiettivo, alla fine dei quattro anni, sarà quello di creare una banca dati su scala europea sui consumi alimentari. Gli elementi raccolti saranno analizzati per identificare e monitorare il rischio di esposizione a sostanze pericolose presenti nel cibo, determinando sia i livelli  presenti negli alimenti, sia il consumo di tali alimenti secondo le diverse abitudini. Ne uscirà una grande fotografia dei consumi alimentari in termini qualitativi e quantitativi, che potrà essere poi sfruttata anche per incidere, in maniera mirata, su politiche sanitarie volte al raggiungimento di stili di vita orientati alla prevenzione della patologie croniche.

Per la raccolta dei dati, si ritiene indispensabile coinvolgere personale altamente specializzato – personale medico in servizio presso strutture pubbliche e private, medici di medicina generale, pediatri, specialisti in scienza dell’alimentazione, biologi, nutrizionisti e dietisti -, da formarsi in maniera specifica attraverso due corsi (uno per la rilevazione in fascia pediatrica, l’altro in età adulta), accreditati ECM e gratuiti, da svolgersi ciascuno in due fasi, una Fad e, a sbarramento, una residenziale. Il corso è organizzato dal Ministero della Salute, dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea).

La FNOMCeO aderisce a EU-Menu, richiedendo la collaborazione degli Ordini provinciali per la divulgazione e la promozione del progetto.

In allegato, gli Atti e le slide relative al Convegno di presentazione svoltosi il 24 maggio scorso presso il Ministero della Salute e le istruzioni per iscriversi ai corsi Fad sulla piattaforma EdUiss. 

Di seguito, il contributo a firma di Gianluigi Spata, referente FNOMCeO per EU-Menu.

A cura dell’Ufficio Stampa FNOMCeO

Presso  il Ministero della Salute di via Ribotta 5 a Roma, il 24 maggio 2016 si è svolto un convegno dal titolo “Rilevare il consumo alimentare per le politiche a tutela della salute”, convegno al quale è stata invitata la FNOMCeO insieme a società scientifiche, medici, pediatri, nutrizionisti, biologi e altri rappresentanti del vasto mondo legato alle problematiche della nutrizione.

Scopo dell’evento è quello di presentare un progetto promosso da EFSA (European Food Safety Authority) nell’ambito del programma EU-Menu per il 2014 e che CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) ha avuto l’incarico di sviluppare sul territorio italiano  al fine  di promuovere la rilevazione dei consumi alimentari della nostra popolazione.

Prima di entrare nel dettaglio del progetto è giusto fare una premessa su EFSA, promotore dell’iniziativa.

EFSA (European Food  Safety Authority) è un’agenzia della UE, fondata nel 2002 e con sede a Parma, con compiti di consulenza per la Commissione Europea, per il Parlamento Europeo e per gli stati membri della UE su problematiche relative alla sicurezza del cibo e alla catena alimentare. I dati raccolti da EFSA potranno poi essere elaborati e utilizzati dai vari stati membri anche in tema di politiche sanitarie, comprese quelle in campo nutrizionale.

Il Dr. Davide Arcella dell’EFSA, esperto di dati relativi al consumo alimentare e nella valutazione dell’esposizione dei prodotti chimici negli alimenti, ha presentato il progetto EU-Menu, progetto finanziato da EFSA e al quale, allo stato attuale, hanno aderito 23 paesi. Lo scopo di questo progetto (durata 4 anni) è quello di identificare il rischio di esposizione a sostanze pericolose negli alimenti e di valutarne l’entità dell’esposizione, dati che permetteranno di determinare sia i livelli delle sostanze presenti negli alimenti sia il consumo degli alimenti stessi. I dati saranno acquisiti attraverso la rilevazione dei consumi degli alimenti sui territori nazionali e lo scopo è di creare una banca dati europea sul consumo alimentare. La raccolta dati avverrà utilizzando metodi e strumenti codificati da linee guida (metodi di campionamento, il tipo di organizzazione e pianificazione dei sondaggi, la tipologia della popolazione da intervistare, ecc.) condivise dagli stati membri partecipanti.

Ogni anno l’EFSA assegna un certo numero di contratti finalizzati alla ricerca dei dati per il progetto.

Il progetto, oltre a produrre una valutazione sui rischi alimentari e nutrizionali, ha lo scopo di  fotografare il consumo alimentare sia in termini qualitativi che quantitativi e potrebbe diventare uno strumento utile per incidere su politiche sanitarie rivolte al raggiungimento di stili di vita corretti orientati alla prevenzione delle patologie croniche.

La rappresentante del CREA (Dott.ssa Aida Turrini) e il Dr. Alfonso Mazzaccara (gruppo FAD-URE, ISS) hanno illustrato i compiti e le modalità attraverso i quali il personale adeguatamente formato dovrà raccogliere i dati per la ricerca:

– tipologia del campione da esaminare da 3 mesi a 74 anni, suddivisi in gruppi;

– tipologia dei questionari da utilizzare, diversi per fasce di età;

– Rilevamento di peso e statura (solo nei bambini);

– Metodologia di registrazione dei dati;

Per una corretta applicazione del progetto EU-Menu è indispensabile il reclutamento di personale specializzato e orientato su tali tematiche per cui è necessario avviare un corso di formazione specifico, accreditato ECM (gratuito), dal titolo “Rilevamento dei consumi alimentari nazionali con metodiche armonizzate secondo le linee guida dell’European Food Safety Authority (EFSA): aspetti teorici e pratici, attività sul campo e significato in sanità pubblica”.

Il corso, organizzato dal Ministero della Salute, dall’ ISS e dal CREA (centro  di ricerca per gli alimenti e la nutrizione), è indirizzato a personale medico in servizio presso strutture pubbliche e private, medici di medicina generale, pediatri, specialisti in scienza dell’alimentazione, biologi, nutrizionisti e dietisti.

Ci saranno 2 corsi (indirizzati alla rilevazione in fascia pediatrica e adulta) e ciascun corso è suddiviso in 2 fasi.

La prima fase (dal 15/09/2016 al 15/12/2016 per la pediatria) è costituita da un corso FAD che richiede un impegno di circa 24 ore, dotato di 36 crediti ECM, ed è aperto fino ad un massimo di 500 partecipanti, bilanciati per area geografica.

La seconda fase (dal 15/01/2017 al 15/02/2017 per la pediatria) è aperta a chi avrà superato la prima fase fino ad un massimo di 120 partecipanti e non meno di 60. Sono corsi residenziali, accreditati ECM, a piccoli gruppi (15 partecipanti).

La stessa modalità sarà attuata per la fascia degli adulti con l’inizio dei corsi a febbraio 2017.

A chi avrà superato il corso e sarà inserito nel progetto di rilevazione dei dati relativi al consumo alimentare sarà garantito:

– Inserimento in un database di personale altamente qualificato alla rilevazione dei consumi alimentari a livello nazionale;

– Riconoscimento del lavoro svolto in pubblicazioni nazionali e internazionali;

– Accesso permanente in un software  dedicato (FOODSOFT) alla rilevazione dei consumi e alla valutazione nutrizionale degli stessi.

Viene chiesta alla nostra Federazione una collaborazione nella divulgazione e promozione del progetto con la collaborazione dei nostri Ordini Provinciali attraverso la diffusione di un format specifico sull’argomento elaborato da Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità e Crea, enti promotori dell’iniziativa.

Infine è giusto sottolineare ancora come fra gli scopi del progetto ci sia anche la rilevazione delle abitudini nutrizionali della popolazione, dato importante per l’indirizzo verso stili di vita corretti in totale sintonia con i “Doveri e competenze del medico” e quanto scritto nell’art. 5 del nostro Codice di deontologia medica relativo alla promozione della salute:
“Il medico […] collabora all’attuazione di idonee politiche educative, di prevenzione e di contrasto alle diseguaglianze alla salute e promuove l’adozioni di stili di vita salubri, informando sui principali fattori di rischio”.

Gianluigi Spata

Autore: Redazione FNOMCeO

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